Tornano in Italia i mondiali della cinofilia
CAMPIONATI DEL MONDO CON CANI DA FERMA E S.UBERTO
PIEVE SANTO STEFANO (AR), 25-26-27 OTTOBRE 2014
Tornano in Italia i mondiali della cinofilia
Tutto pronto per accogliere le oltre 20 nazioni partecipanti a questa manifestazione che mancava dall’Italia dal 2006. Il saluto del presidente FIdC Gian Luca Dall’Olio e del vice presidente e delegato alle attività sportive Antonio D’Angelo
Manca ormai poco all’inaugurazione ufficiale della 36^ edizione dei Campionati del mondo di Caccia pratica e S.Uberto che si terrà alle ore 15,00 di venerdì 24 ottobre a Pieve Santo Stefano (AR) con il saluto delle autorità, del Comitato organizzatore e la presentazione delle squadre.
Sabato 25 si entrerà subito nel vivo della competizione sugli splendidi terreni del centro federale di Collacchioni con la prima giornata dedicata al Campionato per cani da ferma. Gli atleti del S. Uberto saranno di scena il giorno successivo, domenica 26, per lasciare poi l’ultimo giorno, lunedì 27, di nuovo protagonista la caccia pratica.
Tre giorni di grande cinofilia, spettacolo, impegno sportivo e fisico per conduttori e cani, ma anche convivialità e voglia di stare insieme nel nome di una passione che unisce praticanti di tutta Europa.
“Come presidente della Federazione Italiana della Caccia, ma soprattutto come cinofilo e cacciatore, sono veramente lieto che l’Italia ospiti questa edizione del Campionato del mondo” ha dichiarato il Presidente Federcaccia Gian Luca Dall’Olio. “È con vero piacere che a nome mio e della Federazione che rappresento, ma credo di poter dire anche di tutti gli appassionati italiani, rivolgo un caloroso benvenuto ai concorrenti provenienti da gran parte d’Europa.
È motivo di soddisfazione la crescita costante e continua, quantitativa e qualitativa, di questo Campionato la cui nascita e organizzazione ci ha visto negli anni coinvolti.
È evidente lo stretto legame fra la disciplina agonistica e la caccia cacciata, con cui condivide il rapporto con l’ausiliare, la necessità di sviluppare quella capacità di leggere il terreno e la padronanza dei comportamenti del selvatico che consente di guidare l’azione di caccia alla sua naturale conclusione, che non deve mai essere frutto di casualità, ma di esperienze e conoscenza.
Un rapporto con cane, ambiente e selvatico che è sicuramente proprio dei concorrenti giunti a disputarsi questi Campionati e che attraverso il loro esempio è importante divenga stimolo a innalzare anche il livello di chi, pur senza prendere parte a competizioni, intende la caccia e nello specifico la caccia con il cane, non solo in funzione del carniere, ma come momento in cui si applicano un insieme di valori etici, tecnici e cinologici che segnano la differenza di un cacciatore sicuramente più completo e consapevole.
Qui credo, al di là dell’aspetto agonistico, l’importanza di questa e di altre manifestazioni analoghe per la Caccia tutta”.
“Dopo ben 8 anni i Campionati del Mondo di Caccia per cani da ferma e S.Uberto tornano in Italia” gli fa eco il vicepresidente Antonio D’Angelo, Delegato alla cinofilia e alle attività sportive.
“La zona federale di Collacchioni a Pieve Santo Stefano che li ospita è senza alcun dubbio uno dei fiori all’occhiello del nostro Paese per qualità delle zone, dei selvatici, organizzazione delle manifestazioni e più in generale rappresentano uno splendido esempio di biodiversità in una realtà gestita da cacciatori.
Ben conoscendo il valore dello Staff di Collacchioni, sotto la regia di Domenico Coradeschi, sono sicuro che i nostri ospiti si troveranno tutti a proprio agio e saranno messi in condizioni di esprimere al meglio le loro potenzialità e quelle degli ausiliari che li accompagnano.
Come vice presidente con la delega alle attività sportive, rivolgo il mio più sincero e caldo benvenuto a tutte le Nazioni partecipanti.
Non posso naturalmente esimermi dal rivolgere un grande ‘In bocca al lupo’ ai nostri atleti, i quali consapevoli delle loro qualità e determinazione sapranno lottare fino all’ultimo per conquistare l’agognata vittoria, ma altrettanta fortuna e soddisfazione auguro ai concorrenti delle altre rappresentanze.
Con l’occasione voglio rivolgere un vivo ringraziamento ai selezionatori Luconi, Chiappetta e Frigato, che insieme a tanti validi colleghi, hanno selezionato il meglio tra i nostri atleti”.
Ed ecco la squadra italiana:
S.UBERTO UOMINI: Mazzoleni Mariliano; Muccioli Fabrizio; Moscato Onofrio ris
S. UBERTO SPANIEL: Carretti Marco; Brizzi Alessandro; Michelucci Simone ris
S. UBERTO LADIES: Mambelli Elisa; Cecconi Mirella; Gobbi Paola ris
CACCIA PRATICA
Razze Inglesi: Pianigiani Stefano+ris; Mori Marco; Pardini Paolo+ris; Ghinassi Carlo
Razze Continentali: Pezzulli Mauro; Scarpecci Roberto (2 cani); Cecchetto Luciano+ris
Un grazie infine, doveroso ma sentito, alla Kalibro, che ha fornito le eleganti e pratiche divise della nostra Nazionale.
Roma, 20 ottobre 2014 - Federazione Italiana della Caccia
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Category: Cinofilia, Federcaccia, Toscana
Comments (3)
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Come al solito la nostra Federazione Italiana della Caccia, di cui mi onoro di essere socio da circa 60 anni, non ha speso una, dico una sola parola, per la stampa scritta e parlata, ne tanto meno ha pensato di invitare trasmissioni televisive che da anni e con grande sacrificio, cercano di portare nelle case degli Italiani le migliori immagini della caccia e della nostra nostra cinofilia. Quando si dice che i peggiori nemici della caccia………..
Ma fatemi il piacere….. Nel mio paese eravamo 270 cacciatori ogni uno di essi aveva un cane da caccia oggi ne contiamo 29 cacciatori e 6 cani da caccia, allora mi chiedo non sarà stato la legge venatoria a causare un decremento dei cani da caccia? non mi dilungo è vergognoso.
“…La zona federale di Collacchioni a Pieve Santo Stefano che li ospita è senza alcun dubbio uno dei fiori all’occhiello del nostro Paese per qualità delle zone, dei selvatici, organizzazione delle manifestazioni e più in generale rappresentano uno splendido esempio di biodiversità in una realtà gestita da cacciatori…””
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L’articolo in questione mi era sfuggito…
“”.. splendido esempio di biodiversita’ in una realta’ gestita da cacciatori…”” Come non dar ragione al Sig. Baccarelli … E poi : Qualche migliaio di cappellini o gadgets in meno , rinunciare almeno a uno dei soliti, sterili , inutili , triti e ritriti Convegni dove ce la cantiamo e suoniamo sempre fra noi ( o meglio se la cantano e suonano sempre fra loro )e magari come d’incanto saltano fuori i soldi per una pagina di quotidiano a tiratura nazionale dove far conoscere ai non cacciatori questo genere di manifestazioni e , ristabilendo un minimo di verita’ , di cosa siamo capaci e come effettivamente stanno le cose…
Ma comunicare all’esterno , e sappiamo tutti quanto questo oggi sia necessario in un mondo che vive di comunicazione , evidentemente deve essere idea e azione impossibile per i vertici della prima e piu’ grande ( conseguentemente piu’ ” ricca ” ) Associazione Venatoria italiana…