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Federcaccia: L’unione… cui prodest?

| 7 ottobre 2014 | 23 Comments

Lettera inviata al Presidente nazionale FIdC Dott. Gian Luca Dall’Olio, e p.c. ai membri del Consiglio nazionale FIdC e ai Presidenti Provinciali - LORO INDIRIZZI e-mail

FEDERCACCIACaro Presidente,

è la prima volta, credimi, e con me i vicepresidenti di Milano e Monza e Brianza, Mirco Nova e Maurizio Masiero, che sentiamo il profondo il rammarico di aver avuto ragione ponendo a suo tempo dubbi ed interrogativi sull’alleanza, unione o come altro la si vuol chiamare, con l’Anuu e l’Arcicaccia. Un incontro che ci pareva allora e risulta chiaro adesso, non dettato da univoca strategia politica a difesa della caccia ma un’alleanza voluta per comodo non so di chi e necessità non certo nostra. Proprio per questo avrebbe creato scontenti e non generato progetti ma semmai parodiato la convinzione di Rigoletto che “questa o quella per me pari sono”.
La nostra valutazione che allora poteva sembrare pessimistica e figlia di un amor senile per la Federazione, si è rivelata purtroppo giusta nella condanna di quelle strategie che nascono dai vertici ed hanno una verifica dai vertici in una sorta di walzer su se stessi senza alcuna conferma nella base – che paga - ma con un giramento di testa per tutti. E dire che mai, come in questi ultimi anni, ho sentito abusare del termine “condivisione” come fosse il nuovo Gerovital per una partecipazione diffusa.
L’unione – chiamiamola così – ha dato frutti agri per la Federazione e certamente ampio e dolce raccolto per le altre due associazioni. Prova ne sono i tesseramenti falsati, com’è stato ricordato anche da altri presidenti provinciali, da “restituzione” da parte dei nostri presunti alleati, di due o tre decine di euro per ogni tessera tanto da far somigliare ogni adesione ad un acquisto con sconto come avviene presso Carrefour od altri grande magazzini. Così, caro Presidente, si perde l’identità mancando da tempo anche l’ideologia che è nella FIDC un grande amore per l’ambiente e la risorsa selvaggina, il volontariato per la natura figlio di quello verso la Gente.

Il manifesto – con colori oro spento vagamente iettatori – reca tre stemmi (FIDC, ANUU ed ARCICACCIA) e la scritta “insieme per l’unità con tutti”. Con tutti chi? Il perché lo trovi a fondo pagina (avevo la tentazione di scrivere a fine stendardo), sempre con il color oro da due novembre e specificato nella frase, “per parlare con una sola voce”. Di chi? Dell’Anuu, dell’Arcicaccia o la nostra? Che cosa abbiamo in comune? L’amore per la caccia? La difesa della caccia? Il recupero dei diritti dei cacciatori”? Può essere, è vero, ma allora perché solo noi e l’Anuu e l’Arcicaccia e non anche la Libera, e l’Enal e l’Italcaccia e le altre? Mancando loro mi par che la “sola voce” diventi una voce solitaria, simile ad un sussurro che sa di malinconia oppure una “sòla voce” con la o aperta con il significato tipicamente romanesco, un po’ burlone e certamente mai offensivo quasi a significare che è tutto uno scherzo. Naturalmente pagato da noi.

Certo oggi possiamo dire che sarebbe stato meglio parlarne prima, ma quando sono stati suggeriti, proposti od organizzati dibattiti nelle sezioni?

Quando si sono svolte assemblee regionali o provinciali con “insieme per l’unità di tutti” all’ordine del giorno e magari con la fiducia da parte della dirigenza pronta a perfezionare il progetto o farsi da parte qualora fosse stato bocciato invece di riunioni più simili a diversivi o incontri stile Rotary da povericristi?

Credo sia opportuna un’ASSEMBLEA NAZIONALE DI PRESIDENTI PROVINCIALI per discutere fra Federcacciatori senza la presenza benedicente di membri di altre associazioni, i nostri problemi, il perché dell’alleanza e soprattutto verificarne poi le decisioni con un referendum fra i consigli provinciali per accertare se esistono i presupposti per continuare una collaborazione che ci vede, attualmente, azionisti di maggioranza per idee, proposte e lavoro e, purtroppo, unici contribuenti.

Attualmente ci sono Consigli provinciali della Federazione – e quello di Milano PURTROPPO si candida ad essere fra i primi- che vedono falcidiato il numero degli iscritti a causa di chi svende le tessere e può farlo perché non ha sedi (noi a Milano abbiamo 160 sezioni) con tutto quel che segue. Perché dovrei far affiggere in ogni sezione, e magari anche in quelle dove i membri del Consiglio pagano di tasca loro l’affitto, il manifesto che invita ad iscriversi ad una delle tre organizzazioni e quindi agevolare …il Carrefour di chi “vende” le tessere? Perché dovrei dar loro il volantino comparso come allegato anche al Cacciatore italiano in cui sono indicate le tre associazioni con le stesse polizze che richiamano al Rigoletto ? No, caro Presidente, così non si può procedere perché c’è il rischio che molti dirigenti e molti più cacciatori che ripudiano il gioco delle tre carte rinuncino anche a quello dei tre stemmi.

Con la solita stima e amicizia.

Rodolfo Grassi
Presidente provinciale Milano e Monza e Brianza.

 

 

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Comments (23)

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  1. Springer scrive:

    “” La storia appena cominciata e’ gia’ finitaaa…..””

    ( Canzone per te - Roberto Carlos - 1968 )
    :-| :mrgreen: :-|

  2. cialluk scrive:

    Qui in provincia di Siena, nelle tre atc 17-18-19,arci e fidc fino a poco tempo fa erano considerate come il diavolo e l’acqua santa! concezioni completamente all’opposto sulla caccia ed oggi,all’improvviso questo amore e cct.Cosa c’è dietro tutto questo? Come al solito i cacciatori sono stati messi di fronte al fatto compiuto. L’importante è che la base continui il teseramento,il resto non sono fatti suoi.Un saluto ai veri cacciatori.

  3. Ferdnando Ratti scrive:

    Amici cacciatori che il matrimonio tra FIDC, ANUU, ARCI CACCIA, credo sia entrato anticipatamente nella la crisi del settimo anno???
    Adesso manca solo la separazione consensuale, ed il divorzio.
    un saluto

  4. Bekea scrive:

    OOOOO…. Finalmente anche qualche dirigente provinciale si è accorto che la dirigenza nazionale della sua AV è distante anni luce dalla base contributiva dell’AV. Finalmente si rende pubblico che a qualche dirigente nazionale interessa solo il lato economico della caccia, e dei diritti dei tesserati si fanno beffe.Altro che unità voluta dal trio agonia ( fidc,anuu, arcicaccia ) Un semplice suggerimento al trio agonia, se volete l’unità la dovete fare con tutte le AV, riconosciute e NON, visto che per legge incamerate i 5,16 € di tutti i cacciatori italiani.Per questo motivo tutti i cacciatori hanno gli stessi diritti.

    • cacciatore senese scrive:

      Sai Bekea, le tue considerazioni a volte, non sempre, ma a volte sì, sono anche condivisibili o comunque degne di confronto. peccato che quasi sempre, come in questo caso, finiscono col mettere chiaramente in evidenza quello che vi rode, ovvero di non essere anche voi partecipi della spartizione dei famosi 5,16 euro. La qual cosa toglie alle suddette argomentazioni non poca forza, credimi. qualche volta non li tirare in ballo che è meglio

      • Bekea scrive:

        Vedi senese: quei 5,16 € sono come il peccato originale che ha sancito per legge chi sono i buoni e i cattivi cacciatori,chi si arroga tutti i diritti dei cacciatori dimenticandosi dei doveri verso i cacciatori tutti. Questo peccato originale fa sì che molti dirigenti si mantengono con la caccia,mentre altri lavorano per la caccia in modo gratuito.Io appartengo alla seconda categoria, consapevole che la passione costa,in termini econmici e di tempo,perciò se mi permetti,sono incazzato con questi aprofittatori.

  5. alessandro cannas scrive:

    In effetti i tesserati di federcaccia mica hanno dato una delega in bianco al presidente-chi lo dice che son contenti?

    • cacciatore senese scrive:

      quelli della libera invece sono tutti consultati quotidianamente dal vostro presidente? o più facilmente come al 99% dei cacciatori indipendentemente da quale associazione sono iscritti non pensano che ad uscire col fucile e prendere il più possibile?

  6. massimiliano scrive:

    considerazione a pelle :
    io non ci godo per niente e non faccio la parte del noto rapace (che spesso rammenta il nostro amato premier)per questa lettera di “denuncia”..

    anzi come mi rammarico che nei tavoli di concertazione non siano troppo spesso coinvolte altre associazioni (per colpa di chi non so) mi rammarico anche di questo mal di pancia evidenziato nell’articolo del blog.

    interessante sarebbe arrivare alla radice veritiera di questo brontoliò lombardo,ma non abbiam ragione diversa che non credere alle parole dei dirigenti provinciali scriventi…..(alla fine trattasi solo di money mancanti)

    ps: tanto picchia e mena il gioco ce lo rifacciamo sempre noi…..

  7. osservatore scrive:

    CONFRONTO SEMPRE, FUSIONE MAI, TUTTI CON LA PROPRIA IDENTITA’ E DIGNITA’ E CON LA PROPRIA STORIA E…… TUTTI CON LO STESSO DIRITTO DI ESERE PRESENTI AI TAVOLI

  8. Giacomo scrive:

    Siamo n attesa di una risposta del presidente Dall’Olio ! :-? Salutiamo

  9. cacciatore senese scrive:

    Da quel che si legge sul giornalino che la federcaccia manda a casa ai soci i presidenti provinciali si riuniscono due volte l’anno in assemblea e pare che abbiano sempre approvato tutte le decisioni del loro presidente nazionale. Dove era in quelle occasioni il presidente di Milano, il suo vice e gli altri che a suo dire non sono in accordo con la linea della federazione? Non sarà che ancora una volta ci si attacca a una sedia che si sente traballare? Perché invece di chiedere altre assemblee e riunioni non hanno il coraggio di parlare in quelle che già ci sono? Il buon grassi se non erro è anche vicepresidente regionale lombardo. Il suo presidente che è anche consigliere di presidenza cosa ne pensa di questa uscita del suo vice? Anche lui non d’accordo con la linea della presidenza? E allora cosa aspetta a dirlo?

  10. eraldo martelli scrive:

    Ecco perchè il progetto dell’associazione unica non andrà in porto,questo articolo ne è l’esepio.
    La paura da parte dei livelli intermedi delle associazioni intressate di perdere poltrone,associati e soldi uniti alla sindrome del conte Tacchia cioè alla presunzione di essere gli unici depositari dela verità e delle capacità per gestire la caccia mentre quelli delle altre associazioni non capiscono nulla.
    Tutto questo mentre continua inesorabile il numero dei cacciatori che non rinnovano la licenza.
    Anche in questa stagione nella mia regione girano voci di dati molto preoccupanti. Credetemi non è piacevole quando un amico ti dice che quest’anno non farà la licenza perchè ha due bambini da mandare a scuola e noi continuiamo a litigare credendo di essere gli unici don chisciotte della caccia.
    Spero di sbagliarmi e che domani sia un’altra bella giornata per il passo, un cordiale saluto a tutti.

  11. poiana scrive:

    il cacciucco come si dice in toscana puzza già

  12. Barbara Mazzali scrive:

    Quando ad unire sono solo le polizze assicurative.

    Vorrei commentare alcuni passi della lettera del Presidente Provinciale Federtcaccia di Milano e Monza Brianza, Rodolfo Grassi, che allego,che si è impegnato a fare un’analisi obiettiva di questa pseudo unione che non ha nulla di elettivo,ne di affine, se non il preciso ed unico interesse,sopratutto per ANUU di avere una polizza unica assicurativa e niente altro.
    La storia delle tre associazioni in questione la dice lunga a proposito, ANUU una associazione che dovrebbe portare avanti le istanze dei migratorii e di coloro che esercitano le cacce tradizionali, l’Arci caccia che ha nel suo acronimo,associazione comunisti italiani, e la storica Federcaccia che fino al dopoguerra era l’unica associazione esistente in Italia con la denominazione di ” Venatoria”, quindi tre storie e tre filosofie di caccia diverse : una di massa (FIDC), e le altre due di nicchia (ANUU-ARCICACCIA),quest’ultima poi legata al mondo vetero comunista.
    Come si possa coniugare queste tre identità, non ci è dato di sapere.
    Sta di fatto che tutte le associazioni che sono sorte da una costola di federcaccia, evidentemente sono state il frutto di insoddisfazione verso questa grande associazione che probabilmente non garantiva più ai cacciatori italiani quella tutela e quella volontà di difendere l’immagine ed i diritti del cacciatore per questioni di potere e di rendita politica ( onorevole Caiati, ed onorevole Rosini) docet. La verità vera è che la caccia è dei cacciatori e non dei signori della tessere, quindi come ho già avuto modo di esprimere, bisognerebbe azzerare i vertici delle 5 sorelle e voltare pagina al fine di portare avanti un serio progetto unitario, lasciando da parte le separatezze e coinvolgendo tutte le associazioni venatorie riconosciute e non, perché la difesa della caccia e dei suoi valori è, e deve essere, l’unico obiettivo da ottenere a tutti i costi.
    Il divide ed impera ha lasciato sul campo dal 1992 ad oggi, oltre settecentocinquantamila (750.000) cacciatori,un vero e proprio genocidio, di nostri fratelli, un patrimonio, un inutile strage che poteva e doveva essere evitata. Il protocollo d’intesa siglato da Federcaccia-Anuu-Arcicaccia, con Legambiente cari amici cacciatori la dice lunga. A quando il protocollo con Lipu- Wwf- Lac ?
    Manca solo quello con Michela Vittoria Brambilla, e con il lupo di Cappuccetto Rosso e poi siamo a posto.
    Rottamiamoli tutti !

  13. Ferdnando Ratti scrive:

    Amici cacciatori; in un matrimonio la maggior parte delle liti che finiscono in separazione e poi sfociano in un divorzio, avviene per corna, o nella spartizione del denaro.
    Io credo che in questa lettera denuncia valga solo la seconda ipotesi.
    un saluto

  14. massimo zanardelli (presidente provinciale anuu Brescia) scrive:

    Una sola associazione per difendere la caccia, a Brescia non abbiamo di questi problemi, bisogna effettuare uno sforzo, non indifferente, per arrivare ad una associazione che si strutturi in modo da avere gli strumenti ( comunicazione-ricerca scentifica-cultura eccc..) necessari per rilanciare tutte le forme di caccia. Meglio perdere la sedia che il capanno.

  15. Stefano Tacconi scrive:

    Questo è il “rimprovero e l’ammonimento” lanciato nel 2013 dagli ideatori della Fusione…

    Unita’: Quanto alcune associazioni venatorie non hanno ancora capito
    Daniele | 28 marzo 2013

    Questa è la mia riflessione alcuni giorni dopo…

    “Ho seguito con interesse, da cacciatore, il primo appello per l’unificazione delle Associazioni Venatorie del 2012, aspettando con impazienza un programma per punti e obiettivi da “incarnierare” a favore del mondo venatorio, un programma che puntasse dritto al recupero anche parziale di ciò che i cacciatori si sono visti progressivamente sottrarre e ricollocasse l’ISPRA nel suo effettivo ruolo di organismo tecnico, senza invasioni di campo nei confronti delle autonomie legislative regionali”.
    “Mi ritrovo invece nel 2013 a leggere ancora inviti in “politichese”, conditi da velati rimproveri nei confronti di quelle Associazioni Venatorie soffocate “dall’arretratezza delle idee e dei propositi” che sono ancora fuori dal gioco e che “si sono isolate nel loro autoreferenzialismo, prive del necessario sentire verso l’attuale, particolare momento storico ma, soprattutto, finora miopi sul futuro da garantire alla caccia”.

    “Rimango in attesa di sapere, da cacciatore, se il nuovo soggetto associativo si doterà di un’unica polizza assicurativa con le sole coperture obbligatorie previste per legge e con gli stessi massimali, per porre così fine al mercato delle coperture accessorie e affinché ci si possa riconoscere in una Sigla per puro spirito di appartenenza e non per le differenti valutazioni di risarcimento, per fare un esempio, in caso di morte del o dei cani”.

    In 18 mesi è cambiato qualcosa?
    La Fusione parziale ha portato dei benefici?
    Se queste sono le riflessioni fatte in casa dagli ideatori dell’Unione…

    Federcaccia: L’unione… cui prodest?
    Daniele | 7 ottobre 2014

    c’è qualcosa di fondo che non funziona…o no!!!

  16. Ferdnando Ratti scrive:

    Cara Barbara condivido quanto ai scritto, ti faccio delle precisazioni,la FIDC prima Federazione Fascista della Caccia, poi trasformata nel 1946 in Federazione Italiana della Caccia, fino ai primi anni 60 era l’unica associazione venatoria,per cui se volevi andare a caccia eri costretto volente o nolente,ad essere iscritto alla FIDC,questa è la vera ragione della massa per questa associazione, ed essendo fino a una decina di anni fà l’unica associazione venatoria nel CONI prendeva da questi un barca di soldi,poteva fare il bello e cattivo tempo.
    Arci acronimo di Associazione Culturale Ricreativa Italiana, in questa associazione ricreativa ne fanno parte anche ambientalisti,animalisti, e altri che con Vladimiro Guadagno in testa,fanno delle manifestazioni coloratissime; l’Arci è l’unica associazione legata a doppio filo ad un partito politico
    Le sorelle non sono 5 ma 7 come quelle petrolifere.
    Confluire in una unica confederazione di cacciatori può andare bene, solamente se tutti i confederati hanno si gli stessi doveri, ma sopratutto se hanno gli stessi diritti di parola.
    un caro saluto

  17. massimiliano scrive:

    ..più leggo e più mi convinco che alle indubbie pecche che si posson trovar in tale unione(CCT)..chi ne è esente scagli la prima pietra..ai dirigenti lumbard FIDC rivoltosi rode un po’ il cxl@ esser passati avanti da noi toscani.
    Mi dà proprio questa impressione…Andreotti diceva che a pensar male è disdicevole,poco galante..ma il più delle volte ci si dà !

    Rivolgendomi alla sig.Mazzali,cortesemente come è obbligo nel rivolgersi alle signore,gradirei farle una domanda “punzecchiante” : venatorialmente parlando meglio i “comunisti toscani” o i “forzisti lumbard ” tutto cu@o e camicia con la rossa brianzola quando pranzano in quel di villa Arcore ?

    Io toscano non ho dubbi a tal proposito !

    cortesemente saluto rimarcando il dispiacere personale che anche altre ottime associazioni venatorie toscane(con validi dirigenti provinciali) non siano state rese partecipi a questa unione di forze del granducato.
    Si ha da imparare da pochi ……………

    ps: oggi bella giornata di passo colombacci

  18. claudio ge scrive:

    ma che le abbiano associate per “fame” già lo spevamo tutti (a perte i diretti interessati) Barbara non sono d’accordo con l’azzeramento delle 5 sorelle, perche almeno 2 (ANLC ed ENALCACCIA) non sono nemmeno l’ontani parenti…. (:-p)

  19. ross scrive:

    ARCI … associazione ricreativa dei comunisti italiani
    per la precisione!

  20. elio scrive:

    ….se il mondo venatorio non si compatta è la fine!
    continuiamo ancora a disquisire sui benefici di parte?
    La parte interessata è una sola, la caccia e i cacciatori e a loro devono andare i benefici, che prescindono dalle tessere e dai relativi costi.
    Tutti devono fare la propria parte per stimolare questo processo di unificazione, senza verificare le convenienze di cassa!

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