Qualcosa si muove nel mondo della caccia
Qualcosa si muove nel mondo della caccia.
E questa è già una notizia positiva. Per questo ho deciso di buttare giù qualche riflessione personale che non vuole essere una critica ma una apertura di confronto costruttivo sulla situazione attuale o poche righe da leggere e non considerare per chi preferisce.
Sono molti gli animi e le pance smosse in questi ultimi mesi tra i nembrotti nostrani. Bene, anzi, benissimo che qualcosa si muova. Meno bene che ci si muova sempre in direzioni contrarie. Perché il rischio è che le offensive siano caratterizzate, a mio avviso, principalmente da due errori.
Il primo è quello disperdere le proprie energie attaccando principalmente altri cacciatori. Non vi sfuggirà che ad esempio da una parte già il nome (spero momentaneo) del “gruppo alternativo” sottintende che si è in contrapposizione a qualcun’altro. Questo è sbagliato. L’obiettivo non è quello di scippare tessere e consensi in quanto alternativi, ma di farlo perché si è propositivi e non si ha bisogno, come invece spesso sta avvenendo, di rimarcare quanto di negativo facciano gli altri. Non serve scrivere sempre e solo dell’alleanza con Legambiente (che orrore!!!). Questo è uno slogan che sta diventando vecchio, benché giusto. Bisogna fare di più e subito. E non è certo un motivo valido, benché nobile, per riabilitare l’immagine dei cacciatori fuori dal nostro solito confine mediatico. Dall’altra parte c’è il gruppo (altro nome orrendo “le tre sorelle” ma chi cura la comunicazione?) con capofila FIDC che pur di fare qualcosa stringe accordi con i nostri principali oppositori.
La seconda è invece che, in considerazione del primo errore, si tenda a sparare alto per colpire la fantasia del cacciatore, una delle categorie più frustrate e bastonate negli ultimi anni. Quindi facilmente sensibile all’eccitazione. E questo non sarebbe neanche male ma il problema è che poi bisogna fare i conti con la realtà. E la realtà, cari miei, è molto peggiore di quanto possiamo immaginare.
Faccio un esempio. È inutile battersi per la depenalizzazione di reati ridicoli come l’uccisione di un fringuello e poi inserire nella stesa norma quella per chi caccia fuori stagione e con armi vietate.
Cerco di spiegarvelo: NON SIAMO IN CONDIZIONE DI DETTARE LE REGOLE! E nessuno, da FIDC all’ultima delle associazioni può dirvi il contrario. Se lo fa , mente. Dobbiamo portare a casa, con intelligenza, competenza e dati alla mano quanto più ci è possibile, non con slogan, prepotenze e, come in questo caso, molta stupidità.
Ma secondo voi sarebbe condivisibile una iniziativa per consentire l’aumento della velocità in autostrada che preveda la depenalizzazione per chi guida in stato di ebbrezza?
Capisco che si cerchino consensi ma non si può farlo sulla pelle dei cacciatori più ingenui. E soprattutto non si può farlo con proposte demagogiche che certamente verrebbero cestinate. E poi io sinceramente non voglio neanche che chi infanga la mia passione sia paragonato a me!
E non pensate che si possa diventare i grillini della caccia come qualcuno si ostina a scrivere. Per un semplice motivo: i grillini, senza entrare nel merito, contestano situazioni che il 70% del popolo italiano condivide. Noi nel rapporto numerico siamo esattamente nell’altro 30%. Non ve ne siete accorti?
E qui entra in ballo anche la questione comunicazione. Importante più di quanto non si possa immaginare per poter riabilitare (purtroppo, ma perché?) la figura del cacciatore rispetto ad una opinione pubblica che ha perso il lume della ragione.
Facebook, Twitter e i social in generale sono per questo un’arma a doppio taglio. Buona per diffondere messaggi come prima non si poteva, in qualche caso anche fuori dai soliti canali esclusivi, pessima per chi la utilizza in modo errato diffondendo foto e discorsi che purtroppo escono con ancor maggiore facilità e continuano a farci perdere consensi con il resto del mondo.
Quindi, per concludere, è bene che qualcosa si muova. Ma ritengo che se ognuna delle parti smussasse un pochino i propri angoli si potrebbe fare qualcosa di più e insieme. Probabilmente, visti i precedenti, sarà difficile. E allora, ognuno vada vanti per la propria strada, insistendo sulla questione dei dati tecnici su cui molti puntano, entrando nelle scuole per insegnare e per contestare libri di testo farneticanti, cercando di tornare sui quotidiani e nei tg come tutte le altre categorie e non solo come se fossimo dei delinquenti e, quando serve, nelle aule dei tribunali per difendere i nostri diritti. Ci hanno tolto tanto, troppo, dobbiamo riprenderci quanto più ci è possibile. Ma senza demagogia, senza esagerazioni elettorali. Di quelle, credetemi, non abbiamo proprio bisogno.
Dott. Mauro Proietti
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Comments (2)
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Quanto buonsenso in questo scritto….e quanti pochi cacciatori lo coglieranno…
Purtroppo la cultura, nel senso piu’ ampio del termine, non e’ acqua…..
Grazie Luigi! speriamo…