votiamo per chi o per cosa?
Un tempo, un’uomo di grande saggezza, il 25 marzo 2010 scriveva queste parole alla vigilia delle votazioni regionali: votiamo per chi? o per cosa?
Oggi a quattro anni di distanza ed alla vigiglia di altre votazioni, più o meno importanti non spetta a me dirlo, ci ritroviamo tutti ancora nelle stesse condizioni.
Oggi come allora, non abbiamo ancora avuto l’onore di sentire/leggere un programma dedicato alla nostra passione comune da parte di nessun
candidato.
Anzi, errore. Un programma in verità la abbiamo haimè letto e sentito.
L’unico problema è che arriva da un candidato avverso l’arte venatoria e che ha fatto della battaglia contro la caccia la sua ragion di vita.
Battaglia spietata contro le cacce in deroga, battaglia contro i richiami vivi uso caccia. Queste solo alcune delle voci inserite nel suo intento se rieletto nel Parlamento Europeo.
Nessuna parola è giunta dalla nostra parte, nessuno ad oggi ha espresso intenzioni di programma a nostro favore, come se parlare a favore della caccia e dei cacciatori facesse finire in un girone infernale di Dantesca memoria.
Se parlare per salvaguardare migliaia di posti di lavoro, il benessere di altrettante migliaia di famiglie, di un’indotto che da solo crea quasi l1% del pil in Italia, portasse ad essere relegato come appestato o lebbroso.
Nel frattempo nascono programmi come bau politik su sky, dove una nota “onorevole” sfoggia cagnolini e ha libera parola senza contradittorio, supportata da esperti che garantiscono che l’animalismo nostrano, alle prossime elezioni vale un 3% dei voti.
Sembra che il tema principale e principe su cui si decideranno le “poltrone” sia il benessere animale, che vincerà chi farà stare meglio i vari bau e miao.
IL 3%. Tanto vale secondo gli esperti tuttologhi l’animalismo Italiano.
Ma del restante 97% chiedo: frega qualcosa a qualcuno o facciamo votare solo chi si professa animalista facendo finta che tutto vada bene?
Ma poichè non sono quì a fare campagna elettorale per nessuno, chiedo: Le forze politiche forniranno dei programmi in materia ? Prenderanno degli impegni circostanziati? Se tanto ci da tanto, non nutro soverchie speranze. Ed allora cerchiamo noi cacciatori di dare un contributo programmatico per la nostra passione affinchè qualche candidato le voglia fare proprie.
SEI raccomandazioni.
LA PRIMA
Occorre mettere gli occhi sullo stato di gestione dei Parchi e delle Aree Protette Nazionali e Regionali.
LA SECONDA Una legge Europea per la lotta alle speci alloctone e nocive in tutto il territorio dell’UE.
LA TERZA
Una legge Europea sui ripopolamenti di capi di fauna stanziale da prelevare dai parchi e dalle aree protette Nazionali e regionali , da immettere prima, per un ambientamento, nelle zone di ripopolamento e cattura e successivamente nel territorio libero.
LA QUARTA
Una legge Eurpea per la salvaguardia della cultura rurale e delle cacce tradizionali.
LA QUINTA
Una legge Europea che preveda azioni ed incentivi su caccia, ruralità e territorio. Si tratterebbe di promuovere il coinvolgimento degli agricoltori per una effettiva integrazione tra imprese agricole ed attività venatoria. A tal fine potranno essere concessi contributi per incentivare le coltivazioni a perdere su terreni aperti o su fasce perimetrali a ridosso delle aree boscate, incolte o cespugliose. Favorire nelle zone collinari e di montagna la realizzazione di punti di abbeveraggio per incentivare e consolidare la stanzialità della fauna selvatica. Promuovere la possibilità di praticare sul territorio un’agricoltura più sostenibile e con minore impatto ambientale e faunistico, privilegiando l’aspetto biologico, per ricreare nelle zone più compromesse dal punto di vista dell’intensità colturale aree più idonee alla sosta, al rifugio ed all’alimentazione della selvaggina. Assecondare la pratica di avvicendamento delle colture,per realizzare sul territorio, aree con differenti produzioni e con epoche di raccolta diverse, tali da favorire la permanenza della selvaggina sul territorio. I finanziamenti saranno concessi fronte di un vincolo quinquennale che impegna gli agricoltori rispetto ad un piano di colture precostituite. Sostenere il nuovo impianto di barriere vegetali e delle siepi, quali strumenti necessari ed insostituibili per migliorare l’ecosistema agrario e per consentire il ricovero della selvaggina migratoria e stanziale.
LA SESTA
Una legge Europea che OBBLIGHI ad istituire nel territorio Italiano un osservatorio ornitologico e bioacustico in ogni Regione.
Queste sono piccole richieste che credo siano condivise da tutti ed a cui tutti possono aggiungerne altre.
Una cosa sola ad oggi mi consola: almeno sò per chi non votare.
(le richieste sono riprese da un Tacchiuno del sig. Pinotti e modificate per essere portate a livello Europeo e che ho voluto fare mie in quanto sono quelle in cui più credo.
Se ancora ce ne fosse bisogno, la grandezza del Maestro la vediamo in queste cose: 25 marzo 2010 - 25 maggio 2014 Antonio è ancora frà noi.)
Igor Radere
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Comments (16)
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Mi piace, mi piace tutto, soprattutto la SESTA raccomandazione . Da sola ne vale almeno dieci .
Purtroppo siamo riusciti a trasformarci in un “problema” e non più in un “interesse”
comunque sia condivido le tue parole Igor
PIENAMENTE D’ACCORDO! AGGIUNGEREI, CACCIA DAL 18 AGOSTO AL 28 FEBBRAIO ED A MARZO CACCIA ALLE SPECIE SUPERNOCIVE (GAZZA - CORNACCHIA - GHIANDAIA)
(n), complimenti! ciao Ighor
Per quel poco che conta condivido in gran parte le proposte di Igor. Sono un po’ cauto sulla “terza” . Credo infatti che il top sarebbe che la selvaggina si espandasse autonomamente dalle zrc ed altre aree ove non si caccia al territorio confinante. Comunque piuttosto di vedere in giro in giro camionate con cassette di animali di allevamento, mille voglie meglio le catture ed il rilascio di SELVATCI VERI, ovvio.
L’unico candidato che le può fare proprie sappiamo bene chi è, e sta proprio da voi in Veneto, altrimenti a quest’ora avremmo avuto già la soddisfazione di vederle realizzate ! Quante volte le abbiamo dette queste cose ? Ma fino ad ora solo immaginazione e niente soluzione. Mi dispiace per noi….
Salutiaaamo
Igor, vorrei aggiungere anche una legge che tuteli il cacciatore da eventuali malefatte e denigrazioni da qualsiasi parte esse provengano, che siano poi puniti i colpevoli con pene severe e certe (la famosa certezza della pena)che più di qualcuno si riempie la bocca ma non mette mai in pratica.Per il resto sono d’accordo in tutto in particolare la quinta raccomandazione.
Vedo con piacere che i candidati alle elezioni fanno a gara per intervenire a farsi promotori di tutte ed anche di più delle richieste fatte.
Giacomo, per rispondere al tuo post, ti dico che oramai di rendita non vive più nessuno, e ognuno tragga le sue conclusioni.
Igor, candidati proprio no, elettori sicuramente che pretenderebbero almeno dignità.
Mah, mi sa che alla fine della fiera, prima o poi e a sto punto meglio prima, qualcuno di “noi” dovrà decidersi a fare un altro passo in avanti, proprio candidandosi, per cercare di accedere alla stanza dei bottoni.
Anche perchè, come ho scritto altrove “…. non pensate di poter delegare sempre ad altri ciò che vorreste fosse fatto di giusto per l’habitat e per la caccia. Rimarrete, spesso, fortemente delusi affidando i vostri programmi esclusivamente ad altri!…”
Sai Ezio, tempo fa anche “una di noi” aveva deciso di fare un passo in avanti, proprio candidandosi,e per la verità per un periodo, con il supporto ” indispensabile “di noi cacciatori ha portato avanti le nostre proposte, poi però……….. non commento, ma scusa se adesso qualcuno di noi si candidasse non gli farei fare gli esami del sangue per verificare se nel suo DNA ci siano almeno alcuni cromosomi della caccia!!!??? L’On. Berlato credo possieda degli attuali 46 cromosomi, almeno 45 sono di puro cacciatore, attualmente è l’unico, per il momento, di cui ci si possa fidare,visto i precedenti e gli attuali risultati.
Igor le tue sono proposte giustissime, ma secondo me la risposta è nella domanda, se l’animalismo vale il3% ma può condizionare il100%, la caccia è natura e da un pezzo si sa che Economia Vs Natura la seconda perde sempre l’interesse vince sempre con le buone o con le cattive, io non ho mai voluto mischiare i calcoli del pil o dell’indotto della caccia, non m’interessa affiancare un pezzo d’economia alla caccia perchè trovo che le due cose non si possono mischiare anche solo per poterci parare un pò il c..o con la perdita di posti di lavoro, la caccia come la pesca e tutto quello che riguarda il rapporto uomo natura si è e si sta modificando su questo non ci piove e come spesso succede queste modifiche sono derivate da un modo diverso e più superficiale di vivere la natura diciamo pure che tutti si sono WaltDisneyzzati non c’è più la cultura del prelievo dalla grande terra oggi è più comodo e facile il supermarket non c’è più quella ricerca di cibo o di emozioni che solo chi caccia o pesca può provare, questo secondo me è la causa prima dell’arroganza di chi oggi ci attacca, con il condimento di mezzi di comunicazione ignoranza in materia e anche una dose di malafede e inganno. Ma questo non mi tocca più di tanto perchè la mia presunzione mi dice che io sono dalla parte della natura e quindi dalla parte giusta. Per quel che riguarda la politica non siamo mai stati convenienti figuriamoci oggi….
Fiore il tuo è un discorso da idealista e per come sono fatto io lo apprezzo in modo particolare.
Non bisogna però dimenticare che la vita umana è fatta non di solo pane ma anche.
Perciò anche il fatto che i cacciatori muovano l’1% del pil nazionale può essere utile.
Capisco Ezio, ma tutte le volte si cerca di mischiare due cose che per forza si respingono oppure si strumentalizzano il risultato non sarà mai buono, facciamo così, diciamo che chi va a caccia usufruisce della selvaggina che la natura gli mette a disposizione ( la natura non fa pagare per vivere) poi però ci sono le leggi dell’uomo e facendo un pò di conti a me un tordo mi viene a costare circa 50 euro se non di più!! per questo voglio vedere solo il lato istintivo della questione perchè se guardo l’altro mi chiedo ma chi me lo fa fare!!
Stiamo aspettando che cada l’ultimo dei moicani questa è la verità ! Io che mi batto per la mia passione da quasi 6 anni su questo sito e (per l’età non posso fare di più) ne ho viste e sentite di tutti i colori. Dopo costituito un partito un ne abbiamo visto venir fuori altri due, alla fine scomparsi tutti e tre. Dopo l’entrata nella scena politica di una cacciatrice non plus ultra, non avendo raggiunto lo scopo che era quello di tutti noi, anche se solo i Veneti hanno avuto la possibilità di voltargli la faccia, la stessa non ha perseverato ed ha pensato meglio la carriera di presidente. Dopo l’entrata nella scena sindacale dello SVI stanno nascendo altre mini associazioni ignorando che SVI significa Sindacato Venatorio Italiano, dando sfogo alla solita soluzione divisi si perde in modo da restare tale e quali. Ma che si deve pensare a questo punto, lo si fa apposta ? Io ho detto e lo dico tutt’ora che l’unione delle associazioni è quella che ci può dare ciò che vogliamo a noi cacciatori veri ambientalisti, è inutile mettere carne a cuocere, abbiamo capito che quando si stà per arrivare ad un traguardo c’è qualche trappolona sul percorso che ci fa cadere….. ormai siamo cotti ! Io spero solo che questa unione diventi nazionale e che tutti indistintamente capiscano che non se ne può più di tutte queste uscite a vuoto, mi dispiace per i giovani maggiormente, io la caccia cacciata l’ho vissuta e mi ritengo un fortunato. E’ bene specificare comunque, che la mia non è una resa.
Salutiamo