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ANLC risponde al CCT

| 21 July 2017 | 12 Comments

 

 

 

ASSOCIAZIONE NAZIONALE LIBERA CACCIA

S I E N A

RISPOSTA ALLE PROPOSTE DEL CCT

Se non fosse scritto nero su bianco, o se non lo avessi letto di persona, non ci avrei creduto, è vero l’indecenza e l’egoismo non hanno limiti.
Foraggiamento dissuasivo……. vi sembra di averli foraggiati poco, volete anche legalizzarlo?
Istituzione di una “fascia di rispetto” oltre ai confini dell’area vocata, fino ad un massimo di 500 metri per aumentare la competenza e la responsabilità ………. (X essere responsabili vi mancano i 500 metri dei selecontrollori?) vi danno noia i selecontrollori? VI PORTANO VIA IL SACCHETTINO DI CICCIA?…… Prevedendo che gli abilitati alla caccia di selezione al cinghiale in tali fasce sia esercitata dai soli cacciatori di selezione iscritti alle squadre……. VERAMENTE L’EGOISMO E L’INDECENZA NON HA LIMITI. non vi basta avere i riservini privati dove da anni fate il bello e cattivo tempo, anche a discapito dell’altri cacciatori, che non sono “cinghialai” questo è il risultano dell’aumento esponenziale del cinghiale, lo sappiamo tutti, la soluzione sarebbe eliminare le zone assegnate.
Bisogna lottare politicamente, evitando inciuci con l’animalisti e ambientalisti, che sono serbatoi di voti, per poter intervenire nei parchi e nelle riserve naturali, per contenere il cinghiale.
Sono pienamente d’accordo sull’articolo 37 che deve essere attivato celermente evitando pastoie burocratiche.
Io vorrei ricordare a lor signori, che fanno assemblee sulla gestione del cinghiale, che esistono anche i cacciatori, fagianai, leprai migratoristi, o forse non vi interessano, siamo in campagna tesseramento e mirate solo ai grandi numeri di iscritti alle squadre cinghialai.
Bene, noi, non siamo contro i cinghialai, anzi. anche nella nostra associazione sono la parte più consistente, noi siano contro l’egoismo e contro coloro che formentano certe conflittualità per un pugno di tessere. Noi dell’ANLC di Siena non ci stiamo, tutte le forme di caccia, che devono avere la stessa dignità e opportunità , senza permettere che una soverchi l’altra.

ANLC - SIENA

 

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Category: ANLC, CCT, Cinghiale, Leggi, Toscana

Comments (12)

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  1. ANTONIO GORETTI says:

    Il mondo è bello perché è vario, e ognuno deve avere le proprie idee anche nel seno della stessa associazione. NOI della LIBERA CACCIA DI GROSSETO la pensiamo in maniera diametralmente opposta, tant’è che qui a Grosseto già dallo scorso anno abbiamo proposto, con tutti i capo distretti, i 400 metri di zona cuscinetto, che l’ATC, già dallo scorso anno ci ha concesso.
    Per quello che riguarda il foraggiamento, se ben fatto, georeferenziato, in punti lontani dalle colture in atto, sarebbe una cosa utile per tenere lontano i cinghiali dai campi. Ma la legge NAZIONALE li vieta, quindi non si possono fare.
    Caro Mauro te sei contro i cinghialai, NOI della LIBERA CACCIA DI GROSSETO siamo per i cacciatori, tutti, quindi se qualche cinghialaio non si trova con i tuo pensiero, ma vuole continuare a fare la MIGLIOR polizza assicurativa che c’è sul mercato, ben venga a Grosseto noi lo accettiamo a braccia aperte.
    Antonio Goretti

  2. Mauro says:

    Mi sembra che a Grosseto pensate solo ai cinghiali, comunque nella nostra grande associazione non viene calato tutto dall’alto, ogni territorio, ogni provincia a la sua realtà , siamo liberi di portare avanti quello che è nell’interesse dei cacciatori TUTTI, Noi non siamo contro i cinghialai, che sono numerosi nella nostra Associazione senese, addirittura Presidenti di Circoli comunali, siamo e sono contro una gestione scellerata che da anni critico, e ora è il momento di lavorare per far RISORGERE il fagiano e la lepre nella nostra provincia. In quanto alle tesserapolizza, “LE MIGLIORI” le teniamo anche noi.

  3. fERNANDO says:

    A Siena mi sembra che si pensi solo alla selezione, oltre che al cinghiale,visto che Qualcuno si è permesso di dire che il Sottosritto prendeva le fisse con l’ ART 37, strumento che oggi questo Qualcuno implora che venga attivato celermente senza tante pastoie burocratiche. Quel Qualcuno è la stessa Persona al quale da anni Le richiedevo di mettere nero su bianco quale fossero le nostre proposte e il nostro programma, sia per gli ungolati, ma spratutto sulla piccola selvaggina, sulla migratoria e non per ultima la gestione e il controllo dei predatori, cosa da mettere al primo posto se davvero ci fosse interesse su progetti o proposte sulla piccola selvaggina,ma quel Qualcuno risultava sempre assente a queste proposte.
    A questo Qualcuno ho chiesto più volte di di incontrarsi co tutti i Presidenti di Circolo per quanto sopra detto, e no solo, anche per fare osservazioni di modifica alla Legge obbiettivo che poneva da subito evidenti buhi neri ma nessuna risposta, ma non solo, è risultato nulla facente.
    La cosa più strana è che quel Qualcuno vada in letargo e si svegli solo in momenti di caldo torrido come in quet’ ultimo anno.Probabilmente questo Qualcuno non si è mai risvegliato bene dopo il letargo, questo a dimostrazione che in tutti qesti anni non è stata fatta nessuna Assemblea Pubblica,e mai è stato fatto un programma su cosa si volesse fare e quali fossero le nostre priorità .

    BUONGIORNO SIG. QUALCUNO……..

  4. CLAUDIO says:

    Fernando ha perfettamente ragione, qui mi sembra che si parla solo di ungulati, ma la caccia, quando era caccia, si focalizzava sulla piccola selvaggina, proteggendola e riproducendola. Ora si orbita intorno agli ungulati perché chi comanda ci GUADAGNA. Buon estate calda a tutti.

  5. Ferdinando Ratti says:

    Amici cacciatori, è cambiato il territorio, le rotte migratorie, il sistema di fare agricoltura.
    Ecco il perchè è cambiato anche il mondo della caccia, ha 17 anni nel 1963 anno in cui io presi la mia prima licenza di caccia, (fino allora avevo cacciato senza con un vecchio Veterli trasformato da un fabbro in canna liscia)
    La mia selvaggina erano, passeri,fringuelli,merli, tordi,frosoni,culbianchi,averla minori ecc.
    I cacciatori di allora si dividevano in lepraioli e capannisti,rari erano quelli che cacciavano con il cane da ferma la quaglia la beccaccia o le coturnici
    che arrivavano sino alle prime case del paese,poi quelli cacciavano gli anatidi attorno alle rive del lago per fare qualche anatra ferita,erano i tempi della spingarda,caccia riservata a chi aveva soldi da spendere.
    La montagna era tutta sfalciata, con i boschi che venivano raccolte tutte le foglie per farne il letto alle mucche:
    Poi sono negli anni 70/80 sono arrivati i fagiani alè tutti con il cane da ferma.
    Ora che i prati di montagna non vengono più sfalciati,
    i boschi non sono più puliti e gli alberi hanno riconquistato il terreno che intere popolazioni avevano duramente disboscato per fare prati d’alpeggio o da sfalciare,sono arrivati gli ungulati avendo ritrovato il loro habitat ideale.
    Non abbiamo mai avuto in italia una così alta percentuale di selvagina ungulata,ne abbiamo se gestita nel migliore dei modi, abbastanza per soddisfare gli attuali e i futuri cacciatori.
    Questo dipende tutto da noi senza fare campanilismo,e ostruzionismo,
    Nei paesi di lingua tedesca sono più di un secolo che gestiscono questo patrimonio,ulizzando formazione e criteri certi di assegnazione dei capi, oltre che regole e leggi certe per tutti.
    La caccia futura per molti, sarà quella all’ungulato cinghiale compreso.
    Ragazzi abbiamo un patrimonio di ungulati che se lo avessero altre nazioni, farebbero i salti mortali.
    Un saluto e in bocca al lupo per la stagione venatoria di quest’anno.

  6. OSSERVATORE says:

    BELLA RIFLESSIONE FERNANDO RATTI!!!!

  7. CLAUDIO says:

    Peccato Fernando siano gestiti da incapaci e opportunisti, questo ben di Dio. …..e le volpi dove le metti? Si perché c’è anche chi non va ad ungulati. Saluti

  8. fERNANDO says:

    OSSERVAZIONI O VALUTAZIONI TROPPO SEMPLICISTICHE E PERICOLOSE PER TUTTE LE FORME DI CACCIA E PER I CACCIATORI, GLI AGRICOLTORI CARO FERDINANDO RATTI HANNO GIA’ CAPITO MOLTO BENE CHE DIETRO ALLA SPECIE UNGULATI GIRANO INTERESSI NON INDIFFERENTI, INTERESSI CHE POSSONO FAR CRESCERE LE LORO AZZIENDE MOLTO PIU’ CHE LA STESSA ADRICOLTURA VISTO NELLO STATO NEL QUALE SI TROVA OGGI.
    NON SONO NE UN TECNICO NE UN VEGGENTE MA UN SEMLICE CACCIATORE CHE ESERCITA LA CACCIA DA TANTISSIMI ANNI , MA ALLA LUCE DI QUANTO STA’ ACCADENDO O ACCADERE PENSO PRORIO CHE LA CACCIA ALLA PICCOLA SELVAGGINA SIA SEMPRE PIU’ IL FUTURO DEI CACCIATORI VISTE LE DIFFICOLTA’ PER LA SUA GESTIONE E DI CONSEGUENZA DI MENO INTERESSE PER GLI AGRICOLTORI STESSI A DIFFERENZA DEGLI UNGULATI CHE HANNO POCHISSIMI PROBLEMI A RIPRODURSI.
    PESO GUASI SICURAMENTE CHE QUELLE ASSOCIAZIONI VENATORIE CHE SI BATTERANNO PER IL FUTURO DELLA PICCOLA SELVAGGINA SIA CERTAMENTE ANCHE IL LORO FUTURO.

  9. Ferdinando Ratti says:

    X Fernando,Facciamo una riflessione di come è messa la caccia in questo momento.
    Capanisti e Migratoristi a quante specie sparano???
    Turdidi 4,Tordo bottaccio, Tordo sassello,Cesena,
    Merlo, questi non in tutte le regioni.
    Allaudidi 1,Allodola.con un carniere di pochi capi giornalieri e un numero massimo abbattibile annualmente.
    Columbidi 2,Tortora selvatica e Colombaccio.
    Rallidi 2,Folaga,Porciglione.
    Anatidi 9,Germano, Alzavola,Marzaiola,Fischione,
    Codone,Mestolone,Canapiglia,Moretta,Moriglione,anche queste non in tutte le regioni.
    Scolopacidi 3.Beccaccia,Beccaccino, Frullino,anche lui non in tutte le regioni
    Charandridi 3.Pavoncella,Pittima reale, Combattente,
    anche lui non in tutte le regioni.
    Galliformi fasianidi 1,Quaglia.in forte diminuizione.
    Specie in aumento Storno anche lui purtroppo con un numero limitato abbattibile giornalero e annuale.
    Come è possibile oggi parlare di caccia alla piccola selvaggina, quando abbiamo queste limitazioni.
    Vuoi perchè ci viene imposto dall’EUROPA,vuoi perchè e cambiato l’ambiente, o soprattutto il modo di fare agricoltura. Dobbiamo metterci il cuore in pace che NON caccieremo più:Fringuelli e Peppole,Frosoni,
    Prispoloni,Totaville,Calandri,Ortolani, Fanelli,
    Pispole,Passeri,Verdoni,Zigoli,Strillozzi,ecc.
    Certo che qualcuno vorrebbe cambiare la legge e abolire l’art 842 del c.c,in modo che si potrà andare a caccia solo con il consenso del proprietario del fondo, oppure trasformare la selvaggina, da patrimonio rindisponibile dello stato e farla diventare proprietà privata dei propietari del terreno.
    Mah credo che questa strada sarà lunga e tortuosa.

  10. fERNANDO says:

    x FERDINANDO RATTI:

    Teniamoci ognuno le proprie idee chi vivrà vedrÃ

    Inquanto alla gestione ungulati non va abolito nessuna legge, visto che già oggi per fare la selezione va chiesto il permesso ai proprietari per impiantare altane e percorrere strade non accampionate, e per fare sia altane che avere il permesso di passaggio vengono già dati dei compensi ai proprietari.

    Visto il mondo è bello perchè varia,Stia tranquillo che ci saranno tantissimi che esercitano la caccia di selezione che saranno disposti a scendere a compromessi con i proprietari dei fondi.

    E’ proprio convinto che la diminuzione della piccola selvaggina sia causata dall’ agricoltura, dai cambiamenti climatici?, o forse il problema è soprattutto la stragrande presenza dei nocivi fra questi vedi l’ elevato numero dei cinghiali ormai presenti da qualsiasi parte, e dove passano fanno razzia?

  11. Ferdinando Ratti says:

    Caro Fernando,purtoppo si il modo di fare agricoltura oggi non è quella di mio padre o dei miei nonni,la meccanizzazione le rotanti al posto della falce,o della BCS,nel taglio dell’erba da foraggio,o la fienagione,diserbanti,inseticidi,concimi chimici,
    al posto del letame,inoltre l’aumento spoporzionato di cornacchie grigie,gazze ladre,rapaci diurni,faine,
    gatti randagi,hanno contribuito alla diminuizione della piccola migratoria, ed in alcuni casi anche della stanziale,io sono in una zona dove il cinghiale non è ancora arrivato, però sono aumentati gli insediamenti urbani e industriali,sono oltrre 10 anni che a Maggio non si sente più il maschio della quaglia cantare.
    un saluto

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