Tappi elettronici amplificati CENS

Editoriale: Attenti al cane

| 25 febbraio 2015 | 1 Comment

Attenti al cane
Editoriale Cacciare a Palla marzo 2015

Parafrasando il titolo di una canzone del mitico Lucio Dalla, ho sostituito il cane con il lupo. Considerato il fatto che il “fattore lupo” è diventato uno degli argomenti più gettonati di questo periodo (in questo numero di Cacciare a Palla troverete un’intervista a uno dei massimi conoscitori della specie, Luigi Boitani), vorrei per un attimo voltare i riflettori su una piaga che provoca ben più morti dei lupi, sia sui selvatici sia sui domenstici, una piaga che se posso definire attenuata rispetto a qualche decennio fa (io credo ben poco a questa asserzione che ci arriva dalle associazioni ambientaliste), in alcune zone è ancora estremamente virulenta.
Per esperienza personale ho visto più animali uccisi da cani non rinselvatichiti (nelle montagne piemontesi non patiamo questa forma di randagismo, o comunque in minima parte), ma con padroni assolutamente menefreghisti, che malgrado i verbali collezionati in anni di comportamenti incivili continuano a concedere ai propri cani la libertà di andarsene a “caccia” quando vogliono. Il giorno di Pasqua di, credo, tre o quattro anni fa, sono stato testimone di un attacco di due cani a una femmina di capriolo pregna all’imbocco del vallone di Rochemolles (To). Con il tele (ero su a fotografare cervi) ho ripreso l’attacco alla povera bestia stremata, alla sua uccisione e al minimo consumo alimentare perpetrato.
A casa del responsabile della vigilanza abbiamo controllato le fotografie e lui ha riconosciuto i cani, di proprietà di un ristoratore della zona dello Jaffreau. Siamo andati immediatamente da lui, i cani non erano ancora rientrati, e il brigadiere ha fatto quello che poteva fare: un verbale di 170 euro… Qualche anno prima due grossi pastori tedeschi, questi sì “senza fissa dimora”, avevano trasformato la zona di Beaulard (To) in un cimitero di caprioli e cervi.
La Provincia aveva “concesso” la possibilità di catturarli con le reti… non commento, ma dopo un paio di mesi di tentativi, ovviamente miseramente falliti, malgrado un impiego di personale numericamente importante, pare che il disturbo provocato abbia fatto emigrare i due pastori tedeschi in terreno francese.
Io delle differenze osservabili su un animale predato da un lupo (anche se di solito si trova solo più lo scheletro e la pelle sfilata come un calzino) anziché da un cane so quello che mi hanno detto nei vari corsi: il lupo attacca subito alla gola, mentre i cani è più probabile che fermino l’animale mordendo prima di tutto le zampe posteriori, per poi dare quattro morsi alle cosce, aprire magari cavità toracica e intestinale per mangiare cuore e fegato, e poi andarsene soddisfatti a cercare un altro “gioco”.
Voi capite che mentre il lupo consuma tutto e lo fa per fame, i cani di proprietà hanno la ciotola piena a casa, quindi uccidono solo per quell’istinto atavico insito in molti cani. Il verbale di 170 euro, con tutte le prove in mano, credo sia quantomeno scandaloso, considerando il danno biologico causato. Incongruenze tutte italiane.
Io sono più che convinto che più ci spingiamo a sud, più questo problema aumenta, ma ormai sono anni che non se ne parla più: ormai tutte le uccisioni, i ferimenti gli attacchi a vuoto vengono attribuiti ai lupi, nemesi della fauna e della pastorizia. Ebbene, io non credo assoltamente a questa versione, e tanto per sottolineare i miei sospetti vi propongo uno stralcio tratto da “Le inchieste” de “L’Espresso” del 20 gennaio 2015, a firma di Fabio Tanzilli. Lo so perfettamente che in alcune zone i lupi creano situazioni di criticità che andranno sicuramente risolte, ma per favore, continuiamo a ragionare con la nostra testa.

M.C. di Danilo Liboi & C.

Cervo “torturato” dai cani sulle montagne della val Susa
I guardiaparco hanno provato per l’intera giornata a salvare l’ungulato; il vero pericolo non sono i lupi, ma gli animali domestici lasciati incustoditi. L’ungulato ha provato a scappare, ma è finito in trappola sopra una roccia, senza via d’uscita: si difende dai due cani usando i palchi, ma non può fare miracoli. “Il nostro tentativo di richiamare i cani o di spaventarli non è servito a niente, come non ci fossimo - spiega la guardiaparco Elisa Ramassa - anzi, cervo e cani sono saliti ancora più in alto”.
Il messaggio lanciato dai forestali è chiaro: “Quando mi chiedono se sono pericolosi i lupi, rispondo sempre che lo sono molto di più i cani, e oggi ne abbiamo avuto l’ennesima conferma - aggiunge Ramassa - sono animali che hanno un padrone che li nutre, per cui il loro istinto di caccia è solo per gioco.
Il metodo di caccia dei lupi è diverso: non sprecano energie, puntano l’animale più debole e cercano di ucciderlo subito: prima fanno, prima mangiano”. Quindi l’appello ai proprietari di cani in montagna: “Non lasciateli da soli e incustoditi, possono diventare pericolosi - spiega la guardiaparco - i cani lasciati vagare liberi dai loro padroni provocano lente agonie agli ungulati, alle volte fanno morire cervi e caprioli per sfinimento, li mangiano vivi, mordicchiando la pancia, le zampe. Poi li lasciano lì, agonizzanti”.

 

 

 

***

COME RICEVIAMO E COSI’ PUBBLICHIAMO

ATTENZIONE: l’articolo qui riportato è frutto di ricerca ed elaborazione di notizie pubblicate sul web e/o pervenute.
La redazione del sito www.ilcacciatore.com, non necessariamente avalla il pensiero e la validità di quanto pubblicato. Declinando ogni responsabilità su quanto riportato, invitano il lettore a una verifica, presso le fonti accreditate e/o aventi titolo.
***

 

Tags: ,

Category: Libri/Riviste

Comments (1)

Trackback URL | Comments RSS Feed

  1. franco scrive:

    Posso dirti quello che io ho visto durante una battuta al cinghiale: grande canea in direzione delle poste, nessuno spara! silenzio, dopo qualche minuto cinque animali di buona taglia attraversano un pezzo di bosco tagliato. Uno, in testa di colore grigio chiaro, due di colore quasi completamente nero, uno marrone e uno rosso. A prima vista sembravano lupi, ma rimango ancora perplesso su tanti colori.

Leave a Reply


3 + = 11

oww :wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8) -o- (y) (up) (n) (f) (dw) (:n) (:i) (:-p)


Nota Bene: E' nostra intenzione dare ampio spazio a un libero confronto purche' rispettoso della persona e delle altrui opinioni. La redazione si riserva pertanto il diritto di non pubblicare commenti volgari, offensivi o lesivi o che non siano in tema con l'argomento trattato. Inoltre i commenti inviati, con il solo scopo di provocare, offendere o anche semplicemente dileggiare la caccia e i cacciatori, verrano cancellati d'ufficio. E' fatto divieto inoltre divulgare (all'interno dei commenti) email, articoli, etc. senza disporre dell'esplicito consenso dell'autore.


Avviso: LEGGERE ATTENTAMENTE
Ciascun partecipante si assume la piena responsabilita' penale e civile derivante dal contenuto illecito dei propri commenti e da ogni danno che possa essere lamentato da terzi in relazione alla pubblicazione degli stessi. La redazione del sito www.ilcacciatore.com si riserva il diritto di rivelare l'IP dell'autore di un commento e tutte le altre informazioni possedute in caso di richiesta da parte delle autorita' competenti, nell'ambito di indagini od accertamenti di routine o straordinari. La redazione del sito www.ilcacciatore.com non puo' in alcun modo essere ritenuta responsabile per il contenuto dei messaggi inviati dagli utenti e si riserva il diritto di cancellare e/o editare discrezionalmente e senza preavviso qualsiasi messaggio sia ritenuto inopportuno o non conforme allo spirito del sito senza tuttavia assumere alcun obbligo al riguardo.