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“UN PASSO INDIETRO PER ANDARE AVANTI”

| 20 aprile 2016 | 46 Comments

 

“UN PASSO INDIETRO PER ANDARE AVANTI”

La stagione venatoria 2016/17 è alle porte, le grandi manovre delle Associazioni Venatorie sono iniziate, la più importante per numero di iscritti, la F.I.D.C. è promotrice del sondaggio conoscitivo su preapertura si preapertura no, giorni fissi si o no, ecc. ecc.
Un sondaggio conoscitivo molto attento su quando e non su cosa andare a caccia. Si proprio su cosa andare a caccia è, da tempo, per i praticanti la caccia al colombaccio motivo di forte perplessità, i calendari venatori delle trascorse stagioni hanno inciso fortemente sulla consistenza della specie, le zone protette erano colme di colombacci nidificanti stanziali, ora ne rimangono poche decine di coppie.
I dati pervenuti dalle nostre stazioni di monitoraggio dimostrano che gli avvistamenti e le catture della passata stagione venatoria sono più che dimezzati, vuoi per le mutate condizioni ambientali e climatiche che influenzano i periodi di migrazione dell’avifauna, vuoi soprattutto per la forte pressione venatoria esercita, esclusivamente sul colombaccio, nelle giornate di preapertura della caccia.
“UN PASSO INDIETRO PER ANDARE AVANTI”
Se non fosse l’appello di un vecchio cacciatore appassionato di caccia al colombaccio sembrerebbe quello di un ambientalista, nonché l’appello di un vecchio cacciatore pentito, no, niente di tutto questo, è la supplica di un vecchio cacciatore affinché si vada avanti perché nei nostri “tempi” i concetti di estetica e di etica venatoria devono prevalere su quello del carniere.
La caccia è una forma legittima con finalità gestionali di utilizzo sostenibile di una risorsa naturale rinnovabile, la fauna selvatica, l’etica trova una sua applicazione anche nella caccia, non a caso parliamo di etica venatoria che sostanzialmente si basa su una concezione forte,di profondo rispetto: rispetto per le norme, rispetto per l’ambiente, rispetto per la fauna,rispetto per gli altri, rispetto per se stessi.
Pur essendo l’attività venatoria il più antico modo, assieme alla coltivazione della terra, impiegato dall’uomo per utilizzare le risorse della natura, “etica” e “caccia” sono diventati, nella moderna pubblicistica, termini antitetici e in stridente contraddizione fra loro. Lo stato di equilibrio o di disequilibrio nel quale questo rapporto verrà a trovarsi, determinando la qualità futura del nostro modo di vivere, dipenderà in larga misura dal grado di sostenibilità delle nostre scelte.
Occorre però allargare il consenso a”questa” caccia, facendola conoscere per fare in modo che sia rispettata anziché demonizzata. Questo è l’obbiettivo che si pone il nostro Club affrontando il tema del rapporto tra prelievo sostenibile etica venatoria e società laddove l’attività venatoria intesa come gestione di un patrimonio pubblico di particolare valore, (la fauna selvatica), si fa interprete di una nuova sfida: quella di ridisegnare, assieme alle altre componenti della società, un rapporto con la natura saggio, equilibrato e da tutti condiviso.
La “caccia” è un tema delicato e fondamentale, perché riguarda un bene essenziale, la natura, e con essa la qualità della vita delle generazioni future, i cacciatori sono una delle più importanti categorie di fruitori di risorse naturali, ma anche una delle più discusse. Nell’esercizio della loro attività si rifanno ad un antica tradizione, che in Umbria si è sempre incarnata in regole e principi di conservazione della specie. Ricordo quando nei ultimi giorni di caccia di dicembre di tanti anni fa si cacciava la lepre sul Monte Tezio, che i cacciatori del posto ci raccomandavano di non sparare alle ultime starne rimaste e, non si sparava per favorire la riproduzione,”La Caccia”.
Non solo il buon senso e le evidenze scientifiche suggeriscono di non consentire la caccia nei periodi di riproduzione, ma le direttive europee vietano la pratica venatoria in questi momenti determinanti per la conservazione della specie. Non tutti ricordano che il WWF è stato fondato da appassionati della natura che conciliavano gli intenti conservazionisti con il piacere di cacciare.
Il Club Italiano del Colombaccio sezione di Perugia auspica che il colombaccio non sia inserito come specie cacciabile prima dell’apertura generale della caccia, oltre trentamila fucili, quelli in Umbria “TUTTI” puntati su un solo animale, altro non c’è, non è condivisibile, così facendo si autorizza uno sterminio e non si può parlare di caccia sostenibile. La crescente pressione venatoria, l’influenza delle attività umane sulla specie e sui suoi specifici habitats può dare origine a conseguenze negative sulla demografia del colombaccio, che è di interesse generale assicurare la salvaguardia, lo sviluppo e la gestione durevole della specie.
“UN PASSO INDIETRO” affinché l’immagine del cacciatore torni ad essere considerata più utile all’ambiente, la necessità che il confronto tra l’uomo e l’animale abbia un preciso discrimine oltre il quale la caccia cessa di essere caccia.
“UN PASSO INDIETRO” per non lasciar morire di fame e di sete migliaia di colombacci ancora sotto cura parentale, specie che a costo “ZERO” contribuisce a mantenere la caccia viva. Il pescatore che avvelena un ruscello di montagna per uccidere fulmineamente,di colpo, le trote che vi nuotano cessa, per il fatto stesso, di essere pescatore.
“UN PASSO INDIETRO” affinché si autorizzi la caccia da “TUTTI” gli appostamenti fissi dal primo di ottobre, tale iniziativa potrebbe raggiungere molteplici obbiettivi, recuperare spazi all’attività venatoria, limitare gli abbattimenti e far tacere, spengendole all’origine, tutte le eventuali e pretestuose contestazioni, “tanto li ammazzano tutti quelli la”.
“UN PASSO INDIETRO” affinché si ponga fine allo scempio che da anni si perpetua nelle zone di caccia riservata, non solo dell’Umbria, ma di quasi tutta Italia, con abbattimenti giornalieri di selvaggina migratoria, soprattutto di colombacci, che superano non solo la quantità di carniere consentito, ma di gran lunga anche quello dell’immaginario.
“UN PASSO INDIETRO” a quando non era consentita la caccia alla selvaggina migratoria nelle “RISERVE DI CACCIA” quelle che davano la possibilità a specie migratorie di trovare rifugio, ora le A.F.V. che differenziano solo per i tempi di caccia dalle (Agro-Turistiche-Venatorie) non hanno più motivo di esistere, uno dei danni forse irreparabili fatti dalla legge regime,la 157/92 che mostra ormai i limiti del tempo e permette che moderni impianti normativi adottati dalle Regioni si perdano in cavilli burocratici.
Il Club Italiano del Colombaccio Sez. di Perugia riafferma la totale contrarietà all’inserimento del colombaccio in preapertura, anche in considerazione del fatto che, non si dimentichi, la stessa è concessa per i così detti “estatini” il colombaccio che nidifica nella nostra Regione va considerata specie stanziale, non si può mettere in crisi una delle specie in buono stato di conservazione.
Se i fagiani, le starne, le lepri immature vanno giustamente tutelate, perché non succede la stessa cosa per il colombaccio stanziale che non nasce in incubatrice o in gabbia, ed è autoctono quindi non costa nulla e non se ne va dopo il primo di settembre?
Ecco, questo è quanto auspicano la maggioranza di cacciatori Umbri:
“UN PASSO INDIETRO PER ANDARE AVANTI”
Il Presidente.
Vasco Feligetti

***

COME RICEVIAMO E COSI’ PUBBLICHIAMO

ATTENZIONE: l’articolo qui riportato è frutto di ricerca ed elaborazione di notizie pubblicate sul web e/o pervenute.
La redazione del sito www.ilcacciatore.com, non necessariamente avalla il pensiero e la validità di quanto pubblicato. Declinando ogni responsabilità su quanto riportato, invitano il lettore a una verifica, presso le fonti accreditate e/o aventi titolo.
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Category: Colombaccio, Dite la vostra, Federcaccia, Umbria, WWF

Comments (46)

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  1. PERUZZI MARIO scrive:

    Grande Vasco.
    so quanto sia amaro per te leggere questo accorato appello in un sito che ti ha dato immediata disponibilità e per questo è degno di un grande ringraziamento.
    Il tuo desiderio era di vederlo pubblicato nel tuo/nostro sito. Purtroppo i tanti bla bla bla e gli infiniti inopportuni distinguo non ci consentono di far sentire la nostra voce, peraltro in perfetta linea con quanto prevede lo Statuto migrando come i colombacci, in altri siti.
    Mario Peruzzi

  2. Mario Bartoccini scrive:

    L’insistenza con la quale alcuni sedicenti cacciatori identificano una forma di caccia del tutto personale con la “la caccia”, è impropria e dimostra confusione d’idee in merito alla effettiva gestione rispondente della caccia nel suo insieme.

    Ricordando che un tempo il colombaccio si cacciava dal quindici agosto fino la fine marzo e senza compromettere minimamente la consistenza della specie.

    E’ grave, a mio avviso, insistere sulla riduzione della stagione venatoria, sfuggendo artatamente al dovere di lottare per i mantenimento dell’apertura della caccia in Umbria alla primo di settembre.

    SIA ALLA SANZIALE , SIA ALLA MIGRATORIE!!!

    Avevamo il calendario venatorio più propositivo d’Italia, ed il Club Cacciatori “Le Torri” è stato il solo a difenderlo a denti stretti.

    Senza dilungarmi nell’elencare le vere e proprie truffe transitate in silenzio, oltre all’apertura soppressa nell’era Bottini /Ciofini, ricordo che la Legge 14/94, vietava la caccia alla selvaggina migratoria nelle Aziende Faunistico Venatorie.

    Ora Federcaccia e Club del Combaccio insistono sulla riduzione di specie e su tempi di caccia, quindi ben lungi dai veri interessi del mondo venatorio, degli equilibri faunistici, della serenità sostanziale.

    Continuare nel tentativo di frammentare ancor di più il contesto venatorio, dimostra mancanza di rispetto e cecità intellettuale.

    Cordialità.

    • PELO 52 scrive:

      Penso che il Sig. Bartoccini abbia necessità di un “ripasso” della storia della caccia considerato che “un uomo che legge ne vale” due.
      E’ vero che l’italiano è ignorante per natura non leggendo o leggendo sotto ma sotto la media europea. Naturalmente l’italiano cacciatore non è da meno perchè da buon italiano non legge e non leggendo commette “peccati” che dire veniali è un eufemismo. Sono peccati mortali scrivere che …………un tempo il colombaccio si cacciava dal quindici agosto……MA QUANDO MAI
      ORRORE direbbe il buon Mughini di fronte a tanta ignoranza. Ma come? Senza andare troppo indietro basta che si legga l’art. 18 della legge 157 del 1992 per scoprire ahimè che il colombaccio si poteva cacciare solo dalla terza di settembre.
      A volte gli occhi “annebbiati dalla ciccia a tutti i costi e dallo sparare a tutti i costi” in virtù di un diritto “monetario” perchè se io pago ho diritto è la filosofia del cacciatore italiano.
      Purtroppo tale filosofia aleggia anche in quei (ora pseudo) club costituitisi con “alto ideale” e poi finiti nelle mani (o grinfie che dir si voglia)di sparatori proprio in virtù di un diritto “monetario” perchè se io pago ho diritto.
      E’ invece vero Sig. Bertoccini, io appartengo a quella schiera di cacciatori con la licenza di caccia rilasciata con la firma di entrambi i genitori nell’anno 1968, che il colombaccio si cacciava fino al 15 di aprile. Poi fino al 31 marzo. Poi fino al 10 marzo. Poi fino al 28 di febbraio per finire da ultimo al 31 gennaio.
      Quindi? Quindi se per la beccaccia non si può più fare l’aspetto perchè i vari club hanno avuto forza di far approvare norme a tutela della specie; quindi se le varie squadre di cinghialai hanno avuto la forza di non far consentire se non in forma di squadra la caccia al cinghiale; quindi se in virtù di una pseudo caccia quale è quella di selezione aperta tutto l’anno su spinta delle AV appoggiate da cacciatori di ciccia a poco costo; quindi Sig. Bartoccini potrà secondo lei il Sig. Vasco Feligetti esprimere la sua corretta opinione - o se meglio crede - lanciare il suo grido di dolore perchè continuando su questa linea può darsi che la specie colombaccio possa andare incontro a qualche seri problema?
      Purtroppo anche il Sig. Vasco Feligetti è stato….abbandonato al suo destino e per pubblicare il suo grido di dolore è stato costretto ad essere ospitato da questo forum, che ancora una volta ringrazio.
      Non so da lei ma dalle mie parti, nell’aretino, se vuole andare a caccia dopo la metà di novembre deve per forza accontentarsi di cacciare un colombaccio perchè altro la natura non offre.
      Sa quali vantaggi potrebbe consentire non concedere la preapertura al colombaccio in Toscana ma non solo?
      Avere un terzo di colombacci in più all’apertura generale e consentire a ciascuno di praticare con soddisfazione il tipo di caccia che più “ama”.
      Ahi ahi ahi paloma.
      Se mi viene voglia ho proprio voglia di far sapere al mondo venatorio quanto accade nelle segrete stanze del potere.
      BACI ABBRACCI E COLOMBACCI. Ricordate quanta soddisfazione ci sta dando questo splendido selvatico dal momento della sua nascita al momento della sua cattura.

  3. peppol@ scrive:

    la cultura dell orticello ci sta portando alla chiusura di tutto come pronosticato 15 anni fa

  4. trecento scrive:

    Apertura ad agosto al colombaccio ? forse gli anni che passano intaccano la mia corteccia celebrale.
    Non ricordo di simil pratica.
    Alle tortore africane si,giustamente perché estatini migranti.
    Ma il colombaccio,per un pugno di tessere e consensi,lasciamolo perlomeno in pace questo sacro periodo di inizio settembre.
    Con la stessa moneta altrimenti perché non diamo addosso alla nobile stanziale ?

    ahh,per un pugno di tessere e consensi !

  5. massimo del soldato scrive:

    Si può dibattere a lungo sulla questione pre apertura si pre apertura no, e ciascuno dei contendenti porterà acqua al mulino della propria tesi, ma definire “sedicenti cacciatori” perfetti sconosciuti, comunque fratelli nella passione, mi sembra quasi offensivo. Come a dire che chi propugna tesi diverse dalle nostre non è degno di considerazione alcuna, forse un minimo di rilettura dei propri scritti farebbe bene alla credibilità di chi scrive. Parlare poi del bel tempo che fu mi pare inutile anch’io a 20 anni (ne ho 64) certamente ero meglio di adesso! No, gli scenari sono cambiati insieme a noi e bisogna valutare il presente. Non sono contrario alla pre apertura ma dico solo che, volere o volare, alla fine della migrazione ottobrina, sterminati ormai gli pseudo polli colorati, con la chiusura della lepre alla porte, alle prese con una beccaccia sempre più latitante cosa rimane all’italico nembrotte per alimentare la sua passione? Ve lo dico io senza tema di sbagliare: il colombaccio. Questa semplice verità testimonia soltanto che in quanto risorsa fondamentale e certamente non inesauribile merita tutto il nostro rispetto e la nostra attenzione nel valutare le eventuali necessità di gestione. E inviterei tutti, salvo coloro che desiderano l’Armageddon, a smettere di pensare che il nostro fratello nella passione, fratello cacciatore, debba essere per forza un antagonista che ci vuol sottrarre qualcosa. saluti

  6. PELO 52 scrive:

    Parole di veritas Massimo.
    Pensavo che gli “scossoni giapponesi” t’avessero rincoglionito invece eccoti qui a dire pane al pane e vino al vino a coloro i quali solo perchè si fanno forti del pagamento di una tassa di concessione governativa e regionale pensano che nessuno possa avere un pensiero differente dal loro nello stesso momento che un cacciatore con la testa pensante riesce ad esprimere un concetto inappuntabile che alla lunga porta il giovamento a tutto il popolo venatorio.
    Non voglio assolutamente entrare in polemica, anche se dove c’è sentore di “piatto ricco mi ci ficco”, però al Bartoccini mi sento di chiedere in quale “libro delle fiabe” ha letto che ………che un tempo il colombaccio si cacciava dal quindici agosto…
    Eppure cacciando lui stesso il colombaccio d’ottobre da appostamento dovrebbe sapere.
    Sarà mai possibile che chi ha a cuore un selvatico e a quel selvatico dedica gran parte (o tutta come nel mio caso) della vita venatoria non sia in grado di esprimere il proprio giudizio oppure se questo sia solo ad appannaggio di chi caccia la beccaccia o faccia il cacciatore di selezione?
    La caccia alla beccaccia appunto. Sa sig. Bartoccini le volte che mi sono incavolato con i beccacciai che gridano orrore e mi infamano quando dico loro che non trovo assoluta differenza fra uno che fa l’aspetto alla beccaccia e uno che caccia la beccaccia con il palmare/satellitare/bip bop e diavolerie simili che stando comodamente in uno stradello alla minima vibrazione sul palmare vanno dritti a nord per piegare poi a sud se ci sono rovi impenetrabili girando a est per tornare sull’ago della bussola che ti porta a fucilare l’arcera sotto ferma da ore.
    Bella forza dico io. Meglio l’aspetto dico io almeno al “cumbrugliume” l’arcera ha una possibilità in più di portare a casa le penne.
    Per rispondere invece al peppola che scrive…. la cultura dell orticello ci sta portando alla chiusura di tutto come pronosticato 15 anni fa………ricordo che da tempo la caccia alla peppola è chiusa e ancora si va a caccia.
    BACI ABBRACCI E COLOMBACCI

    • peppola scrive:

      certo che si va ancora a caccia… di polli colorati, lepri immesse e qualche beccaccia…gli uccelli piccoli e colorati, nonostante siano in salute, li hanno tolti mentre alcune specie, per lasciar vivi i comprensori alpini le cacciano nonostante siano quasi scomparse…allora dove sta la gestione…noi avevamo la tradizione dei piccoli migratori e ce l hanno tolta e conseguentemente non c e piu ricambio generazionale, i giovani preferiscono altro al farsi inseguire da colonne di convogli di anticaccia.

      Saluti

  7. Ferdinando Ratti scrive:

    Amici cacciatori In Lombardia il Colombaccio,con la legge regionale 31 Luglio 1978 n°47 art 25, si cacciava dal 18 Agosto al 31 Marzo,assieme a Storno Passeri,Calandro,Prispolone,Beccaccino,Frullino,
    dalla terza domenica di Settembre al 31 Marzo,si cacciava l’Allodola,la Cappellaccia,la Totavilla,la Cesena,il Tordo bottaccio e Tordo sassello; mentre Fringuello,Peppola,Frosone,Verdone,Fanello, Spioncello,Strillozzo si cacciavano fino al 31 Dicembre,la Beccaccia si cacciavano dalla terza domenica di Settembre alla fine di Febbraio,mentre il Cinghiale si cacciava solo dal 1°Novembre al 31 Gennaio, gli ungulati Cervo,Capriolo,Camoscio,Muflone,
    Daino,si cacciavano dalla terza domenica di Settembre al 31 Dicembre.
    Amici di certo erano altri tempi, non esisteva la caccia di selezione,chi cacciava gli ungulati sparava solo ai maschi indistintamente dalle classi sociali,l’importante che avevano le corna,tutte le femmine ed i piccoli di ungulati erano vietati.
    Di contro devo dire però alle nuove leve, che l’ambiente non era come oggi (+ case e strade e - agricoltura)le pratiche agricole di quei tempi favorivano la riproduzione della selvaggina migratoria.
    Sebbene di cacciatori eravamo 800/900 mila circa.
    un saluto

  8. trecento scrive:

    Ferdinando Ratti….
    Non entro nel merito di quanto Lei afferma (sicuramente sarà vero) ciò non toglie che errare è umano ( la’968 nazionale non era priva di errori )

    Ora però non mi venga a dire che la Lombardia sia scrigno e custode di sacra tradizione al colombaccio ..che fintanto non sono arrivati lì livornesi con aste e cimbelli,voi lombardi,manco a malapena sapevate distinguere un colombaccio da un piccione torraiolo (senza offesa logicamente,ma solo per evidenziare ove il colombaccio è storia con l’arte e dove invece è solamente ..arrivato da poco come pratica venatoria)

    ….mi riallaccio quanto sopra : errare è umano,perseverare è diabolico !

  9. Mario Bartoccini scrive:

    La cecità derivante da presunzione, provoca autentiche castronerie “letterarie” in coloro che alle analisi obiettive in merito alla biodiversità ed alla prolificità di alcune specie di animali selvatici, antepongono l’egoismo fine a se stesso.

    ACCUSANDO ARBITRARIAMETE ALTRI DI ESSERE CULTORI DELLA “CICCIA” FINE A SE STESSA.

    Chi in Umbria ha preferito anteporre i propri principi e le proprie passioni al buon governo della caccia, ha senza ombra di dubbio favorito il sottogoverno e di conseguenza lo scardinamento della Legge 14/94.

    In molti sapevano ed hanno taciuto, sperando di “strappare” qualche concessione?

    Ora il solco della divisione tra le diverse forme di caccia diventa ogni giorno più profondo, indebolendo persino “l’esercito” umbro di praticati, che è bene ricordarlo, in eravamo ben 75.000 (ora meno di 30.000).

    Sia chiaro, noi abbiamo fatto il nostro dovere in difesa di tutte le forme di caccia!
    Dedicando migliaia di ore alla ricerca, nel contenimento degli squilibri faunistici, nel portare la voce dei cacciatori all’interno di tante sagre paesane, nel contestare l’immaturità degli animali di ripopolamento, nel sostenere:
    TUTTE LE CACCE HANNO PARI DIGNITA’ E MERITANO PARI RISPETTO!

    Ricordo ancora che la Legge 14/94 permetteva l’apertura alle prima domenica di settembre:
    STANZIALE E MIGRATORIA;
    VIETAVA LA CACCIA ALLA SELVAGGINA MIGRATORIA NELLE “RISERVE”;
    VIETAVA LA CONCESSIONE DI APPOSTAMENTI FISSI DI CACCIA AL COLOMBACCIO FUORI DALLE DIRETTRICI DI PASSO TRADIZIONALI.

    Ai duri d’orecchio domando:
    - quanti colombacci sono abbattuti ora delle “riserve” in Umbria?
    - quanto territorio è ora vincolato da appostamenti in ogni dove?
    - quanto pregiudizio arreca la frammentazione delle diverse aperture?
    Cordialità.

  10. Ferdinando Ratti scrive:

    X Trecento la Lombardia non è e non sarà certo lo scrigno e custode della caccia al colombaccio, sicuramente era la regione dove esistevano più roccoli, brescianelle e paretai di tutta l’italia,l’associazione Uccellatori e Uccellinai(ANUU) è nata proprio in Lombardia per l’alto numero di roccoli e cacciatori capannisti presenti in regione.
    Il colombaccio da noi si sparava solo se capitava nel gioco dell’appostamento.
    Poi forse ci stiamo dimenticando un fattore importante: che corvi gazze e company, incidono molto di più sui nidi dei colombacci che i cacciatori in tempo di caccia.

    • trecento scrive:

      Vedo con piacere Ferdinando Ratti che hai preso il senso della mia affermazione.
      Per quanto concerne corvi gazze e varie,mi pare ovvio e scontato che sarebbero da “controllare”,ma vallo a dire a chi ci comanda ?!! preferiscono fucilare il colombaccio anxzichp una gazzera o un cornacchione …roba da matti !
      Per il colombaccio al di là di chi urla al vento guardando negli altri paesi (facendo finta di non vedere che là la selvaggina è in gran parte proprietà del conduttore del fondo,e quindi impossibile fare un raffronto col nostro sistema res communitas)il discorso a mio modo è più complesso di quanto si possa pensare.Spariamo ai fagiani il 01-09 ? spariamo alla lepre ? uccidendo il riproduttore uccidi chi è nel nido.Mi pare di una semplicità estrema ….

      Ma consensi e tessere fanno gola a tutti,basta dare in pasto al popolo una briciola.
      Una briciola eticamente non bella e controproducente per tanti aspetti e motivi.

    • Giacomo scrive:

      Bisognerebbe leggere e studiare, in Francia i tempi e le specie cacciabili si stabiliscono per decreto prefettizio e si assimilano al nostro calendario venatorio. Per alcuni distretti la caccia apre nella prima decade di agosto; la chiusura generale è fissata al 31 gennaio escluse alcune specie cacciabili in febbraio. Addirittura per il colombaccio sono previste deroghe possibili a tutto marzo per salvaguardare le produzioni agricole. :wink: :-D

  11. Giacomo scrive:

    Mi sa che di passi indietro ne abbiamo fatti tanti fino ad ora che ne manca giusto qualcuno per finire col culo nell’acqua. Ma tu vedi un po cosa bisogna sentire, quando all’estero cacciano il colombaccio fino al 31 Marzo, essendo il colombaccio uccello che si riproduce più di ogni altro. In italia quelli stanziali sono nei parchi i quali sono uno dei tanti passi indietro che abbiamo fatto fino ad ora. Sono d’accordo con Ferdinando Ratti sono gli habitat che mancano !
    Legge 157/92 art. 14
    11. Negli ambiti territoriali di caccia l’organismo di gestione promuove e organizza le attività di ricognizione delle risorse ambientali e della consistenza faunistica, programma gli interventi per il miglioramento degli habitat, provvede all’attribuzione di incentivi economici ai conduttori dei fondi rustici per:
    a) la ricostituzione di una presenza faunistica ottimale per il territorio; le coltivazioni per l’alimentazione naturale dei mammiferi e degli uccelli soprattutto nei terreni dismessi da interventi agricoli ai sensi del regolamento (CEE) n. 1094/88 del Consiglio del 25 aprile 1988; il ripristino di zone umide e di fossati; la differenziazione delle colture; la coltivazione di siepi, cespugli, alberi adatti alla nidificazione;
    b) la tutela dei nidi e dei nuovi nati di fauna selvatica nonchè dei riproduttori;
    <<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< Quale ATC Italiano sta facendo questo che dice la legge ! Per me meglio abolirli e dare la gestione direttamente alle regioni che gestiranno in accordo direttamente con i comuni che automaticamente diventeranno ATC con tutti gli annessi e connessi. Vorrei poi chiedere a chi sopra vuole fare un passo indietro : perchè non si parla mai di ridurre i capi cacciabili visto che da noi in Campania e non so in altre regioni di colombacci se ne possono prende 10 capi per giornata. Riduciamo a cinque capi per giornata e così si accontentano tutti ! Chi lio vuole proteggere giustamente e chi vuole la preapertura. :-? Salutiamo

  12. Giacomo scrive:

    Uscirà nella lista degli ultimi commenti il mio post di sopra ? :-D

  13. Gianni scrive:

    PROPOSTA FATTA DAI SOLITI NOTI IN DIFESA DEL PROPRIO ORTICELLO. IL COLOMBACCIO, QUANDO LA CACCIA ERA CACCIA, SI CACCIAVA DAL 15/8 AL 15/4 COME BEN RECITAVA IL T.U. DEL 1939

  14. Terfiro innocenti scrive:

    come devo fare ad inserire il mio commento che non rieco a pubblicarlo?

  15. grifonenero scrive:

    Leggere certi articoli fa venire solo conati di vomito. Il passo avanti si fa DIFENDENDO la Caccia e i Cacciatori non imponendo ulteriori inutili restrizioni. Basta col venatoriamente corretto, VIVA LA CACCIA !!!

  16. luca bececco scrive:

    Ovviamente non ci sono limitazioni, nel documento di Vasco si parla solo di corretta gestione di un selvatico. La pre-apertura e’ una delle cose che si dovrebbero evitare, come quella di cacciare nei dormitori degli svernanti. Se vogliamo bene alla caccia dobbiamo essere anche oculati gestori del territorio e dei selvatici che cacciamo. Luca Bececco

  17. innocenti terfiro scrive:

    Voglio inserire un commento ma vengo continuamente censurato. Come mai?

  18. Terfiro innocenti scrive:

    Sto provando ad inserire il mio commento ma vengo continuamente censurato. Qualcuno della redazione può darmene motivo?!?!
    Grazie

  19. Ferdinando Ratti scrive:

    Caro Giacomo vedo che anche tu sei del mio parere, modifica radicale della 157/92, abolizione degli ATC ( inutili e orticelli privati in mano a RAS locali) voluti per sete di potere dalla FIDC,io sono oltre 20 anni che dico UN SOLO AMBITO REGIONALE,inoltre guarda che se nei comitati di gestione per legge sia inserito 1 rappresentante per ogni associazione venatoria venatoria presente nel (CTFVN)tutte le liti si scioglieranno come neve al sole.
    un saluto

  20. bacco tabacco e venere scrive:

    CACCIATORE LEGATO AL PROPRIO TERRITORIO
    Oltre si paga e salato !
    è perbacco…………

    • Giacomo scrive:

      Ma non sei trecento ! Ti diverti a cambiare nome ? O ti vergogni di far vedere che sei sempre lo stesso della Fidc. Se non sbaglio hai lo stesso logo. :mrgreen:

  21. bacco tabacco e venere scrive:

    ….l’abito non fà il monaco ! jamesin

    • Giacomo scrive:

      E nemmeno il ladro…! trecento, bacco, bastille, ha!ha!ah! Ma chi sei ? Dai non ti vergognare un solo nik basta. :mrgreen: Salutiaaamo

      • bacco tabacco e venere scrive:

        jamesin-giacomo e chissà quanti altri di là.

        pulcinella getta la maschera (campano sei)

        • Giacomo scrive:

          Giacomo è il mio vero nome, tu come ti chiami LUPIN ! :mrgreen: Sei divertente, scrivi, scrivi che ormai ti sei sgamato da solo. :lol: :lol: :lol: Salutiaaamo

  22. massimo del soldato scrive:

    mah c’è qualcosa che mi sfugge eppure vado a caccia con il fucile dal 1968 e prima, molto prima, senza fucile ma accompagnando chi lo aveva. Il colombaccio dal 15 agosto? Cos’è uno scherzo? Il colombaccio fino a non moltissimi anni fa era specie prettamente di passo e la migrazione si esauriva intorno al 15-20 ottobre dopodichè, salvo zone particolarissime, se ne riparlava l’anno successivo. Cari Signori ovviamente posso parlare solo della Toscana e anche del Lazio ma io, che ho bruciato la mia pelle in innumerevoli solleoni d’agosto rincorrendo gli estatini mai e dico mai ho visto un colombaccio in …costume da bagno.

  23. Denis scrive:

    Buona sera a tutti.
    Grandissimo Vasco
    Aggiungo due righe per valorizzare ancor di più il tuo /nostro/vostro pensiero o Appello contro la preapertura al colombaccio

    Il colombaccio può essere migrante di corta distanza, migrante di media distanza e migrante di lunga distanza.
    
Di corta distanza : quelli nidificanti da noi e paesi limitrofi.
    
Di media distanza : quelli dell’Europa più settentrionale e arrivano da noi ai primi di ottobre.
    
Di lunga distanza : quelli provenienti dall’estrema Europa settentrionale e arrivano da noi anche quelli in ottobre.
    Prendete nota che attorno al Bosco della Mesola (area di nidificazione e di stopover della migrazione autunnale) tutti gli anni si uccidono verso fine mese di ottobre tantissimi colombacci giovanissimi di appena 4/5 settimane e quindi ciò significa che l’allevamento di questi giovani è ancora in atto nel mese di settembre ben avanzato.
    
Considerando che in ottobre in quel luogo è notevole la presenza di colombacci in migrazione e prendendo atto delle tante catture di giovanissimi che si fanno ancora oltre metà ottobre si può ben affermare che la riproduzione del colombaccio ancora in atto a settembre è più che confermata a Mesola come ogni altra regione italiana.
    Tutto ciò significa che un colombaccio adulto ucciso in settembre in preapertura è sicuramente un colombaccio che ha dei piccoli da accudire.
    Uno ucciso è quindi uguale a tre morti.

    Personalmente penso che bisogna guardare la situazione con questa ottica :
    Il nostro caro amato uccello blu è in evoluzione con una espansione progressiva in tutta l’areale europeo.
    Considerando che alle nostre latitudini in settembre il nutrimento necessario al colombaccio è abbondantissimo e considerando che la luce solare percepita è ancora notevole in settembre le coppie di colombacci percepiscono la possibilità di accoppiarsi più di quelli che si trovano più in là nell’Europa dell’Est.
    Questo è appunto dimostrato dall’espansione della sua area di riproduzione in tutta Europa.

    FINO A PROVA CONTRARIA E PIU CHE LOGICO CHE NESSUN CACCIATORE RISPETTOSO DELLA SELVAGGINA CACCIABILE DEVE PRETENDERE DI CACCIARE L’ANIMALE IN PERIODO DI RIPRODUZIONE.

    Prendendo atto di questo principio sacrosanto si può e si deve accettare solo questo :
    NON PREAPERTURA AL COLOMBACCIO SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE.
    Inoltre la preapertura della caccia su certe specie selvatiche è nata per potere cacciare specie selvatiche cacciabili che migrano in anticipo a l’apertura generale come la tortora africana o il merlo.
    Il colombaccio migra da ottobre in poi e quindi tutti i soggetti esistenti adulti e giovani saranno ancora cacciabili all’apertura generale a differenza della tortora che se n’è andata davvero a la data dell’apertura generale.

    Si può solo dire ben venga l’evoluzione del Colombaccio ma ben venga una caccia sostenibile sulla specie non contestabile dal mondo ambientalista.

    Vorrei aggiungere anche che a parere mio chi lo vuole cacciare in febbraio è nello stesso modo fuori logica rispetto ad una caccia sostenibile sulla specie in quanto in quel periodo dopo le vicissitudini subite della selezione naturale invernale e dalla selezione della stessa attività venatoria ( vedi caccia allo svernante su tutto il territorio nazionale ) penso che la specie vada lasciata in pace in febbraio perché in preparazione al viaggio di ritorno gli dobbiamo lasciare solo tranquillità e comunque febbraio è tra l’altro un mese ben difficile per loro per le avversità climatiche ancora in atto e per la mancanza di nutrimento non più facilmente reperibile all’infuori del frutto di edera (vedi mancanza delle stoppie, mancanza dei seminati primaverili, mancanza della germogliazione boschiva primaverile)
Se poi l’espansione del Colombaccio aumenterà ancora ci avremmo solo guadagnato avendo attuato da Cacciatori con la C maiuscola una caccia sostenibile sulla specie.

    Vediamo dunque di coccolarci questi nostri colombacci sedentari perché non é detto che i migranti di medio e lungo raggio sorvolino in eterno i nostri cieli come non é detto che l’espansione del colombaccio in tutta Europa duri in eterno.
    Altro non c’é da dire su questa penosa preapertura al colombaccio che ben poco a che fare con una Caccia Sostenibile sulla specie.
    Un saluto a tutti.

  24. innoceti terfiro scrive:

    Appartengo al Consiglio Direttivo del Club Italiano del Colombaccio, e tengo a precisare che le argomentazioni scritte da Vasco Feligetti, pur contenendo spunti e parti che potrebbero portare ad attenta riflessione, sono comunque pensieri ed idee di carattere strettamente personale che solo lui e alcuni a lui vicino, tendono ad esprimere ed assecondare. I principi, gli ideali e le preferenze della nostra associazione, descritti senza nessuna pretesa e nessun preconcetto, sono richiamati in piena armonia e nel rispetto di tutti, nella CARTA di INTENTI della homepage del nostro sito. Chiunque può andare a leggerla per farsi una corretta idea di chi realmente siamo.
    Un saluto a tutti.

    • Incredulo scrive:

      Voi siete la rovina della caccia a livello nazionale, i vostri discepoli sono la rovina della caccia a livello regionale, ma della stessa pasta siete fatti, i cacciatori hanno bisogno di difendere la CACCIA TUTTA e PER TUTTI, non dei club che vogliono solo dare il colpo di grazia alla caccia: LA SCELTA DELLA FORMA DI CACCIA PER SPECIE.
      Ultima cosa la voglio dire a chi gestisce questo sito: se questo è un sito a favore della caccia e dei cacciatori, questi articoli non devono neanche essere pubblicati (tra l’altro sembra che sia l’unico sito ad averlo fatto ! bravi !) e non venite a dirmi che ognuno può esprimere le proprie opinioni, qui non si fa giornalismo, qui si deve difendere la caccia (se non sono finito in un sito di animalisti estremisti) questi articoli fanno venire il voltastomaco, mai lette tante falsità neanche sugli articoli degli animalisti, al solo scopo poi di riservarsi il colombaccio per tutto l’anno solo per chi ha appostamenti e volantini. Che facce di (_._)
      Perché allora di passi indietro non ne facciamo due e chiediamo l’abolizione di ogni forma di caccia con richiami vivi, zimbelli e volantini, aboliamo magari anche gli appostamenti fissi, non sarebbe ancora più etico ? non aumenterebbero di numero i colombacci ?
      Allora ? siete d’accordo a fare questi 2 passi indietro ? MA A CHE PUNTO SIAMO ARRIVATI !!!!!! VERGOGNAAAAAAA

  25. Vasco Feligetti scrive:

    Sig Innocenti Terfiro,ciò che conta è da che parte scegliamo di stare. È questo quello che siamo.

    Ma Lei non sarà mai sostenitore del Club italiano del Colombaccio da quello che scrive. Vorrebbe far credere che ciò che ho scritto nell’articolo non sono gli intendimenti del Club, no a preapertura al colombaccio? Se ne faccia una ragione Sig Terfiro, Lei sa benissimo smentirsi da solo,invita gli altri commentatori a leggere la (Carta degli Intenti) in bella mostra nel nostro Sito: http://www.ilcolombaccio.it, che dice ne più ne meno ciò che ho scritto nel mio articolo: NO ALLA PREAPERTURA AL COLOMBACCIO. O SE PREFERISCE APERTURA AL COLOMBACCIO DALLA TERZA DOMENICA DI SETTEMBRE. Quindi cosa vuol far intendere che Lei è favorevole alla preapertura? Se vorrà rispondermi in questo forum abbia perlomeno il coraggio di dire apertamente come ho fatto io ciò che pensa, senza se e senza ma,preapertura SI o NO, sapremo così, il Direttivo del Club,con chi dobbiamo confrontarci perché certamente ancora non l’abbiamo capito.
    Cordiali saluti.
    Vasco Feligetti

  26. Terfiro innocenti scrive:

    Sig. Vasco vada a leggere cosa ho scritto su Bighunter. Mi sono scocciato e no ho più voglia di rispondere a nessuno.

    • Francesco Paci scrive:

      Ma perché non si fanno discorsi veri ? Perché, invece di usare argomenti, si manda a quel paese e basta ? O forse, c’è chi è convinto di aver capito tutto e pensa che chi esprime qualcosa di diverso o sia scemo o sia in malafede, sarà possibile un dialogo fra sordi a questo modo ? Perchè chi è favorevole alla preapertura al colombaccio dice che la specie non ha problemi, oppure che la preapertura non la vogliono quelli degli appostamenti, o ancora dice che, per principio, è assurdo porsi delle limitazioni, ma non dice nulla sulla cosa più seria che riguarda questo tema, e cioè la sorte dei piccoli immaturi. Dovrebbe dire, chi è favorevole alla preapertura, che non gli importa se rimangono orfani dei piccoli, destinati a morire di stenti (magari penserà: in fondo si uccidono gli adulti, stessa sorte possono subire i piccoli). Non credo che sia necessario spiegare come un discorso del genere sia davvero particolare; se qualcuno lo condivide, si faccia avanti, ma poi non si lamenti se i cacciatori sono malvisti dalla società civile.. Rispetto alla preapertura il Club Italiano del Colombaccio ha risolto da sempre la questione, per i vari motivi ormai noti, almeno credo. Sono motiv i etici, estetici, ma anche di opportunità di carniere . Infatti non è morale uccidere animali con i figli piccoli costretti a morire di stenti, ma è al tempo stesso assolutamente non bello, inoltre, quei piccoli destinati a così brutta morte, all’apertura generale, sarebbero prede utili da carniere. E allora ? Solo la cieca frenesia di sparare può richiedere questo! E’ opportuno ricordare che i principi fondamentali del Club Italiano del Colombaccio costituiscono, oltre che la sua ragione di essere, nonché il suo orgoglio e vanto, anche una opportunità di immagine, soprattutto agli occhi della società civile che, per lo più, considera i cacciatori come individui biechi senza alcuna sensibilità. Certo ci sono anche lì tanti sordi ma mica tutti! La caccia si fa con il fucile, ma la mania dello sparo è ben altro, la ricerca bulimica dei numeri è così lontana da quello che deve essere il senso della caccia, soprattutto della caccia dei nostri giorni che non può non mettere in primo piano le emozioni che la caccia sa dare, prima dell’intervento del fucile, e la soddisfazione derivante dalla bellezza delle azioni venatorie ben condotte, dove il cacciatore deve impegnare il cervello e non solo il dito per la fucilata: quello viene dopo, e di solito, almeno per gli appassionati della caccia, non è il momento più bello.
      Club Italiano del Colombaccio
      Il Presidente
      Francesco Paci

  27. FRANCESCO PACI scrive:

    Ma perché non si fanno discorsi veri ? Perché, invece di usare argomenti, si manda a quel paese e basta ? O forse, c’è chi è convinto di aver capito tutto e pensa che chi esprime qualcosa di diverso o sia scemo o sia in malafede, sarà possibile un dialogo fra sordi a questo modo ? Perchè chi è favorevole alla preapertura al colombaccio dice che la specie non ha problemi, oppure che la preapertura non la vogliono quelli degli appostamenti, o ancora dice che, per principio, è assurdo porsi delle limitazioni, ma non dice nulla sulla cosa più seria che riguarda questo tema, e cioè la sorte dei piccoli immaturi. Dovrebbe dire, chi è favorevole alla preapertura, che non gli importa se rimangono orfani dei piccoli, destinati a morire di stenti (magari penserà: in fondo si uccidono gli adulti, stessa sorte possono subire i piccoli). Non credo che sia necessario spiegare come un discorso del genere sia davvero particolare; se qualcuno lo condivide, si faccia avanti, ma poi non si lamenti se i cacciatori sono malvisti dalla società civile.. Rispetto alla preapertura il Club Italiano del Colombaccio ha risolto da sempre la questione, per i vari motivi ormai noti, almeno credo. Sono motiv i etici, estetici, ma anche di opportunità di carniere . Infatti non è morale uccidere animali con i figli piccoli costretti a morire di stenti, ma è al tempo stesso assolutamente non bello, inoltre, quei piccoli destinati a così brutta morte, all’apertura generale, sarebbero prede utili da carniere. E allora ? Solo la cieca frenesia di sparare può richiedere questo! E’ opportuno ricordare che i principi fondamentali del Club Italiano del Colombaccio costituiscono, oltre che la sua ragione di essere, nonché il suo orgoglio e vanto, anche una opportunità di immagine, soprattutto agli occhi della società civile che, per lo più, considera i cacciatori come individui biechi senza alcuna sensibilità. Certo ci sono anche lì tanti sordi ma mica tutti! La caccia si fa con il fucile, ma la mania dello sparo è ben altro, la ricerca bulimica dei numeri è così lontana da quello che deve essere il senso della caccia, soprattutto della caccia dei nostri giorni che non può non mettere in primo piano le emozioni che la caccia sa dare, prima dell’intervento del fucile, e la soddisfazione derivante dalla bellezza delle azioni venatorie ben condotte, dove il cacciatore deve impegnare il cervello e non solo il dito per la fucilata: quello viene dopo, e di solito, almeno per gli appassionati della caccia, non è il momento più bello.
    Club Italiano del Colombaccio
    Il Presidente
    Francesco Paci

  28. Denis scrive:

    Da una parte chi fa “un passo indietro per andare avanti” con il concetto fondamentale di chi é Cacciatore, quello vero, quello che riesce a percepire cosa significa caccia sostenibile, quella pura, quella passione profonda che nasce nel fondo dell’anima e che sai correggere, quella praticata dal Cacciatore che innanzi a tutto sa prima di tutto di dovere rispettare il selvatico nel periodo della sua riproduzione.
    Ovvio, diversamente che senso avrebbe credersi Cacciatore se uccidi ancora prima che esca dal nido il selvatico!?.

    Che dire ? a costoro che fanno passo indietro:
    Chapeau !!! tout court semplicemente.

    Dall’altra parte gli altri, quelli che hanno anche loro una licenza, un fucile e una cartucciera anzi più fucili e molte cartucciere e vanno solo avanti finché sarà loro possibile o meglio finché gli sarà concesso ma son cacciatori anche loro .

    Che dire loro:

    AH! AH!! OH!OH! RAGAZZI a proposito è uscito fuori il nuovo fucile della ditta “ Pinco il pallino…..” con canna quadrata a pallini cubici che mantengono la traiettoria e tutta la velocità per impattarli lì dove sono !!!!:Imbalsamati, senza neanche una goccia di sangue e manco una penna fuori posto!!
    AH! OH!!! lo sapete che quest’anno aprono pure la zona di ripopolamento denominata “serbatoio eterno”, siiiiii quella vicino a quel “oasi del cavolo” che hanno istituito quelli là.
    OH OH! ma lo sai di “Tizio” quanti ne ha fatti in tutto?? ……..n’ha fatto un baule!!!! tutti buttati li per terra nella sezione caccia……..
    Eh! hei!! io le cartucce me le faccio da solo : Mamma mia come vanno!!!; certi cartocci!!!!!!, certi pacchetti!!!!!
    Ma va là a te !!!! a me con la Saint étienne!! che mi frega a me dei pallini cubici!!!!
    oh!oh!ah!ah!ehi!ehi! ma OH!OH! ma ce se sono sempre di più di questi colombacci.
    E allora dai !! dai!! diamoci dentro sempre anche quando hanno il nido.

    AH!! dimenticavo : Ora é sorta pure anche la parte diplomatica.
    Quella che ha scritto, ma non dice per non fare capire, dice per fare capire un po’ alla volta o mal capire o chi sa? dicono diplomaticamente perché non osano dirlo forte o perché, perché perché ???.
    Era scritto nero su bianco ed andava benissimo ma poi l’hanno scritto, sembra, con più diplomazia.
    Ma davvero ???

    Cordialmente a tutti un saluto, Denis

  29. marco scrive:

    Ma finitela e ora di piantalla con questa preapertura non vola più nulla solo colombacci ma li volete finire tutti, o ma che grulli siamo, o Denise ma che fai lo strologo lai indovinate tutte le stronzate che raccontano a i bar.

  30. Vasco Feligetti scrive:

    Mi scuso se non ho risposto ai commenti, ringrazio tutti gli amici cacciatori che hanno partecipato e parteciperanno ancora.

    Io amo la caccia, ma amo e rispetto gli animali.

    Ringrazio la Redazione “ilcacciatore.com” per avermi dato la possibilità di far conoscere a tutti i miei sentimenti.

    Un forte abbraccio a tutti e grazie ancora.

    Vasco Feligetti

  31. Franco scrive:

    Il lazio apre al colombaccio il 1 di ottobre

  32. marco scrive:

    Furbi sì, 1 settembre vanno a caccia in Umbria, poi da noi in Toscana e i loro se li cacciano per ultimi mica so scemi.

  33. Mario bartoccini scrive:

    Intanto riaffermo “che un tempo il colombaccio si cacciata dal 15 agosto”.
    Invitando gli scettici a ripercorrere la storia della caccia in Italia.
    Mi preme far conoscere, sempre agli scettici, che la nidificazione del colombaccio in Umbria è in costante aumento.
    Evviva … la caccia popolare, in questo caso, ha vinto!!!!!!!

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