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Deroghe e richiami vivi

| 5 luglio 2016 | 4 Comments

acl

Deroghe e richiami vivi: adesso si fa sul serio tutti uniti. Questa mattina positivo incontro a Milano.


ACL, Federcaccia , Anuu, Libera Caccia, Italcaccia, Enalcaccia, Arci, CPA e Confavi:
tutti insieme a Milano, come non avveniva da tempo, al tavolo organizzato dall’Europdeputato Lara Comi per pianificare un percorso unitario che ci porterà a Bruxelles per incontrare il Commissario all’Ambiente Vella e trattare direttamente con lui la questione del prelievo in deroga e dei richiami vivi. Basta aspettare chi tace e si gira dall’altra parte quando si parla di caccia. Basta ringraziare politici che promettono senza mantenere. Bastaessere presi in giro da chi ci volta sempre le spalle e si nasconde dietro leggi e minacce di messa in mora che non sono mai arrivate. Sappiamo bene che il cammino è in salita e che magari non porterà a niente, ma almeno avremmo la soddisfazione di capire direttamente dal Commisario Europeo perchè in Francia si cattura con il vischio e in Italia ci hanno chiuso i roccoli, perchè in altri stati si caccia fino a febbraio e da noi la cesena viene chiusa alla metà di gennaio. Se qualcuno ha male interpretato la Direttiva Uccellideve rivedere la sua posizione. Infatti se si dovesse aprire uno spiraglio positivoin termini di prelievo in deroga non è escluso che si possa chiedere allo Stato Italiano di di fare un passo indietro sulle restrizioni imposte alla caccia. Lara Comi si attiverà da subito per reperire tutta la documentazione scientifica, che stabilisce modi e quantità per le altre nazioni, da portare al Commissario e nel frattempo informerà il Ministro Galletti, quindi lo Stato Italiano, di quanto stia avvenendo. L’incontro dovrebbe svolgersi ad ottobre, purtroppo questi sono i tempi della burocrazia ai quali dobbiamo assoggettarci, ma nel frattempo faremo sentire alla Regione Lombardia tutto il disagio e il disappunto, tutto lo sconcerto dilagante, di una categoria che rispetta le leggi ma che viene presa a apesci in faccia tutte le volte. La Lombardia deve attivarsi e procedere con il prelievo in deroga subito ! Costi quel che costi, dimostrando che anche senza il parere (non vincolante) di Ispra si può andare a caccia. Ci hanno calpestato le nostre tradizioni ma adesso è ora di dire ” basta ! “.

Per la cronaca la delegazione ACL era oggi composta dal Presidente regionale Carlo Bravo, dal Vicepresidente Eugenio Casella e dall’avv. Franco Bonsanto. Fra o presenti anche Dall’Olio, Sparvoli, Cardia, Bana, Caretta e altri.

Associazione Cacciatori Lombardi – ufficio stampa

http://www.associazionecacciatorilombardi.it

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Category: AAVV, ACL, Deroghe, Fringuello, Leggi/Politica, Lombardia

Comments (4)

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  1. ZILIO scrive:

    SPEROM !!!! (up)

  2. Ferdinando Ratti scrive:

    In data 7 Settembre 2016,l’assessore GIANNI FAVA, trasmetteva ad Alessandro Sala,presidente del Consiglio Regionale,la nota pervenutagli dalla Direzione Generale dell’Agricoltura della Lombardia, con la quale motivava impossibilità di autorizzare la caccia in deroga alle specie Fringuello,Peppola e Storno.
    Perchè l’avvocatura regionale con nota prot.n°75311 del 4.Luglio 2016,intravedeva un forte rischio di riapertura dell’infrazione europea archiviata in data 10.Dicembre 2013, al medesimo stadio della procedura in cui era stata archiviata,grava su ogni atto amministrativo regionale non conforme al dettame della sentenza.
    In parole povere l’avvocatura regionale dice che non è possibile per legge alla regione Lombardia autorizzare caccie in deroga,a fronte anche del parere(vincolante)ancora sfavorevole dell’ISPRA.
    Che la regione Lombardia rischiava una rivalsa da parte dello stato Italiano di un concreto rischio di sanzioni pecuniarie cha vanno da € 10.000 e € 600.000 giornaliere,che ricadrebbero sui soggetti coinvolti nell’approvazione del provvedimento.
    Alla luce del rischio che la la regione correva l’assessore Fava,giustamente non deliberava la caccia in deroga alle specie sopracitate.
    Credo che sino a che, non cambiamo la 157/92,adeguandola alle leggi sulla caccia degli altri stati europei,la caccia in deroga a fringuello,peppola,frosone,pispola e storno, resteranno solo un ricordo.
    un saluto

  3. Giacomo scrive:

    Io credo che per la trasparenza devono sempre dire come verificano che queste specie sono in diminuzione. Salutiaaamo.

  4. Ferdinando Ratti scrive:

    Caro Giacomo, la colpa delle mancate deroghe in Lombardia, secondo il mio modesto parere da vecchio cacciatore, fruitore dell’ambiente sin da bambino,
    sono da attribuire NON ALLA CACCIA,bensi ad altri fattori quali:
    1° I cambiamenti climatici che stiamo subendo.
    2° lo stravolgimento dell’ambiente, con l’urbanizzazione selvaggia,la costruzione di sempre più nuove strade e autostrade.
    3° Il nuovo sistema di fare agricoltura,sempre più portata verso le monoculture.
    4° Le luci notturne che recano un disturbano di non poco conto alle specie migratrici.
    5° l’inquinamento idrico ed atmosferico.
    6° l’abbandono delle zone montane e appenniniche,
    perchè per gli agricoltori, non più abbastanza renumerative da poter mantenere una famiglia.
    Scusami che tu sai dove sono finite le specie come l’Averla piccola,il Torcicollo, il Beccafico, i Luì, i Culbianchi, lo Stiaccino,gli Zigoli,il Santimpalo,
    “i Passeri?” la Monachella,l’Ortolano,il Crociere,
    tutte specie, preda di noi nembrotti alle prime armi “alla fine degli anni 50,inizio anni 60 ???
    Gli unici che sono aumentati sono gli Storni,Gazze ladre,Cornacchie grigie e nere, Corvi,Gabbiani.
    Credo che chi come l’ISPRA deve dare il parere favorevole o sfavorevole su determinate specie di uccelli cacciabili,i loro tecnici forse NON li conoscono nemmeno.
    un caro saluto

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