Dati a supporto della preapertura per la specie colombaccio (Columba palumbus)
Per conoscenza
Agli Assessori Regionali con delega alla Caccia
Agli Uffici Caccia delle Regioni
Per conto delle Associazioni Venatorie aderenti alla FENAVERI (Federcaccia, Enalcaccia, Arcicaccia e AnuuMigratoristi) si invia alla Vostra cortese attenzione il documento “Dati a supporto della preapertura per la specie colombaccio (Columba palumbus) nelle regioni italiane”.
Cordiali saluti
Federazione Italiana della Caccia
Via Salaria 298/A
00199 Roma
Category: .In Evidenza, AAVV, ANUU, Arcicaccia, Colombaccio, Enalcaccia, Federcaccia
Comments (6)
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In un parco di Perugia ci sono si e no 10 colombacci, l’anno prossimo se non se ne accorge nessuno dei vicini… saranno forse venti. Negli anni 1980/90 non esisteva o quasi ombra di “PALOMBE” al di fuori del passo di ottobre non solo nel parco perugino ma in tutta l’Umbria e il resto d’Italia.
Finalmente nel 1998 vidi una coppia che nidificava su un leccio e da lì siamo arrivati a venti. Dimostrare che nel parco dal 1998 a oggi i colombacci sono aumentati in modo esponenziale non è difficile, si contano, quindi un grafico percentuale in forte ascesa ma un contingente esiguo per numero di soggetti, soltanto dieci. Ecco i numeri che fornisce FENAVI e non solo, Le percentuali, soltanto percentuali mai sufficienti ad acconsentire una sfrenata pressione venatoria che si esercita sulla specie colombaccio. La speculazione che fate su questo animale per una tessera in più strappata alle altre A.V. è VERGOGNOSA, non tutelate un animale che a costo zero ci manda a caccia tutto l’anno cui non si da nemmeno la possibilità di portare a termine la cova, ma vi preoccupate di tutelare i polli di sei mesi nati in incubatrice e cinghiali che fanno milioni di eurini, mica caccole direbbe pelo52, di danni. Ecco di questo non si parla, questo fa veramente VERGOGNA. Ormai il vostro flauto magico, a Perugia c’era quello di Buconi ahimè d’emblée scomparso…., non incanta più nessuno avete perduto la vostra identità e i numeri, QUESTI SON VERI, del continuo calo % delle vostre tessere, ne è la conferma. D’ovè finita la FIDC?, quella che parlava di caccia non esiste più, siete alla deriva, l’unica vostra meta è il $$$$$$$ e la croce su una scheda elettorale altro che la caccia, i dati di FENAVI estrapolati non so dove…”sotto tortura” sono la riprova della vostra inefficacia, siete caduti nella rete delle altre A.V…… tutti a braccetto state svendendo la pelle dei CACCIATORI.
Poi e poi caro Sorrenti,”FENAVI”,CCT,ecc. ecc. ecc. chi più ne ha più ne metta, ma quante sigle vi occorrono per raggiungere la tanto bramata unità venatoria, non finisce qui?…. Dalla parte della ragione ci sarò sempre io e i Cacciatori che la pensano come me, sai perché Sorrenti?perché a differenza di quelli che ragionano come fate Voi, soltanto con le percentuali e la demagogia, io ragiono con il cuore e con la “ragione” di chi vuol salvaguardare la caccia e i CACCIATORI, ma ancor più uno stupendo animale ancora grazie a Dio,in ottima salute.
Fermatevi e ragionate sul futuro e per il futuro della Caccia.
Comunque cari saluti.
Vasco Feligetti
Chiedo venia “FENAVERI” non FENAVI sono le due di notte…
L’Amico Vasco non dorme sogni tranquilli!
Un pò come gli animalisti di professione che tramano per evidenziare pietà e sconcerto.
Pietà e sconcerto allo scopo di ridurre ancora una volta la stagione venatoria, puntando sulla immaturità di fagiani, lepri, quaglie, colombacci e via dicendo.
Tanto che di conseguenza, purtroppo, è stata soppressa l’apertura in Umbria alla prima domenica di settembre alla selvaggina stanziale.
Vasco ricorderà bene che il documento elaborato dalla “Lista Ciofini” alle elezione FIDC Perugia
nel 2005, si impegnava a sopprimire l’apertura alla stanziale “perchè la selvaggina stanziale non era matura”.
Così avvenne subito dopo grazie alla compiacenza degli assessori: regionale Bottini; provinciale Perugia Buconi.
Ci spieghi il signor Vasco, perchè il periodo di cova di tutti gli uccelli, ormai da più di venti anni nella nostra regione, si è anticipato di almeno 15 giorni.
Ci spieghi pure perchè in Umbria sono tornate a nidificare almeno venti specie di uccelli, sempre negli ultimi venti anni.
Mi sorge un dubbio … si è consolidata un’alleanza Vasco/Ciofini?
Attenta soltanto ai propri interessi “ideologici”?
Sempre con affetto fraterno!
Sig Bartoccini,lei sa quanto tengo a cuore il colombaccio più di qualunque altro del forum, insieme ci siamo adoperati per una apertura generale, allora 2012 era già forte la pressione sul colombaccio in Umbria. Non si può far riferimento alla consistenza demografica della specie con le altre nazioni, in Italia il colombaccio nidifica si e no da una ventina di anni e il contingente non è stabile e presente in modo omogeneo in tutto il territorio. La fortissima pressione esercitata in preapertura può provocare depauperazione della specie, lei sa che il colombaccio e specie fortemente gregaria, se partono se ne vanno tutti. In Umbria corriamo il rischio di farli scomparire del tutto. Lei conosce perfettamente la situazione nella ZRC di Mantignana, nella quale erano presenti,contate, almeno duecento coppie nidificanti.Ho fatto un giro pochi giorni fa, la stima è davvero preoccupante,tutto questo dovuto alla fortissima pressione esercitata nel luogo. La fenologia del colombaccio nidificante in Italia non può essere confrontata con quella dei colombacci che migrano, qui le cove sono in atto a settembre, non devono migrare quindi preparare la prole ad un lungo viaggio, restano qui dove sono nati, non mancano le risorse trofiche e il clima caldo,ora,è di forte aiuto.
Perciò sarebbe certamente più da cacciatore preservare un animale che non ci costa nulla invece di adoperarlo come merce di scambio. Lei sa come io interpreto la caccia e come mi comporto sul capanno e nella vita, perciò nessuno che mi conosce può rimproverarmi, tanto meno Lei, di comportamenti scorretti e tanto più di aggregazioni contro i miei intendimenti e per scopi personali, l’ho dimostrato.
La nidificazione anticipata di più di quindici giorni non può ritenersi anomala, il cambiamento del clima detta le condizioni opportune per fare la cova, nella mia voliera una coppia di colombacci ha iniziato la cova il 24 dicembre, mai visto prima. E’ cosi Sig.Bartoccini il mondo cambia e noi cacciatori non possiamo dettare leggi che vanno contro la natura, i colombacci che moriranno di fame nelle cove dopo il 1 di settembre non sono contro natura e contro le leggi,ahimè saranno però vittime dell’ignoranza.
Contraccambio cari saluti.
Sig Bartoccini,lei sa quanto tengo a cuore il colombaccio più di qualunque altro del forum, insieme ci siamo adoperati per una apertura generale, allora 2012 era già forte la pressione sul colombaccio in Umbria. Non si può far riferimento alla consistenza demografica della specie con le altre nazioni, in Italia il colombaccio nidifica si e no da una ventina di anni e il contingente non è stabile e presente in modo omogeneo in tutto il territorio. La fortissima pressione esercitata in preapertura può provocare depauperazione della specie, lei sa che il colombaccio e specie fortemente gregaria, se partono se ne vanno tutti. In Umbria corriamo il rischio di farli scomparire del tutto. Lei conosce perfettamente la situazione nella ZRC di Mantignana, nella quale erano presenti,contate, almeno duecento coppie nidificanti.Ho fatto un giro pochi giorni fa, la stima è davvero preoccupante,tutto questo dovuto alla fortissima pressione esercitata nel luogo. La fenologia del colombaccio nidificante in Italia non può essere confrontata con quella dei colombacci che migrano, qui le cove sono in atto a settembre, non devono migrare quindi preparare la prole ad un lungo viaggio, restano qui dove sono nati, non mancano le risorse trofiche e il clima caldo,ora,è di forte aiuto.
Perciò sarebbe certamente più da cacciatore preservare un animale che non ci costa nulla invece di adoperarlo come merce di scambio. Lei sa come io interpreto la caccia e come mi comporto sul capanno e nella vita, perciò nessuno che mi conosce può rimproverarmi, tanto meno Lei, di comportamenti scorretti e tanto più di aggregazioni contro i miei intendimenti e per scopi personali, l’ho dimostrato.
La nidificazione anticipata di più di quindici giorni non può ritenersi anomala, il cambiamento del clima detta le condizioni opportune per fare la cova, nella mia voliera una coppia di colombacci ha iniziato la cova il 24 dicembre, mai visto prima. E’ cosi Sig.Bartoccini il mondo cambia e noi cacciatori non possiamo dettare leggi che vanno contro la natura, i colombacci che moriranno di fame nelle cove dopo il 1 di settembre non sono contro natura e contro le leggi,ahimè saranno però vittime dell’ignoranza.
Contraccambio cari saluti.
le linee guida dell ISPRA per la stesura dei calendari venatori riportano la specie in condizioni demografiche favorevoli, ampiamente nidificante in Italia, a partire dal comparto alpino, lungo tutta la penisola e nelle isole maggiori, per la quale si e verificata una recente espansione dell’areale ed un incremento della popolazione, piu evidente nelle regioni settentrionali e centrali