Bocconi avvelenati a Città di Castello
Domenica scorsa durante una prova di lavoro per cani da lepre senza abbattimento del selvatico che si stava svolgendo a San Zino di Città di Castello (ex Zona di Ripopolamento e cattura), una Segugia Italiana, di proprietà del Sig.Carlo Calzola, Bella nel corso della ricerca della lepre, ha ingerito un boccone avvelenato. Nonostante sia stata tempestivamente soccorsa e prestate tutte le cure necessarie, la cagna, putroppo, è deceduta.
Il Circolo Arci caccia di Città di Castello, organizzatore della manifestazione, insieme all’Arci Caccia Regionale ha ritenuto, con sofferenza, di annullare tutte le ulteriori manifestazioni che si dovevano tenere all’interno della stessa zona, fra queste il Campionato Italiano Arci Caccia su Beccacce senza abbattimento, che è una delle prove più amate dai cinofili italiani, tanto è che già risultavano iscritti tantissimi concorrenti, provenienti da tutta Italia che avevano prenotato diversi posti letto negli alberghi locali.
Si aspettavano circa 200 concorrenti ma il “delittuoso crimine” di colui che ha “lasciato” i bocconi avvelenati e che condanniamo senza tolleranza alcuna, ha recato anche un ulteriore danno all’immagine del meraviglioso territorio che ospitava la manifestazione e offeso i cittadini residenti.
L’Arci Caccia di Città di Castello oltre ad aver ha già provveduto a sporgere denuncia, sta organizzando con le proprie guardie giurate volontarie un’attività di prima bonifica della zona. Nei prossimi giorni chiederà alle istituzioni un incontro per concordare le azioni da intraprendere a difesa dei cittadini residenti e dei loro interessi.
Purtroppo il completo abbandono, la mancanza di tabellazione, ma soprattutto la mancanza di una gestione attenta di queste zone fa si che un’area come quella di San Zino, dall’inestimabile valore naturalistico, sia aggredita dai bracconieri e delinquenti senza scrupoli come già accaduto lo scorso anno laddove l’Arci Caccia ha sporto denuncia contro ignoti dopo che, nello stesso territorio, erano stati rinvenuti i resti di due cervi abbattuti dai bracconieri.
Non è più tempo di parole: occorre unire tutte le forze per sconfiggere questi “delinquenti della Natura”.
Il Presidente
Bennati Emanuele
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Category: Arcicaccia, Cinofilia, Umbria
Comments (4)
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Mi auguro di cuore che chi ha commesso un atto così vile venga preso e punito come si deve.
Ma chi avrebbe avuto questa idea se non chi è avverso alla caccia e a tutte le sue manifestazioni
Gli atti vandalci, purtroppo, mettono in cattiva luce tutto il mondo venatorio!
E’ certo per noi che vigliacchi e bracconieri, si combattono con l’unità d’intenti da parte di tutte le Associazioni venatorie.
Proprio per dimostrare che i più “furbi” non sono i più bravi, sia in merito al tesseramento, sia nelle varie eclatanti iniziative di aggregazione.
Posso assicurare che noi del Club, in ogni modo, siamo da sempre sostenitori delle iniziative concrete e, Vi preghiamo, di non farvi intimidire.
Cordialità.
Un fatto grave sotto ogni aspetto.
La mancanza di una seria gestione, induce le maggiori associazioni venatorie ad una profonda riflessione.
Quale unità del mondo venatorio vogliamo?
Non certo quella che ha ridotto la caccia italiana ha limitazioni ineguagliabili in Europa.
Non certo alla paura di rivendicare diritti di una pratica millenaria.
Non di certo ad una gestione inesistente.
MA SAPETE CHE DAL PRIMO DI MARZO DOVEVA RIPARTIRE IL CONTENIMENTO, AUTORIZZATO E CONTROLLATO DEI CORVIDI MA LA PROVINCIA DI PERUGIA NON HA ANCORA AUTORIZZATO TALE PRATICA PERCHE ” IL BARACCONE ISPRA DI BOLOGNA HA QUALCOSA DA DIRE ”
MA UNA DOMANDA SORGE SPONTANEA, MA CERTI BARACCONI NON DOVEVANO ESSERE ABOLITI PER CONTENERE LA SPESA PUBBLICA ?
GLI OSSERVATORI REGIONALI NON SONO SUFFICIENTI E VICINI AL TERRITORIO.
MA DI CASA PARLATE, SAREBBE BENE SOLTANTO IL SILENZIO DA PARTE DI CHI HA FALLITO COMPLETAMENTE.
Mai era successo che un calendario venatorio venisse impugnato dal governo, neanche Pecoraro Scanio, ne la Brambilla di Berlusconi avevano fatto tanto, le grandi associazioni venatorie di cui si parla cosa hanno fatto per opporsi, con quali risultati.
Nel 2010 con la disastrosa approvazione dell’art. 42 della comunitaria, alcuni parlamentari eletti in Umbria, Appunto Verini e Trappolino affermavano di aver con successo sconfitto la deregulescion sulla caccia.
MA CHE IN VERITA AVEVANO BLOCCATO UNA VERA CACCIA EUROPEA RISPETTANDO I TEMPI BIOLOGICI DELLA SELVAGGINA, CONTENENDO COME AVVIENE IN GERMANIA E ALTRI PAESI LE SPECIE OPPORTUNISTICHE L’INTERO ANNO, ALTRO CHE CHE CACCIA TUTTO L’ANNO, MA SEMPLICEMENTE CONTENIMENTO E CACCIA SOSTENIBILE.
L’unità del mondo venatorio, se si vuole veramente tutelare la caccia e i cacciatori può partire in Italia soltanto dai gruppi dirigenti più evoluti capaci di tenacia, determinazione e innovazione scaltra che sappia includersi nella società, rapportarsi con la politica seriamente non accettando mai i tempi biblici ed opportunistici dei politicanti, mettendo al centro storia, tradizioni, ambiente, economia.
Claudio Tortoioli Perugia