Tappi elettronici amplificati CENS

Editoriale: Al freddo e al gelo…

| 13 marzo 2015 | 26 Comments

Al freddo e al gelo…
Editoriale Beccacce che Passione 2-2015

Beccacce-che-Passione-2-2015Italia, Paese caratterizzato dalle divisioni, da tempo immemore. Geografiche, politiche, culturali. La varietà, si dice, è spesso un valore aggiunto e in molti casi effettivamente lo è. In altri però è un problema. Quando, ad esempio, si parla di regolamenti e norme di legge, la diversità che sovente caratterizza il nostro Paese non si rivela foriera di esiti positivi. Anche i regolamenti venatori non sfuggono a questa considerazione e da regione a regione, da provincia a provincia, le cose “magicamente” cambiano. E’ quello che è successo tra dicembre e gennaio, in occasione dell’ondata di gelo che ha toccato l’Italia.
A tutela della beccaccia, nel verificarsi di siffatte condizioni meteo-climatiche impattanti sulla specie, dovrebbe entrare in vigore il protocollo ondata di gelo, che prevede la chiusura della caccia fino al cessare delle condizioni di temperatura e clima sfavorevoli alla specie. L’impatto delle ondate di gelo si ripercuote sulla fisiologia, sul comportamento e sulla dinamica di popolazione; il gelo rende difficile alimentarsi per la beccaccia e quando il freddo si afferma, compaiono comportamenti anomali: la specie abbandona i siti abituali di svernamento e si concentra in zone non distanti, a latitudini più basse, lungo le coste e i corsi d’acqua, raggiungendo aree scoperte per alimentarsi anche in pieno giorno, aree normalmente non vocate e che la espongono a un più “facile e banale” prelievo venatorio.
E’ giusto e responsabile sospendere la caccia in tali circostanze; la beccaccia, avendo già compiuto il suo volo di migrazione, si limita a brevi spostamenti alla ricerca di siti che le garantiscano la sopravvivenza alimentare: in situazioni già così critiche, appare innegabile che debbano essere prese tempestivamente misure straordinarie di sospensione della caccia, per non determinare, a danno della specie, un carico eccessivo di mortalità aggiuntiva la cui responsabilità ricade direttamente sull’esercizio dell’attività venatoria. Piace a molti prendere la Francia ad esempio da seguire, ma spesso solo quando conviene, dimenticando o non conoscendo diritti e doveri dei cacciatori francesi. Ebbene, in Francia il protocollo ondata di gelo è uno strumento usato con efficienza e condiviso in tutto il Paese con il beneplacito del mondo venatorio. E in Italia? Eccoci al punto. Lo scorso inizio di gennaio, in concomitanza con il brusco e prolungato abbassamento delle temperature, la beccaccia ha seguito il suo istinto di sopravvivenza spostandosi dagli abituali siti di svernamento collinari e montani, e scendendo lungo le coste del medio-basso Adriatico, dalle Marche alla Puglia. Ma nonostante la situazione emergenziale per la specie, sono però proseguiti in alcune zone prelievi sconsiderati di beccacce. Ad esclusione dell’Emilia Romagna, per l’ennesima stagione di caccia sono stati presentati calendari venatori mancanti del protocollo ondata di gelo (che indica la chiusura immediata della caccia necessaria in tali situazioni estreme) o con un’applicazione non corretta dello stesso. Ricordiamo che è fondamentale, in questi casi, la chiusura dell’attività venatoria non soltanto nelle aree colpite dall’evento atmosferico, ma anche in quelle nelle quali gli animali si rifugiano.
Purtroppo in varie regioni d’Italia la caccia sconsiderata lungo i fiumi, nelle valli, nella bassa collina e nelle pianure (uniche aree non gelate del territorio circostante) e la caccia a rastrello svolta esclusivamente a danno della stessa beccaccia ha provocato dei danni considerevoli. Non è accettabile cacciare animali in grave difficoltà e con un numero “pesante” di abbattimenti. Ancora una volta è stato evidente che “qualcosa” va rivisto nei calendari venatori, sia per una corretta gestione della specie, sia perché i cacciatori hanno diritto di avere un quadro chiaro e indicazioni certe nell’esercizio della caccia. Fermo restando che non può essere delegata a loro la responsabilità decisionale in merito al se, al come e al quando è lecito continuare o necessario interrompere l’attività venatoria. Non sono certo le condizioni meteo-climatiche che un singolo cacciatore percepisce osservando la sua zona di caccia che possono determinare una scelta che coinvolge la gestione su scala europea di una specie migratoria. Le decisioni spettano alle amministrazioni regionali, che devono provvedere, attraverso una rete di rilevamenti climatici a diversi livelli altitudinali e comunque ben distribuiti sul territorio, a fornire un quadro completo della distribuzione e dell’evoluzione delle temperature, e che devono dare indicazioni chiare e certe in merito alle corrette azioni da mettere in campo. Altrimenti sono solo parole.
A conclusione di queste righe, riprendiamo il discorso cominciato sullo scorso numero di Beccacce che Passione. Coloro che hanno letto l’editoriale del n° 1-2015 della rivista non si saranno certo stupiti della decisione del Consiglio dei ministri di modificare i calendari venatori già approvati, con la chiusura anticipata della caccia alle specie tordo bottaccio, cesena e beccaccia. La vicenda era nell’aria ed era cominciata da tempo… (ottobre), ma nessuno ne aveva parlato, salvo poi, a giochi fatti, le associazioni venatorie levare gli scudi con proclami e comunicati di sdegno. E prima? Noi eravamo a conoscenza e in possesso della comunicazione inviata dal ministero dell’Ambiente agli Uffici Caccia delle Regioni già lo scorso ottobre e lo abbiamo reso noto ai nostri lettori; possibile che le associazioni non lo sapessero? E perché nessuno di quei sindacati che oggi alzano la voce ha informato i cacciatori della questione in atto?
Invece che inalberarsi quando oramai il dado è tratto, riteniamo sia più utile per la caccia italiana proseguire sulla linea dell’incontro che si è svolto lo scorso l1 febbraio presso il ministero dell’Agricoltura, fra gli assessori alla Caccia delle Regioni Marche, Toscana, Umbria, Veneto, Liguria e Friuli Venezia Giulia e i ministri Gianluca Galletti (Ambiente) e Maurizio Martina (Agricoltura), richiesto dalle sei Regioni italiane, incontro che ha aperto finalmente un confronto costruttivo tra Governo e Regioni per scongiurare, in futuro, analoghe situazioni spiacevoli e assicurare maggiori certezze nella pratica venatoria.
Invece di piangere inutilmente sul latte versato, che si lavori sul serio per porre le basi per la soluzione di alcune criticità: le Regioni, infatti, stanno già lavorando ai calendari per la prossima stagione venatoria e l’attuale situazione, venutasi a creare dopo la delibera del Consiglio dei ministri, se non affrontata e risolta, determinerebbe non pochi problemi.
E a rimetterci sarebbero alla fine sempre i cacciatori. Ma qualcosa per fortuna si muove sul serio e le Regioni hanno dato piena disponibilità a lavorare nell’ambito del Tavolo tecnico nazionale che il Governo andrà a istituire proprio per trovare soluzioni alle diverse problematiche, così da evitare anche possibili procedimenti di infrazione.

Viviana Bertocchi

Tags: ,

Category: Beccaccia, Libri/Riviste

Comments (26)

Trackback URL | Comments RSS Feed

  1. Felice Seralessandri scrive:

    Giochiamo sempre al ribasso che poi i se dicenti animalisti sapranno ben giocare le loro carte…….bollate !
    Sempre piu’ convinto che la soluzione futura per me sara’ FUCILE AL CHIODO.

  2. paolo scrive:

    …….un confronto costruttivo…..ma di cosa state parlando? giù dalle piante ,……assicurare maggiori certezze……..ma certezze di cosa?…….il governo andrà a costituire………….ma quando? Siate seri e accettate le cose come stanno. Votando questi personaggi a caccia ci andremo sempre meno e sempre peggio, fatevene una ragione, ed in materia venatoria, se avete questo peccato originale,. almeno state zitti. Volete mr Bean, benissimo, questo è il prezzo da pagare, tradotto significa : compromessi al ribasso con i psico ambientalisti, nessuna tutela, futuro incerto su tutto il fronte. Punto.

  3. Alessandro Federighi scrive:

    Quando sento mega masturbazioni mentali dagli animalisti,mi incazzo,ma è’ il loro gioco…….ma sentire masturbazioni mentali da cacciatori,mi fa’ venire il voltastomaco…….neve,gelo,pioggia,vento…….ma ci dimentichiamo che se nevica,la caccia dove coperto ,chiude……poi ricordiamoci che gli uccelli posseggono le ali,ed essendo migratori, si spostano spesso anticipando gli eventi,in zone a loro favorevoli………NN scordiamo le zone chiuse alla caccia……….quindi , almeno noi pensiamo a fare qualcosa x il miglioramento degli habitat,che per il resto ci pensa il buon Dio!!!!!!!!!! :( :( :(

  4. Ezio scrive:

    In Piemonte siamo da sempre già oltre le limitazioni e prudenze dettate da ISPRA e protocolli vari. Chiusura al 31 dicembre, 2 capi abbattibili al giorno per un massimo di 10 a capi a stagione. Il prossimo passo in direzione di eventuali ulteriori restrizioni sarà quella di chiuderla la caccia alla bekka.

  5. Roberto scrive:

    A leggere i commenti a questo intelligente articolo capisci perché la caccia italiana si sta estinguendo, e merita di estinguersi. Non c’è niente da fare, non lo si capirà mai

    • paolo scrive:

      L’intelligente articolo a cui tu fai riferimento parla sempre di buoni propositi, e basta. Tu chi hai votato? mi viene il dubbio che chi continua ad avvallare articoli del genere dovrebbe perlomeno farsi un esame di coscienza o vuoi continuare a sperare? Aspetta e spera.

  6. Ezio scrive:

    Roberto, la caccia, o meglio, certe forme di caccia, in Italia sono già estinte. Per fortuna esistono luoghi non molto distanti da noi dove il clima è sempre temperato, almeno sino alla fine di febbraio. Tra l’altro mi chiedo da sempre, ieri sera l’ultima volta in ordine di tempo quando ho sentito, ad una riunione di un atc, parlare di eccessivo prelievo sulla specie lepre dovuto al terzo giorno di caccia che un tempo non c’era…che in realtà ha poi portato a 3 giorni in più a stagione di caccia su detta specie… se i limiti di carniere imposti dalle leggi italiane statali e regionali vengono sempre e comunque disattesi da tutti.

  7. Roberto scrive:

    Non ci siamo capiti, Ezio. Se i cacciatori dessero qualche segnale anche in questo senso, tutti assieme, tutti convinti, anche sforzandosi, acquisterebbero molto più forza. Se non si capisce questo, tutto il resto è quasi inutile.

  8. Ezio scrive:

    Roberto, non so se ti ho frainteso …comunque rimane in piedi sicuramente un fatto. Meno di come cacciamo noi la bekka in Piemonte, c’è la chiusura.

  9. Giacomo scrive:

    Ricordiamo che è fondamentale, in questi casi, la chiusura dell’attività venatoria non soltanto nelle aree colpite dall’evento atmosferico, ma anche in quelle nelle quali gli animali si rifugiano.
    ——————————————————
    Secondo il mio modesto avviso cara Viviana tu dovresti studiare un po su come viene svolta la caccia in Italia alla beccaccia. Hai il coraggio di affermare che (la chiusura dell’attività venatoria non soltanto nelle aree colpite dall’evento atmosferico, ma anche in quelle nelle quali gli animali si rifugiano).
    A parte il fatto che con tutti i parchi che ci sono in Italia ( che dovrebbero almeno essere come minimo dimezzati) la selvaggina nei casi di eventi sfavorevoli è già ben protetta, tu vorresti che si chiudessero anche le zone libere alla caccia dove neve e gelo non ci sono arrivati perche questi poveri uccelli morti di freddo non ostante le piume in esse si rifuggono ? Ma lo sai che noi cacciatori del Sud aspettiamo proprio questi eventi al Nord per poter cacciare qualche beccaccia ! Affermi ancora che (non è accettabile cacciare animali in grave difficoltà e con un numero “pesante” di abbattimenti). Ma quali numeri hanno fatto se non possiamo prendere più di tre beccacce a giornata. Se ti riferisci a chi ha oltrepassato questo numero questi non sono cacciatori sono bracconieri ! Con questa affermazione vuol dire che tu consideri tutti i cacciatori bracconieri ? Se il calendario ci da tre beccacce a giornata e non viene freddo al nord Italia e sui Balcani, sai quante uscite di caccia facciamo a vuoto facendo chilometri di montagna senza vedere neanche una penna ? E tu vorresti che proprio in quei giorni tanto attesi si chiudesse la caccia, e si cambiassero i calendari venatori ? Allora come dicono sopra i colleghi meglio chiuderla. Ma io mi domando e dico : quello che hai scritto è stato anche pubblicato su Beccacce che Passione ? Beh…! Meglio che io la smetta adesso di scrivere se poi alle corse dei cavalli fanno correre anche i ronzini, neanche all’ippica ci possiamo dare. Salutiaaamo

  10. luigi da sorrento scrive:

    Noi cacciatori dobbiamo impegnarci con studi e monitoraggi per comprovare che cacciare la beccaccia in modo sostenibile fino al 31 gennaio e’ plausibile e non intacca la buona consistenza del numero del selvatico in questione…Altra cosa e’ assistere a mattanze di beccacce, semiassiderate, magre e deboli da parte di personaggi che non si possono definire cacciatori, semplicemente per vantarsi di carnieri che con lo stesso selvatico in buona salute non avrebbero, in vita loro, mai potuto sognarsi di fare…sono gente a cui piace vincere facile o perderebbero sempre…. oww

  11. paolo scrive:

    A chi li porti i monitoraggi, all’Ispra? Siamo pieni di studi e monitoraggi ma fatevene una ragione non vengono accettati, quanti monitoraggi e studi bisogna fare? datemi un numero. Dieci, cento, mille? Ma se dall’altra parte ci sono dei sordi?

  12. luigi da sorrento scrive:

    Purtroppo i primi sordi sono le nostre Associazioni…

  13. Felice Seralessandri scrive:

    DOMANDA ; Ma chi ha scritto l’editoriale e’ stato qualche volta a caccia o si tratta delle solite elucubrazioni mentali dal comodo divano del
    salotto ?

  14. Giacomo scrive:

    Non dovrebbe essere -Beccacce che passione- ma… -Beccacce e distruzione- è più confacente. :mrgreen: Salutiaaaamo :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

  15. Ferdinando Ratti scrive:

    Russia “Maggio” caccia alla Beccaccia all’aspetto,senza limite di carniere € 15 al capo!!!
    Poi volete imporre una protezione alla specie in Italia???
    Vai avanti tu che mi scappa da ridere, per non dire da piangere.

  16. Felice Seralessandri scrive:

    Un piano di protezione della selvaggina migratoria ha senso solo se attuato a livello internazionale.
    Solo i ” protezionisti della Domenica” hanno una mente cosi’ piccola da non capirlo.

  17. Felice Seralessandri scrive:

    Avevo posto una domanda per sapere se chi ha scritto l’editoriale avesse mai cacciato beccacce ma , facendo riferimento a cio’ che ha scritto presumo di no.
    Chi ha un minimo di esperienza in questa caccia sa benissimo che in condizioni di gelo totale la beccaccia abbandona i luoghi.
    In condizione di gelo parziale ( terreno misto) e’ vero che si concentra nei posti non gelati ma difficilmente si fa incarnirare in quanto e’ precocemente messa in allarme dal rumore prodotto sul terreno gelato dal cane e dal cacciatore in avvicinamento.
    La natura spesso si difende da sola senza il bisogno di saccenti e sedicenti esperti che ne vorrebbero sovvertire le regole.

    • luigi da sorrento scrive:

      parliamo di caccia praticata o letta??? le beccacce oggetto dell’ eccidio di cui parliamo erano beccacce esauste, che pesavano a malapena 200 gr. e che non avevano nemmeno la forza di fare un volo superiore a 100mt…io purtroppo le ho viste e pesate….mi ripeto: piace vincere facile….

      • Felice Seralessandri scrive:

        In una vita passata a caccia non ho mai visto una beccaccia assiderata.
        Ho visto beccacce sottopeso e sofferenti perche’ frequentavano terreni agricoli trattati con sostanze tossiche.

  18. ross scrive:

    forti i cacciatori…..

    siamo riusciti a mettere in ogni posto decisionale e in

    ogni ente associazione club o circolo che abbia

    influenza sulla caccia degli anticaccia !

    consiglio all’articolista u’uscita primaverile verso est.

  19. Felice Seralessandri scrive:

    Consiglio alla rivista di evitare di pagare editorialisti simili.

  20. Ezio scrive:

    Viviana è una persona splendida ed in questo caso, in sostanza, non ha fatto altro che riportare le direttive europee e nazionali. Ovviamente queste ultime sono criticabili e contestabili. Sui modi come farlo, ognuno risponde soprattutto a se stesso.

  21. Mario Bartoccini scrive:

    Mi pare evidente che nessuno voglia offendere la grazia femminile!

    Si contesta invece la contorsione letteraria, che ancora una volta appare “sfigatamente” astratta.

    Complimenti a tutti Voi che restate con i pedi per terra!

Leave a Reply


+ 5 = 14

oww :wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8) -o- (y) (up) (n) (f) (dw) (:n) (:i) (:-p)


Nota Bene: E' nostra intenzione dare ampio spazio a un libero confronto purche' rispettoso della persona e delle altrui opinioni. La redazione si riserva pertanto il diritto di non pubblicare commenti volgari, offensivi o lesivi o che non siano in tema con l'argomento trattato. Inoltre i commenti inviati, con il solo scopo di provocare, offendere o anche semplicemente dileggiare la caccia e i cacciatori, verrano cancellati d'ufficio. E' fatto divieto inoltre divulgare (all'interno dei commenti) email, articoli, etc. senza disporre dell'esplicito consenso dell'autore.


Avviso: LEGGERE ATTENTAMENTE
Ciascun partecipante si assume la piena responsabilita' penale e civile derivante dal contenuto illecito dei propri commenti e da ogni danno che possa essere lamentato da terzi in relazione alla pubblicazione degli stessi. La redazione del sito www.ilcacciatore.com si riserva il diritto di rivelare l'IP dell'autore di un commento e tutte le altre informazioni possedute in caso di richiesta da parte delle autorita' competenti, nell'ambito di indagini od accertamenti di routine o straordinari. La redazione del sito www.ilcacciatore.com non puo' in alcun modo essere ritenuta responsabile per il contenuto dei messaggi inviati dagli utenti e si riserva il diritto di cancellare e/o editare discrezionalmente e senza preavviso qualsiasi messaggio sia ritenuto inopportuno o non conforme allo spirito del sito senza tuttavia assumere alcun obbligo al riguardo.