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Carabinieri, nasce Comando per tutela forestale

| 26 October 2016 | 6 Comments

 

Carabinieri, nasce  Comando per tutela forestale, ambientale e agroalimentare
La nuova unità sviluppa le capacità dell’Italia di preservare e difendere il suo patrimonio paesaggistico, ambientale e agroalimentare

Mer, 26/10/2016 - 10:39

Questa mattina, a Roma, presso la Caserma “Salvo D’Acquisto”, ha avuto luogo la cerimonia di istituzione del Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri, alla presenza del ministro delle politiche agricole Maurizio Martina e del Comandante generale dell’arma dei carabinieri Tullio Del Sette.

A capo della nuova unità c’è il generale di corpo d’armata Antonio Ricciardi, vice comandante dell’Arma, che, nel corso della stessa cerimonia, ha ceduto il comando delle unità mobili e specializzate carabinieri “Palidoro” al generale di corpo d’armata Vincenzo Coppola.

Il nuovo comando, che per il modello organizzativo e operativo di presidio del territorio dell’Arma dei Carabinieri garantisce il più alto livello di potenziamento della tutela agroambientale, sviluppa le capacità dell’Italia di preservare e difendere il suo patrimonio paesaggistico, ambientale e agroalimentare con l’apporto di circa 7mila uomini specializzati impiegati sul campo.

Nel corso degli anni proprio i carabinieri hanno acquisito competenze specifiche anche in questo campo con Nuclei specializzati come i Nac (Nucleo Antifrodi Carabinieri) e Noe (Nucleo operativo ecologico), oltre all’attività dei Nas (Nucleo anti sofisticazioni).

Viene potenziato il livello di presidio del territorio attraverso il rafforzamento dell’attuale assetto con la cooperazione della capillare rete di strutture dell’Arma, delle sue capacità investigative e delle sue proiezioni internazionali per le attività preventive e repressive.

Nel nuovo comando viene assicurata la specializzazione attraverso l’impiego del personale del Corpo forestale dello Stato e anche i nuovi immessi verranno specificamente formati, così da garantire un alto livello professionale nelle materie attinenti alla tutela forestale, ambientale e agroalimentare.

Il personale mantiene le competenze possedute e viene impiegato nell’attuale sede di lavoro e incarico ricoperto, venendo assorbito nei ruoli del personale dell’Arma. Anche le progressioni di carriera vengono salvaguardate rispettando i criteri attualmente esistenti. La riorganizzazione prevede poi il trasferimento di 750 agenti ad altre forze di polizia o amministrazioni, in particolare il reparto anti incendi confluirà nei Vigili del Fuoco.

Con la riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato e le altre misure contenute nel decreto legislativo vengono efficientati i costi di gestione e si potranno generare risparmi. Il nuovo Comando è posto alle dipendenze funzionali del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali a conferma dello stretto collegamento del comparto di specialità con le competenze, le tematiche e gli obiettivi del ministero.

 

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Comments (6)

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  1. peppola says:

    risparmieremo si

  2. fausto says:

    non ditemi che anche i forestali inizieranno a essere utili veramente.

  3. Ferdinando Ratti says:

    Come Ex appartenente all’arma dico NO COMENT.

  4. Fausto says:

    Benemerita o forestale?

  5. Ferdinando Ratti says:

    X Fausto, Benemerita,con immenso orgoglio anche siamo quelli che hanno arrestato Pinocchio.
    un saluto

  6. Dico il vero says:

    Mi auguro che questo nuovo corpo lavori con più INTELIGENZA dei noa(nucleo ex forestale) di fatti e lo sanno anche le pietre che questi agenti dovrebbero tutelare la fauna,come prevede la 157/92, ma non lo fanno con la dovuta INTELIGENZA mi spiego meglio nella provincia di Foggia e precisamente nell’agro di Zapponeta vi è l’azienda Val San Floriano di proprietà di AMADORI(si quello dei polli) in questa azienda si verificano puntualmente vere mattanze di anatre migratorie, i noa Quando vengono mandati su questa zona per effettuare i dovuti controlli si limitano a controllare cacciatori,che svolgono attività venatoria, nel perimetro della su detta azienda, come per dire andate via da qui lasciamo fare la mattanza ai soci dell’azienda, per poi spostarsi a fare controlli nella periferia del paesino. Morale se la 157/92 nasce per tutelare la flora e la fauna mi volete spiegare perché i controlli dei noa si limitano ai cacciatori che cacciano nel perimetro e nella periferia del paesino? Mi auguro che con il nuovo corpo dei carabinieri tutto questo finisca o almeno cambi.

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