USA: secondo un studio, i palchi dei cervi si sono rimpiccoliti
Le corna dei cervi si sono rimpicciolite
I ricercatori hanno constatato la riduzione in un arco di tempo di 58 anni, dal 1950 al 2008
Le dimensioni dei palchi, le strutture ossee dei cervidi (Cervidae) comunemente chiamate corna, della maggior parte delle specie di selvaggina Nord Americane in Usa si sono ridotte nel tempo, secondo un nuovo studio condotto da Kevin Monteith dell’Università del Wyoming.
palchi attuali utilizzati per la realizzazione di trofei e arredamenti sono meno grandi di quanto fossero in passato secondo la ricerca. Una riduzione nelle misure causata dalla incessante caccia che cattura i maschi prima che possano sviluppare a pieno i palchi.
I ricercatori hanno analizzato la dimensione dei palchi di venticinque categorie di selvaggina diffuse in Nord America, come cervi e alci. La riduzione delle dimensioni è stata calcolata in un periodo di 58 anni, dal 1950 al 2008. Le ’corna’ si sarebbero lievemente assottigliate e ridotte ma si tratta, secondo gli studiosi, ugualmente di un dato significativo: in media la riduzione si aggira intorno all’1,87 per cento.
Un numero che non lascia pensare all’incidenza di fattori genetici evolutisi nel tempo sulla trasformazione delle taglie dei palchi. I risultati dello studio pubblicato su “Wildlife Monographs” dimostrano, infatti, che a giocare un ruolo determinante è stata sinora la caccia che cattura i maschi giovani prima che possano invecchiare, impedendogli così di sviluppare palchi di grandezze maggiori.
http://www.lastampa.it
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Comments (4)
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ecco un’altro di questi studi!! da mentecatti….
è logico che un animale più giovane ha un palco più piccolo!!!! prendere animali della solita età per fare un raffronto era troppo logico!!?? questo è uno studio che vuole solo dimostrare che oggi si cacciano più cervi di 50 anni fà!? forse!
azz…..dopo profondi studi, abbiamo finalmente capito una cosa fondamentale per la scienza e gli esseri umani…..senza questa clamorosa scoperta forse, l’umanità sarebbe stata destinata alla catastrofe, ora finalmente possiamo dormire sonni tranquilli……certo che una percentuale del 1,87 % non è cosa da poco……a quando uno studio ancora più approfondito sulla lunghezza dell’organo riproduttore maschile dell’essere umano……..così da stabilire se è il caso di preoccuparsi o no…….
LA CONCLUSIONE A CUI GIUNGE IL GIORNALISTA MI SEMBRA PARECCHIO CAMPATA IN ARIA.
‘Un numero che non lascia pensare all’incidenza di fattori genetici evolutisi nel tempo sulla trasformazione delle taglie dei palchi. I risultati dello studio pubblicato su “Wildlife Monographs” dimostrano, infatti, che a giocare un ruolo determinante è stata sinora la caccia che cattura i maschi giovani prima che possano invecchiare, impedendogli così di sviluppare palchi di grandezze maggiori.’
Uno studio serio dovrebbe confrontare negli anni le dimensioni dei palchi appartenenti alla stessa specie ed alla stessa classe di età e solo tra questi trarre le dovute conclusioni.
Non ha nessun senso pragonare il palco di un cervo di due anni catturato nel 2012 con un cervo di quattro anni catturato nel 2004.
Il giornalista con le ultime sue parole di fatto ammette che gli animali hanno la possibilità di sviluppare palchi di dimensioni maggiori.
effettivamente una scoperta del genere mi fa venire l’ansia…chissà che impatto avrà a livello planetario la riduzione dell’1,87 % delle dimensioni dei palchi dei cervi….roba che nemmeno i Maya sono stati in grado di prevedere, nonostante abbiano al loro attivo l’annuncio della fine del mondo ……meno male che ‘sto studioso dell’Università del Wyomimg ha chiarito in modo chiaro e inequivocabile ‘sto fatto….coi tempi che corrono sicuramente un premio Nobel non glielo leva nessuno….per il suo contributo determinante alla Scienza…….però secondo me la sua scoperta è un po’ quella dell’acqua fredda(non calda, sarebbe troppo difficile)………