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Caccia in cucina 2013, successo inaugurale a Milano

| 4 marzo 2013 | 1 Comment

selvaggina in cucinaCACCIA IN CUCINA 2013: SUCCESSO INAUGURALE A MILANO

È partita alla grande la settimana lombarda della gastronomia venatoria Caccia in Cucina, XI edizione 2013. 344 persone hanno partecipato alla cena inaugurale del 25 febbraio a Milano, presso la prestigiosa Società del Giardino, facendo grande onore al sontuoso menu aperto dal ricco buffet allestito da ERSAF, l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, forte di formaggi e salumi tipici delle varie province lombarde, accompagnati dai paté e marbré di selvaggina preparati dai capaci chef del Giardino e dai formaggi dell’Azienda Agricola “La Fontana di Comazzo” dei fratelli Brambilla.
A seguire, un’offerta caratterizzata da germano reale e cervo, preparati in maniera gustosa e raffinata con risotto e polenta bergamasca di Gandino. Il tutto è stato accompagnato con la massima efficacia di abbinamenti dai vini offerti dall’Associazione Nazionale Città del Vino, tutti provenienti dalla terra di Calabria: Imyr Chardonnay IGT Val di Neto (2011), Grayasusi Gaglioppo Rosato IGT Val di Neto (2011), Petraro Gaglioppo, Cabernet S., Magliocco Rosso IGT Val di Neto (2007) dell’Azienda Agricola Roberto Ceraudo di Strongoli (KR).
Il crescente successo della rassegna è attestato pure quest’anno dal numero dei locali aderenti sul territorio regionale – ben 200 ristoranti, trattorie e agriturismi suddivisi tra le province di Milano, Bergamo, Como, Varese, Pavia, Monza Brianza e Lodi – sotto il patrocinio della Regione Lombardia – Agricoltura e delle sopra elencate Province lombarde.
Decisivo, ai fini dell’ampia partecipazione, il supporto logistico e organizzativo, attraverso l’efficace rete di contatti messa in campo sul territorio, da parte delle diverse ASCOM e in taluni casi da Confesercenti, sempre molto attive per questa settimana della gastronomia venatoria.
Un consenso diffuso che testimonia in maniera veramente significativa l’avanzata delle preparazioni culinarie a base di selvaggina presso un pubblico assai più vasto della platea dei cacciatori, un’autentica riscoperta che riconduce direttamente alle origini delle cucine tipiche regionali delle nostre tradizioni rurali.
Come ha voluto sottolineare il Capo Delegazione del CIC Italia (Consiglio Internazionale della Caccia e della Salvaguardia della Fauna), avv. Giovanni Bana, principale ideatore della manifestazione sin dai suoi inizi, questo evidente interesse per la selvaggina – sano prodotto della terra come il vino e tutti i prodotti che caratterizzano le nostre tavole – è un segnale positivo per due motivi in particolare: la volontà di non dimenticare (come si rischia che accada in questi tempi di “civiltà metropolitana”) la tipicità dei sapori agresti, patrimonio di ogni famiglia italiana, nonché la consapevolezza dell’importanza della fauna selvatica come risorsa per le economie rurali, la cui buona e durevole gestione comporta, tra le conseguenze positive, anche una sorta di rinascimento culinario.
Concetti ripresi e rafforzati dal Presidente del CIC, Bernard Lozé, il quale si è complimentato con gli organizzatori non soltanto per la qualità dell’ospitalità e della cucina, ma soprattutto per l’elevata percentuale di commensali non cacciatori presenti all’evento, a testimonianza del ruolo importante che la caccia può giocare nella collettività, ove sta a pieno titolo. Questo, insieme alla sacralità e ai molteplici significati del buon cibo, non potrà che attrarre sempre più, come Lozé ha sottolineato, l’attenzione del pubblico facendo uscire la caccia dal suo auto isolamento.
E, in effetti, la ritualità è spiccata: versare nel calice, in religioso silenzio, un vino adeguato preparandosi a degustarlo, disponendo nel piatto una stuzzicante, gustosa e soprattutto sana pietanza di selvaggina preparata a regola d’arte, significa aver prima compiuto un percorso di devozione, rispetto e passione per l’arte gastronomica. Del resto, il connubio cacciagione-vino è presente da tempo immemorabile nella narrativa, non soltanto venatoria e in certi filoni di arti figurative, cosicché l’ottimo partenariato con le Città del Vino non ha fatto altro che conferirgli nuovo impulso: accresciuto, quest’anno, dalla partecipazione, in qualità di sponsor, di Pernod Ricard Italia, che ci ha messo da par suo bollicine di eccellenza assoluta, per concludere con un sublime whisky a chiusura di un’indimenticabile serata.
Ammirazione, nelle molteplici sale del Circolo, ha inoltre suscitato l’esposizione di armi di pregio, abbigliamento outdoor e accessori allestita dalla Beretta Gallery di Milano, circondata da notevoli trofei di Ungulati messi a disposizione da Martino Bianchi e Antonio Bana, animatori del Circolo del Bramito.
Per questa occasione, si è aggiunta la sorprendente novità dei falconieri, presenti con Patrizia Cimberio, con la giovane figlia Alice, e Andrea Villa, che hanno esibito un Gufo reale e due magnifici Falchi pellegrini, loro particolarissimi accompagnatori che hanno riscosso acceso interesse e curiosità da parte dei partecipanti alla serata.
Tra gli ospiti, molte le personalità e autorità: i Consoli a Milano di Ungheria, Francia, Belgio, Austria, Croazia, Germania e Grecia; l’Assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Elias; gli Assessori provinciali all’Agricoltura e Caccia di Milano e di Lodi, rispettivamente Luca Agnelli e Matteo Boneschi; i rappresentanti di Confcommercio/EPAM di Milano e provincia, Alfredo Zini e Renato Borghi; l’Amministratore Delegato della Pernod Ricard Italia, Michel Mauran; gli oltre quaranta esponenti dell’Accademia Italiana della Cucina, nonché numerosi giornalisti, specialisti del settore – Luigi Franchi e Alessandra Locatelli del periodico Ristorazione & Catering – oltre ad Antonio Bozzo, Roberta Schira, Maurizio Donelli e Dino Messina del Corriere della Sera ed Elena Battelli, curatrice con Alessandra Bana del volume di ricette di Caccia in Cucina.
Ricordiamo ancora che la settimana della Caccia in Cucina 2013 si svolge tra lunedì 25 e domenica 3 marzo, con sette giorni aggiuntivi nelle province di Bergamo e Como nonché, in quest’ultima, con il diretto coinvolgimento dei ragazzi degli Istituti alberghieri, chiamati a cimentarsi con questo importante e peculiare frutto, protagonista delle nostre terre autunnali e delle nostre tradizioni più genuine: ulteriore attestazione di quanto questa realtà si sia fatta ben solida e apprezzata anche dal vicino Canton Ticino e dalle altre Regioni italiane che tanta attenzione stanno dando a questa iniziativa, giunta così all’undicesima edizione.
Ad multos annos!
01/03/2013

http://www.anuu.org

 

 

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Category: ANUU, Cultura, Ricette

Comments (1)

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  1. cele scrive:

    mi spiace vedere l’unico mio commento su ciò che crea indotto e interessi di questa importante iniziativa,ci si lamenta della scarsa considerazione del mondo venatorio,senza nulla fare per diventare appetibili.
    COMPLIMENTI!!!! (n)

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