Tappi elettronici amplificati CENS

Editoriale: Un’altra caccia è possibile

| 16 dicembre 2014 | 5 Comments

ramazzini marcoAlti e bassi per la caccia nell’anno che sta per finire. La Federcaccia, spesso insieme alle altre Aavv, li ha vissuti tutti con grande attenzione, che non viene mai meno. Adesso, in attesa del previsto Dpcm che dovrebbe chiudere la questione “richiami vivi”, su questo e su altri temi legati soprattutto alla migratoria continuano a concentrarsi gli abolizionisti.

Le richieste di approfondimento provenienti dall’Europa su alcuni aspetti della caccia italiana sono senza dubbio una criticità da affrontare con somma diligenza, ma da cui è possibile uscire nel modo migliore, non con sotterfugi o scappatoie, ma usando argomenti seri e fondati, rompendo il gioco di chi le usa pretestuosamente con lo scopo di colpire la caccia.

Non dimentichiamo che la stessa Europa, posta di fronte a iniziative e proposte di chiaro stampo animalista (pensiamo ad esempio alla proposta di legge sul benessere animale), che avrebbero avuto ricadute mortificanti sulla pratica venatoria, ha dimostrato, se supportata da valide motivazioni, di tenere un atteggiamento fermo e non certo punitivo per la caccia e i cacciatori. Sono segnali e dimostrazioni importanti di una concezione imparziale e laica degli affari di Stato che danno speranza e fiducia, anche quando, a fare da contraltare, nel nostro Paese si vede ostacolare in ogni modo l’indirizzo proprio della Ue riguardo l’eradicazione delle specie invasive. O impedire azioni essenziali per fare fronte a una presenza di ungulati che in Toscana la Regione ha definito “drammatica”, dimostrando implicitamente e paradossalmente uno stato di salute della fauna che ha trovato habitat ideali fin troppo buono, a differenza di quella che per i più svariati motivi ha perso il “suo” ambiente.

E pensare che già solo per questi due problemi la caccia e i cacciatori sarebbero la soluzione, o almeno larga parte di questa, a costo zero per amministrazioni e cittadini. Comunque, qualcosa deve cambiare, perché un altro modo di gestire la materia caccia è possibile.
Federcaccia, con Anuu, Arci Caccia e Legambiente, è intenzionata a farlo, mirando a coinvolgere altre sigle dell’associazionismo venatorio e agricolo, utilizzatori a vario titolo dell’ambiente, rappresentanti della politica, dell’industria, di un ambientalismo interessato a mettere a frutto senza preclusioni ideologiche il potenziale, anche economico, del territorio.

Una scommessa - lo abbiamo detto più volte da quando è stato presentato il Tavolo per la fauna selvatica - che ha anche la ferma volontà di affrontare i veri nodi del problema: dissesto ambientale, scarsa attenzione agli habitat naturali, perdita di suolo… Stesse cause indicate da un trentennale studio britannico i cui risultati sono stati resi noti recentemente, per spiegare il calo (-20%) subito da molte specie di fauna alata; quasi tutte, per altro, non cacciabili.

È anche per tutto questo che la caccia deve cambiare pelle, occupandosi oltre che dei problemi che la riguardano direttamente, ancora meglio di quelli di fauna, ambiente e territorio nel complesso.

Il fenomeno è articolato, non interpretabile con osservazioni scientificamente inadeguate, magari estemporanee, ma non è forse vero che dove le condizioni ambientali erano soddisfacenti quest’anno abbiamo goduto di un passo eccezionale, che per i cacciatori ha voluto dire tordi, merli e colombi? Certo, in gioco entrano variabili diverse, ma la disponibilità di ambiente adatto fa la differenza. E così anche per la stanziale. Temi da approfondire, e la Fidc ha cominciato a farlo con i suoi studi, soprattutto sui fenomeni migratori.

È su tutto questo che si deve lavorare. C’è la volontà e ci sono le potenzialità. Ma è necessario lasciare da parte divisioni e particolarismi insignificanti oltreché dannosi. Affrontiamo il nuovo anno e quelli che verranno con responsabilità, consapevolezza e anche con un po’ di ottimismo, sempre vigili nell’interesse della caccia che è anche interesse per tutto il Paese e per i suoi cittadini.

Con questo auspicio, giungano a tutti gli iscritti alla Fidc, a tutti i cacciatori e ai loro cari, dalla Federcaccia e dalla redazione de “il Cacciatore italiano” i più sinceri auguri di serene festività. In bocca al lupo!

Marco Ramanzini
Il Cacciatore Italiano - Numero 6

http://www.mondocaccia.it
 

***

ATTENZIONE: l’articolo qui riportato è frutto di ricerca ed elaborazione di notizie pubblicate sul web e/o pervenute.
La redazione del sito www.ilcacciatore.com, non necessariamente avalla il pensiero e la validità di quanto pubblicato. Declinando ogni responsabilità su quanto riportato, invitano il lettore a una verifica, presso le fonti accreditate e/o aventi titolo.
***

 

Tags: , , ,

Category: Federcaccia, Libri/Riviste

Comments (5)

Trackback URL | Comments RSS Feed

  1. Ferdinando Ratti scrive:

    Certo che un’altra caccia è possibile!!!
    Basta modificare radicalmente la 157/92, inserire nella stessa, regole di caccia che valgano da Aosta a Pantelleria, senza permettere alle regioni di inteferire e fare leggi regionali in netto contrasto con la regione confinante, inserire una norma di legge sulla caccia di selezione con un’arco temporale valido per tutto il territorio italico, per epecie e classi d’età, con gli attestati di idoneità alla caccia di selezione,che abbiano equipollenza nazionale, abolizione delle riserve indiane(leggasi A.T.C)dove noi cacciatori ci hanno confinato fino ad oggi(centri di potere e tessere,oltre che vil pecunia per alcune associazioni venatorie maggioritarie)
    Presenza di TUTTE le associazioni venatorie nei comitati di gestione,in modo da avere un contradittorio più ampio di cacciatori e di idee, nella gestione del territorio NON dittatura come attualmente succede nel 99,99% dei casi.
    un saluto ed auguri di buone feste a tutti

  2. Marco scrive:

    Non si può inserire un arco temporale unico per la caccia di selezione, perché le condizioni ambientali, variano notevolmente fra regione e regione. Mi spiego meglio, se ha senso fare i censimenti a vista da punti vantaggiosi in un distretto alpino o appenninico, non ha nessun senso nella macchie della Maremma, in cui ovviamente si deve ricorrere ai censimento in battuta. Se ad esempio ha senso il calendario per i maschi di capriolo dal 15 giugno-15 luglio e 15 agosto-30 settembre in zona alpi, voglio proprio vedere come si fa a completare il piano in un ambito fortemente boscato senza pascolo, se non si sfrutta il periodo di caccia (come nel passato) nel periodo degli amori (tutto agosto). Poi, poi, abolire gli ATC…che facciamo ritorniamo al nomadismo venatorio? E poi tutti a correre dove c’è più ciccia? Eh no!!! Se una zona viene ben gestita, non vedo perché debba essere ripulita da un esercito vagante di mercenari (ovviamente parlo di stanziale, discorso diverso per la migratoria, dove allora sì che ha senso che sia praticata indistintamente su tutto il territorio nazionale)…perché è questo che ricordo nella mia giovinezza con cacciatori “stranieri” che letteralmente invadevano i dintorni di casa. Forse occorre fare una distinzione, fra caccia di selezione, stanziale, migratoria e braccata al cinghiale…quattro realtà diverse, con diverse problematiche che non possono avere una soluzione unica. In bocca al lupo a tutti e a me…domani a caccia di daini

  3. Ferdinando Ratti scrive:

    X Marco, quanti sono in italia gli ATC gestiti bene, ossia gestiti come Dio comanda???
    pochi massimo 1/2 per regione, per il resto da quello che vedo e sento e come funzionano,forse è meglio abolirli!,o forse è meglio averli come adesso? avviene nella mia provincia Como, dove la divisione dell’ATC e fatta dalla statale dei Giovi,che taglia a metà il territorio comunale di diversi paesi,(e non penso sia l’unico caso in Italia)costringendo di fatto i cacciatori che risiedono in quei comuni a pagare due ambiti con un esborso di € 300, se vogliono cacciare nel loro territorio comunale???
    Per la caccia di selezione; convieni con me che nella 157/92 mancano norme certe di gestione per questa nuova forma di caccia, per arco temporale “1 Giugno-31 Gennaio” io intendo che dentro in quel periodo temporale, si può svolgere tutta la caccia di selezione,(in modo da non avere più ricorsi al TAR per bloccarla da parte degli anticaccia) inoltre ci permetterebbe di avere il tempo di completare i piani di abbattimento che sono fondamentali.(che di norma quando raggiungono la quota dell’80/85% circa per specie è già buono)
    Poi che si debbano stabilire norme di scelta nelle varie forme di caccia, mi trovi pienamente d’accordo.
    un saluto e auguri di buone feste

  4. Giacomo scrive:

    Certo che è possibile un’altra caccia ! Quella ai pesci… :mrgreen: se non cambiate le cose entro la prossima apertura. :twisted: Salutiaaamo

    • Marco scrive:

      In merito agli ATC ammetto che siamo una oasi felice, con 52€ e spiccioli abbiamo a disposizione un territorio infinito popolato da tutto quanto è possibile desiderare…quini non posso esprimermi in senso negativo: ma rimango inorridito d quanto riporto. In merito al quanto espresso sul calendario purtroppo devo dissentire, perché si deve tenere conto della caccia in braccata al cinghiale, che da noi porta a grossi problemi, visto che i daini si rifugiano nel demanio e si fanno rivedere solo vero il 15 gennaio quando finalmente finisce il disturbo delle orde canine…per non parlare del cervo a cui occorrono anche 2-3 settimane per rimettere la testa fuori dai cartelli…idem il muflone: si salva il capriolo che essendo territoriale prima o poi mette lo zoccolo nel pascolo. Diciamo che il problema è la concomitanza di queste forme di caccia, in un arco temporale così stretto, quindi, almeno qui da noi (Toscana, Provincia di Firenze) il calendario con cui stiamo cacciando (sino al 15 marzo) adesso è davvero la soluzione migliore che si potesse architettare con il calendario “consigliato” da ISPRA. In particolare la salvezza per noi selecontrollori sono proprio i due mesi dal 15 gennaio al 15 marzo…sempre che la Regione Toscana si dia una svegliata e recepisca la normativa nazionale in merito alla caccia sulla neve, perché se qui nevica, si ferma tutto per mesi…e allora tutti a casa davanti al camino…E con questo, ancora Buon Natale a tutti

Leave a Reply


4 + 5 =

oww :wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8) -o- (y) (up) (n) (f) (dw) (:n) (:i) (:-p)


Nota Bene: E' nostra intenzione dare ampio spazio a un libero confronto purche' rispettoso della persona e delle altrui opinioni. La redazione si riserva pertanto il diritto di non pubblicare commenti volgari, offensivi o lesivi o che non siano in tema con l'argomento trattato. Inoltre i commenti inviati, con il solo scopo di provocare, offendere o anche semplicemente dileggiare la caccia e i cacciatori, verrano cancellati d'ufficio. E' fatto divieto inoltre divulgare (all'interno dei commenti) email, articoli, etc. senza disporre dell'esplicito consenso dell'autore.


Avviso: LEGGERE ATTENTAMENTE
Ciascun partecipante si assume la piena responsabilita' penale e civile derivante dal contenuto illecito dei propri commenti e da ogni danno che possa essere lamentato da terzi in relazione alla pubblicazione degli stessi. La redazione del sito www.ilcacciatore.com si riserva il diritto di rivelare l'IP dell'autore di un commento e tutte le altre informazioni possedute in caso di richiesta da parte delle autorita' competenti, nell'ambito di indagini od accertamenti di routine o straordinari. La redazione del sito www.ilcacciatore.com non puo' in alcun modo essere ritenuta responsabile per il contenuto dei messaggi inviati dagli utenti e si riserva il diritto di cancellare e/o editare discrezionalmente e senza preavviso qualsiasi messaggio sia ritenuto inopportuno o non conforme allo spirito del sito senza tuttavia assumere alcun obbligo al riguardo.