Editoriale: L’unione fa la forza
L’unione fa la forza
Editoriale Sentieri di Caccia dicembre 2013
Frase sentita decine di volte, alla quale quasi mai si dà retta e che in alcuni casi risulta persino stucchevole. Ma mai come in questo periodo, davvero il mondo venatorio italiano ha bisogno di unità. È veramente finito il tempo delle beghe da cortile, dei litigi derivanti dai differenti modi di intendere e interpretare la caccia. Per anni abbiamo continuato ad assistere alla totale mancanza di questa unità, perché l’Unione cacciatori di volpi di Piombino non voleva essere assimilata ai Migratoristi Lucani (nomi di fantasia), così come i Selecontrollori della Val d’Aveto non avevano nessuna intenzione di mischiarsi con Gli allodolari del Salento (altri nomi di fantasia).
Ma è davvero arrivato il momento di finirla con queste beghe da comari isteriche. Ho detto mille volte, e altrettante l’ho scritto, che ogni forma di caccia legale, che rispetti la biodiversità e abbia un occhio di riguardo nei confronti della conservazione (che segua quindi i dettami ISPRA) ha la stessa dignità e lo stesso diritto di prosecuzione. Certo è che quando i problemi (sospensioni dell’attività venatoria, come è accaduto in Liguria) derivano da mancanze che non dipendono dai cacciatori o dipendono da amministrazioni che, pur avendo basato una buona pare della propria campagna elettorale sul mondo venatorio (in questo caso siamo passati in Piemonte…), non adeguano le proprie delibere alle direttive ISPRA (un esempio lampante è proprio il succitato Piemonte, dove, oltre ad altre “cosette” di poco conto, manca da qualche anno il Piano faunistico regionale, che ha valore quinquennale), ecco che non solo porgiamo il fianco ai nostri detrattori (sempre ottimamente informati…), ma passiamo dalla parte del torto, pur avendo individualmente assolto tutte le “faccende” burocratiche (e qui parliamo di euro e di impiego sul territorio) che la nuova realtà venatoria esige.
Ovviamente, e anche questo l’ho scritto centinaia di volte, una bella fetta di colpa di questa mancanza di unione e della totale assenza di comunicazione con il “mondo comune” è attribuibile all’operato delle associazioni venatorie, paralizzate da un immobilismo che può voler dire solo due cose: o incapacità reale di creare una struttura in grado di comunicare con una società che troppo si è allontanata dalla ruralità, oppure da un totale menefreghismo, sintetizzabile in: “noi le tessere le abbiamo fatte, quel che succederà non è più affar nostro”.
Sia l’una, sia l’altra di queste supposte motivazioni non sono più tollerabili; è necessario che il mondo venatorio sia rappresentato e supportato da un pool di professionisti in comunicazione e marketing, capaci, con la forza della ragione, di dialogare con chiunque e in ogni contesto (e parlo in questo caso anche dei programmi televisivi), dove fino ad ora abbiamo assistito a scene penose, con detrattori preparatissimi e rappresentanti dei cacciatori che non riuscivano a infilare un congiuntivo corretto…
Ed è per questi motivi che abbiamo ricevuto e letto con interesse il documento a firma congiunta (FiDC Toscana e ARCI Caccia Toscana), stilato il 5 novembre, lettura che ci fa pensare che davvero qualche cosa si stia muovendo. Condividiamo praticamente tutti gli argomenti citati dal documento, condividiamo il progetto comune ed è per questo che voglio estrapolare le frasi più significative.
“Sono da tempo in corso, a livello nazionale, la discussione ed il confronto tra le Associazioni Venatorie su possibili ed auspicabili processi di unificazione delle organizzazioni dei cacciatori italiani. In Toscana il confronto tra Federcaccia ed Arci Caccia sui modi, le forme e i tempi di un percorso unitario, rivolto all’intero mondo venatorio, è oggi ad un punto di svolta. La comune visione di una caccia sostenibile, guidata da scienza e conoscenza, basata sulla gestione faunistica e ambientale, costituisce il cemento e il lievito cui è affidato questo processo. Arcicaccia e Federcaccia Toscana, nel momento in cui si accingono ad intraprendere passi concreti e importanti in questa direzione, fanno appello ai gruppi dirigenti nazionali, perché si rompano gli indugi, si superino le perplessità, si arrivi rapidamente all’apertura di un processo costituente, promosso congiuntamente, che si rivolga a tutti i cacciatori e alle loro espressioni organizzate. Per dare un futuro certo e solido alla nostra passione è necessario liberarsi oggi delle divisioni del passato.
È questa la via obbligata per rafforzare nella società e nel senso comune il valore della caccia, restituirle per intero il prestigio che merita, il ruolo che le spetta nella società. Per affrontare al meglio questo quadro di riferimento, per contribuire sempre più efficacemente alla gestione faunistica ed ambientale, per salvaguardare, sviluppare e valorizzare un patrimonio prezioso per la caccia e l’intera comunità, l’azione di un nuovo soggetto, forte e credibile, in grado di dispiegare al meglio le sue conoscenze e capacità, è indispensabile e insostituibile. La frammentazione del mondo dell’associazionismo venatorio, la molteplicità delle sigle, la condizione di concorrenzialità che le caratterizza, non consentono oggi di dedicare ogni risorsa ed energia al conseguimento delle scelte di interesse comune della caccia.
È giunto il tempo di una svolta decisa, di cui i gruppi dirigenti delle due associazioni, assieme alle migliaia di attivisti sul territorio, intendono farsi carico. Federcaccia e Arcicaccia Toscana, le due associazioni che organizzano la parte largamente maggioritaria dei cacciatori della nostra regione, consapevoli delle responsabilità che ciò comporta, intendono avviare un processo costituente, aperto ed inclusivo verso ogni altra organizzazione, con l’obiettivo immediato di una Confederazione per l’associazione dei cacciatori toscani per giungere poi a dar vita a un’unica associazione dei cacciatori toscani.
Un cammino che intende essere di stimolo allo sviluppo di un analogo processo anche sul piano nazionale, per realizzare nell’arco di un breve periodo l’unità del mondo venatorio”.
Queste sono parole e intenti che avremmo da sempre voluto leggere e vedere attuati. Speriamo sinceramente che l’appello all’unità nazionale sia presto accolto, per poter presentare alla società, nel minor tempo possibile, un mondo venatorio credibile e compatto.
M.C. di Danilo Liboi & C.
Editoriale Sentieri di Caccia dicembre 2013
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Comments (12)
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Speriamo sinceramente che l’appello all’unità nazionale sia presto accolto, per poter presentare alla società, nel minor tempo possibile, un mondo venatorio credibile e compatto.
Salutiaaamo
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Siceramente anche io lo spero, ma vorrei dire: quanto tempo ancora credete che possiamo aspettare per vedere l’unità del mondo venatorio ? No, perche se dal prossimo anno non si vedono cambiamenti saranno altre migliaia di cacciatori ad appendere lo schioppo, tra i quali ci sta anche il sottoscritto. Il ”giovanotto” ha detto basta, il tempo delle chiacchiere è finito !
Ho detto mille volte, e altrettante l’ho scritto, che ogni forma di caccia legale, che rispetti la biodiversità e abbia un occhio di riguardo nei confronti della conservazione (che segua quindi i dettami ISPRA) ha la stessa dignità e lo stesso diritto di prosecuzione.
……mo ci vai a caccia con questi dettami ! Beccaccia al 30 Dicembre.
Aieeeeh ! Salutiaaamo
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(che segua quindi i dettami ISPRA)
E gia’ come ci vai a caccia se non superi l’ispra?
Segua i dettami per gli ungulati…Ma non per la migratoria.
Alessà, non ho capito bene cosa vuoi dire, puoi essere più chiaro ? Salutiamo
PS. E quando mi escono le faccine ? Booooh.
Giacomi,se segui ispra e i suoi dettami per la migratoria,dovresti andarci dai primi di ottobre, fine dicembre,a gennaio manco ci vai a cornacchie…Ma ci vanno i selecontrollori a tutte le classi di daino,alcune classi di capriolo…Un sara’ che li migratoristi danno noia?

Salutiaamo Giacomi’ sette bellezze…
E vorrei sapere da questo, senza i migratoristi come farà a fare la caccia ! Secondo me gli faranno appendere il fucile con tutto il cannocchiale con i quattro gatti che sono. Ma lo sa che l’ISPRA vuole farci cacciare la beccaccia fino al 31 Dicembre quando poi sappiamo che a detta della comunità Europea tramite studi scientifici appropriati la beccaccia è stabile come specie ? Lo sà che in provincia di Salerno ora anche nelle ZPS hanno incominciato a restringere, hanno tolto anche il lunedì e la beccaccia si caccia fino al 31 dicembre. Ci stanno facendo fare la fine dei topi e al posto di dire che le regioni devono assolutamente fare il proprio istituto faunistico addetto allo studio dei selvatici tutti, facendo così eliminare ogni altro istituto che non serve. Mi sà tanto che con queste idee andremo a finire male.
Salutiamo Alex.
Infatti e’ da chiederselo,gia’ oggi non si arriva a completare il piano sui caprioli e ne sui daini e siamo tanti, molti di noi il corso lo hanno fatto come riempitivo per cacciare quasi tutto l’anno..Ma, se insistono a rompere le scatole sulla migratoria..Sti ungulati, a noi mica ci hanno fatto nulla..Possono morire di vecchiaia….Gia’ adesso stiamo storcendo il naso sui censimenti e le nuove linee guida dell’ispra sugli ungulati, e molti stanno,volutamente, facendo resistenza e non partecipano ne ai censimenti e ne alla caccia…Che fanno li ammazzano loro?
Sulle zps son autorizzati a farlo il Decreto del 2007 son criteri MINIMI di potrezione e se vogliono possono esser piu’ stringenti…
Caro Alex ma questi lo sanno il passo come è andato quest’anno, schifo su tutti i fronti ? Questo è l’ultimo anno di caccia per il sottoscritto e forse altre migliaia di cacciatori, se vogliono essere stringenti che si prendessero la purga,
per quello che mi riguarda se non ci sono cambiamenti ho già venduto gli schioppi me ne resta solo uno, vendo anche quello, e me ne vado a pesca, il troppo è troppo.
Salutiamo
E gai’ caro Giacomo, hai letto bene!!!!!
Liboi,e’ principalmente un selecontrollore,ispra dipendente…
Non mi aspettavo un editoriale diverso, conoscendo come la vede…
Ma sia federcaccia e arcicaccia Toscana,oggi son molto vicine al punto di vista FACE Italia sui calendari e, sul superamento Ispra..Condizione senza la quale, in Toscana, le stesse sarebbero affondate…E visto l’ottimo calendario redatto dall’ufficio caccia…e supera bene ispra….
Sulla Puglia e’ rimasto indietro,sia la precedente stagione chiuse i tordi al 20 di gennaio vincendo il ricorso che li voleva al 10, quest’anno li hanno al 30 di gennaio….Argomentati da pubblicazioni scientifiche ispra..
Salutiamo Giacomino sette bellezze…
L’unione potrebbe anche andare bene ma poi quali saranno i risvolti per noi cacciatori? Se le cose dovessero rimanere come ora non cambierebbe niente. Abbiamo tutti sotto gli occhi i guai provocati da queste due associazioni al mondo venatorio italiano negli ultimi 20 anni.
la parola unione la sento da anni…..se seguissimo l ispra addio
L’unione si basa sui programmi, quali sono i programmi di federcaccia e compani? Ad esclusione di anlc che predica da sempre libera caccia in libero territorio tutto il resto è noia, si può anche fare l’unione ma federcaccia e compani cosa ne pensano degli atc e dei parchi nonché dei tempi di caccia? Per me questi sono questi problemi da risolvere e questi devono essere indicati nei programmi da attuare, quindi prima dell’unione ci si deve mettere d’accordo su cosa fare e se questa concordia non c’è, è meglio così come ora per lo meno c’è un’associazione che ancora combatte per modelli di caccia giusta ed equa.