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Parco Ernici, il gancio a cui appendere il modo rurale

| 29 aprile 2015 | 9 Comments

PARCO DEGLI ERNICI?

“IL GANCIO A CUI APPENDERE…” IL MONDO RURALE!

wildernessIn un recente articolo il responsabile per l’ambiente del PD provinciale di Frosinone avrebbe dichiarato che il (per loro!) auspicato Parco dei Monti Ernici sarebbe “il gancio a cui appendere tutto il processo di sviluppo di una intera area e della sua comunità”. Peccato che il mondo rurale dei paesi che del Parco dovrebbero fare parte vedano il Parco come il gancio a cui appendere il mondo rurale, visto che per chi ne entra a fare parte un Parco è semplicemente il modo più certo per suicidarsi, come stanno dimostrando i tanti Comuni d’Italia che hanno chiesto e stanno sempre più chiedendo di uscire dai Parchi proprio per liberarsi dei vincoli che impediscono il loro processo di sviluppo! E prova ne è che lo sviluppo di cui va cianciando il suddetto responsabile (al riparo del suo stipendio di guardiaparco!) non lo si è visto neppure nei paesi che da quasi cento anni fanno parte del Parco d’Abruzzo, area ben più prestigiosa di quella dei Monti Ernici.

In quanto ai dati propalati nei giorni scorsi da vari comunicati su segnalazione della Coldiretti, Ministero Ambiente, Ecotour, ecc. e ripresi con enfasi dai media e creduti veritieri solo per fede sebbene siano palesemente manipolati da chi teme il suddetto crescendo di opposizioni locali verso le aree protette (come dimostra il fasullo riferimento al Parco Nazionale d’Abruzzo dove, sempre secondo questi dati, degli oltre 102 milioni di presenze turistiche, il 30 per cento ci sarebbero state in questo storico Parco - ovvero circa 30 milioni di visitatori nel solo 2014! -, cosa che ha fatto irritare non poco i commercianti locali per la palese menzogna e per la paura che le Agenzia delle entrate vi possano credere, magari organizzando blitz tipo quelli famigerati di Cortina d’Ampezzo e di Genova di qualche anno fa), a fronte è il caso di far presente che il fallimento dei Parchi dal punto di vista del costo che essi rappresentano per lo Stato lo ha denunciato la Corte dei Conti nel suo documento di “Programmazione dei controlli e delle analisi per l’anno 2015”, la quale, a titolo di esempio, ha recentemente diffuso la notizia che mentre 5 noti Parchi Nazionali (Val Grande, Dolomiti Bellunesi, Foreste Casentinesi, Monti Sibillini e Pollino) sono costati allo Stato ben 10 milioni di Euro risultano invece “in diminuzione le già limitate entrate proprie”.

Fino a quando la gestione delle aree protette avrà a monte i carrozzoni che la giustificano sarà sempre così! Ecco perché negli USA ed in Finlandia hanno inventato le Aree Wilderness per proteggere tanti spazi selvaggi anziché istituire dei Parchi, affinché la loro conservazione sia a costo zero e non incida negativamente sull’utilizzo delle risorse naturali rinnovabili e, quindi, sulla testa degli abitanti locali che di queste risorse sono i legittimi proprietari. Non si dimentichi che se il “Parco” è un’etichetta turistica, stessa funzione di etichetta può essere l“Area Wilderness”, un brand che peraltro non è ancora inflazionato come quello di Parco! E la si smetta di conteggiare le migliaia di presenze di Pescasseroli o di Vallepietra tra i visitatori dei Parchi (Abruzzo e Simbruini): essi non sono attratti dalla nomea Parco, ma dal fatto di avere, il primo goduto dello sviluppo sciistico-urbanistico realizzato “nonostante il Parco”, ed il secondo dal richiamo fideistico dell’Eremo della Santissima Trinità di Valle Pietra!

Fa quindi bene l’onorevole consigliere regionale Mauro Buschini a voler abolire alcune delle aree protette del Lazio, visto che tutte assieme costano alla Regione quasi 50 milioni euro all’anno, e molte di esse non meritavano affatto di divenire Parchi se non fosse stato per i carrozzoni che si volle creare e che forse furono la prima ragione per la loro istituzione, visto che la difesa dei loro valori naturalistici la si poteva ottenere anche in modo molto meno costoso!

Murialdo, 27 Aprile 2015

Franco Zunino

>Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness
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Category: Lazio, wilderness

Comments (9)

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  1. Giacomo scrive:

    Ma cosa state a dire, che i parchi non servono ? Proprio ieri ha fatto vedere il lago di Bracciano per striscia, era una discarica a ciel sereno ! Rifiuti coperti da rovi che evidenziavano da quanto tempo erano li forse da anni, canali che immettevano acqua fetente e aria irrespirabile, con assorbenti che galleggiavano e addirittura uno scaldabagni abbandonato chissà da quanto tempo e voi dite che i parchi non servono, servono e come se servono ! Come discariche sono attrazioni irresistibili. Ma quanti soldi si prendono per gestire questa monnezza. :mrgreen: :wink: Salutiaaamo

  2. Ferdinando Ratti scrive:

    Caro Giacomo ho visto anchio la notizia data da Striscia,purtroppo noi cacciatori che viviamo l’ambiente a 365 gradi, queste cose sono anni che le vediamo e le denunciamo inutilmente,inascoltati solo perchè Cacciatori.
    IO mi chiedo:dov’erano le guardie del parco e l’ente parco che dovevano vigilare in tutti questi anni???
    NON è che per le VERIFICHE NON EFFETTUATE,per caso questi sono stati bloccati dall’anticiclone delle Azzorre?
    Tutti I PARCHI INUTILI che hanno costituito ho vogliono costituire, servono e come:
    Servono come posto sicuro(e stipendi dorati)a politici e portaborse locali trobati;
    Servono agli amici degli amici;
    Servono a bloccare l’economia rurale e locale;
    Servono sopratutto a vietare la caccia!!!
    Servono agli anticaccia che non potendo entrare dalla porta,entrano dalla finestra.
    Se aboliamo i parchi,i raccomandati politici che hanno ottenuto un posto sicuro e che sono senza arte ne parte, dove vuoi che vanno a lavorare???.
    un caro saluto

    • Peter scrive:

      “””Se aboliamo i parchi,i raccomandati politici che hanno ottenuto un posto sicuro e che sono senza arte ne parte, dove vuoi che vanno a lavorare???.
      un caro saluto”””
      Magari cominciano a rimboccarsi le maniche e sudare le cosidette 7 camice per portarsi il pane a casa. “”E io pago”” diceva un grande dello spettacolo.

    • Giacomo scrive:

      Caro Ferdinando, questa è l’occasione buona per porre mano alla nuova legge per il licenziamento sul lavoro. Secondo me questi amministratori meritano un licenziamento in tronco senza se e senza ma. Un’area bellissima di grande rispetto per fauna acquatica dovrebbe essere gestita dai cacciatori, sicuramente avrebbe un’altra vita ambientale, sia ittica che faunistica. Chissà cosa ne pensano i nostri amici di legambiente. :wink: Salutiamo

      • Peter scrive:

        Giacomo cosa vuoi che pensino i signori di Legambiente, ovviamente “NIET”. Non si debba dire mai che i cacciatori possano gestire di gran lunga meglio di loro aree di pregio faunistico, come se noi saremmo così fuori di testa da depauperare irreversibilmente quei luoghi che sono l’essenza stessa della vita venatica. Qui di fuori di testa ci sono solo gli animalari e company. Vallo a far capire a tante zucche vuote di politici politicanti. Salutiamo anche per me. Peter.

  3. Ferdinando Ratti scrive:

    Caro Giacomo io ho espresso più volte nellA mia associazione,che LA COLPA della NON gestione di Parchi,Oasi, Centri per la raccolta di animali feriti,da parte dei cacciatori E’DELLE ASSOCIAZIONI VENATORIE NAZIONALI!!! le quali hanno sempre lasciato mano libera agli anticaccia di gestirle.
    Concordi con me che noi cacciatori DOVEVAMO,O DOBBIAMO PROPORCI NELLA LORO GESTIONE!!!
    Perchè io sono sicuro al 100% che tra di noi abbiamo gente in grado di gestirle al massimo della loro potenzialità,di certo queste saranno gestite molto meglio di WWF,LIPU e compagnia bella.
    Credo però che per legambiente una proposta simile sarebbe uno scandalo.
    un caro saluto

  4. Ghibli scrive:

    Ma finché parleremo solo fra di noi e le AA.VV. Staranno zitte contro i continui attacchi di animalisti e ambientalisti che mirano solo a spartirsi i soldi statali noi avremo perso

    Fare proposte alternative, che riducano i costi di gestione dagli stipendi dei dirigenti al lavoro volontario dei cacciatori della zona per la difesa delle colture e della fauna, attaccare i blog avversari con tali proposte sono le nostre ultime armi per difendere la nostra passione

    Solo così avremo qualche speranza

  5. Alessandro Federighi scrive:

    Ragazzi qui da noi hanno imposto 2 parchi nazionali,uno regionale,un ‘altro quello del Gennargentu (nazionale) ,ha abortito perché le istituzioni hanno trovato come oppositori NN politici accondiscendenti agli ordini romani,ma un popolo che tiene veramente alle proprie tradizioni,che ha presidiato x mesi i luoghi da loro stessi tutelati nei secoli ,senza bisogno di nessun scalda sedie e mangiapane a scrocco,che dal suo bel l’ufficio comodo e condizionato,voleva trasformare in caos,tutto quello che nei secoli ,gli uomini di quei luoghi,ci hanno permesso di godere oggi!!!!! Niente vincoli assurdi,niente privazioni assurde,ma una gestione rurale è condivisa con tutti gli attori veri di quelle zone!!!!!!questo weeck-end ero a godere di quelle bellezze,così come ce le hanno custodite fino ad oggi i pastori di quelle genti……….quelle genti che hanno rischiato la galera x opporsi alle istituzioni nn sincere con coloro che dovrebbero tutelare,a favore di pochi che,da tale istituzione,vedono soldi da ciucciare,a discapito di chi questi monti li vive x campare da sempre,,,,,,,,,poi si ci criticano x questo ns modo di fare,vedi anche Atc,invece di prenderci come esempio!!!!adiosu :( :(

  6. maran franco scrive:

    Anche dal punto di vista della protezione della fauna tipica alpina i parchi non servono a niente, anzi diro’ di piu’,
    sono controproducenti.
    In trentino nelle zone di parco i forcelli sono quasi scomparsi, mentre nelle zone in cui è permessa la caccia
    se ne trovano.
    Questo la dice lunga, sulla loro inutilita’.

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