Editoriale: L’urlo della nostra pagina bianca

| 18 gennaio 2013 | 17 Comments

L’urlo della nostra pagina bianca
Editoriale: Diana 01-2013

Si è concluso un anno ricco di occasioni perdute e arretramenti sul fronte dei nostri diritti: le elezioni ci offrono ancora un’opportunità per…

Il vostro annuncio sulla rubrica Mercato a pag. 127

L’inverno della caccia ha progetti di brina. E il cielo gli fa da specchio. Per questo pensieri e propositi paiono più vicini e grandi ma diventano ancor più difficili da raggiungere. Labili anche loro come le speranze che continuano a dargli respiro vagando nel nostro diario di pagine bianche .

A rileggere quello che avrebbe dovuto essere emergono giorni vani ed energie bruciate, speranze perdute o proposte di legge travolte da una valanga di parole. Raccontano anche di un “popolo degli onesti”- e siamo noi ed è la nostra storia - capace di presidiare il territorio e gestire la risorsa selvaggina, pagare per il diritto alle catture controllate e farsi carico del recupero dell’ambiente, diventar volontari della natura e camminare nella solidarietà.

C’è da intristirsi a ricordare programmi naufragati in un oceano di promesse e constatare che quanti li proposero tralasciarono poi di cercare l’isola bianca degli approdi, in questo simili a marinai stanchi a cui nessun vento sarà mai propizio né alcun porto vicino.

Per troppo tempo siamo stati Gente del silenzio coltivato da presunti furbi e magnificato come unica strategia intelligente. Ed era ed è diventato ancor più la nostra prigione come accade agli uomini del deserto illusi di libertà nel loro universo di sabbia.

Abbiamo taciuto appena sono stati dimezzati i trasferimenti dallo Stato alle associazioni venatorie ma eretto coi legali (bravissimi) una trincea di carte da bollo quando invece avremmo dovuto scendere in piazza inalberando cartelli e striscioni.

Non abbiamo gridato quando gli animalisti hanno cercato (e cercano) alibi nelle calunnie ai prelievi in deroga per far ignorare allevamenti da vergogna degli animali da carne e da pelliccia.

Siamo stati zitti - e si continua a tacere-mentre diminuiscono specie e territorio e si accorcia il “calendario” ma aumentano tasse per Atc e Regioni.

La bocca è rimasta chiusa anziché gridare con striscioni e su quotidiani e tv che la caccia è una risorsa che produce lavoro e fa da traino, nel settore delle armi sportive, al made in Italy.

Si è preferito il silenzio troppo e troppe volte perché altre tacite, lontane e recenti assenze non diventino colpevoli latitanze. I partiti chiamano alle urne, il 24 e 25 febbraio oltre 47 milioni di elettori, i cacciatori sono poco meno di 700 mila ma costituiscono una forza coesa e capace di far valere i loro diritti se avranno voce univoca in richieste certe ed esigibili non in una parcellizzazione di proposte e progetti ancor più colpevoli del silenzio.

E più labili della brina.

Rodolfo Grassi

 

 

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Category: Libri/Riviste

Comments (17)

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  1. cele scrive:

    tutto ha taciuto, l’amarezza nel guardare la barca che piano piano affonda,le frustrazioni nell’essere perseguitati,si perchè nella culla delle armi c’è stata una repressione rabbiosa e pure scomoda da difendere,inni a questa benedetta unione che non si è stati tempisticamente capaci di fare prima delle elezioni per dare un segnale forte e per togliere i timori che nessuna forma di caccia debba essere tralasciata,già perchè la caccia è un mosaico e non deve permettere che vadano persi tasselli importanti,radicati nei secoli

  2. laser scrive:

    Si va bene, alla luce di cio’, considerato che, il PD si è dimostrato piu’e piu’ volte a noi ostile, il PDL ci ha fregato e buggerato piu’ volte, altri movimenti a noi vicini, secondo le statistiche, otterranno consensi da prefisso INTERNAZIONALE:

    CHI DOBBIAMO VOTARE????

    • fiore scrive:

      se la caccia per te è tutto!!! allora astieniti!

      • laser scrive:

        Caro fiore la caccia non è tutto ma è molto, in quanto, quando mi permette di esecitarla mi fa’ sentire LIBERO (e scusa se è poco) e vorrei non ricevere trattamenti vessatori, dai miei amministratori.

        • laser scrive:

          Fra l’altro molti politici amministratori non possono vantare una condotta civile morale e penale, uguale alla mia ed a quella di tutti i titolari di porto d’armi, PURTROPPO……

        • fiore scrive:

          infatti la mia era una considerazione, visto quanto conta la caccia e la libertà in itaglia!! ma il discorso sarebbe troppo lungo e impegnativo e da un pezzo mi sono rassegnato. Quindi fai come credi ma non dev’essere la caccia l’obbiettivo primario di un partito politico! e non lo sarà mai! anche se alcuni partiti hanno obbiettivi molto ma molto più meschini.

  3. bartoccini mario scrive:

    Intanto partiamo dalla considerazione che i partiti politici - indistintamente - ci hanno “fregato” e maltrattato, ascoltando soltanto coloro che per evidente speculazione personale sono animalisti e falsi ambientalisti.

    Ancor più grave è il comportamento di coloro che hanno tradito le proprie origini agresti con referendum anticaccia, invito al consumo delle droghe leggere, il “rimpasto” delle identità sessuale e, soprattutto “mazzette”.

    Escogitando persino Imbroia per far restare in Parlamento coloro che hanno dimostrato negli anni di non sapere amministrare un fico secco. Cioè senza vergognarsi di aver distrutto i propri partiti e la fiducia delle persone perbene!

    Tagliando corto, signor Laser, non ci rimane che votare la coalizione ove c’è visibilità venatoria. Non illudendosi mai che sarà, in ogni modo, una flebile voce!
    Cordialità.

    • ninohunter scrive:


      Bravissimo. Condivido pienamente il Tuo pensiero e mi auguro, nel contempo, di non leggere più altri editoriali di coloro che fanno i saccenti a tempo perso. Dove erano quando gli anticaccia e i pseudo animal-ambientalisti iniziarono la loro azione ad oltranza contro i Cacciatori? Perché non hanno detto e soprattutto fatto niente allora? Come al solito, eccoli fare come santa Chiara! A Te una stretta di mano. Nino

    • Bekea scrive:

      concordo pienamente con la tua analisi e uno dei pochi che ha capito il complicato sistema elettorale ”- non ci rimane che votare la coalizione ove c’è visibilità venatoria—. E questa possibilita esiste ed è votare il partito dove un Presidente di una AV si è messo in lista, capisco che questo è difficile da fare al di fuori del Veneto dove questa realta è presente, ma almeno bisogna saperlo. Purtroppo con la attuale legge elettorale bisogna fare dei matrimoni di interesse per potrersi presentare agli elettori, questo permette a dei movimenti come MCR a superare lo sbarramento del 4% e trovarsi in un partito che può essere votato in tutta Italia dai cacciatori. E fino ad oggi cè un solo partito ” Fratelli d’Italia “ che dentro al suo contenitore ha una componente che difende e capisce l’argomento caccia. Questa è la spiegazione della discesa in politica di M.C. Caretta presidente della Confavi

  4. fedeli massimo scrive:

    Si parte male da una parte Oscar dall’altra la Meloni…….e l’ignazio? Ci dividono prima di cominciare da una parte ”fermare il declino” del Giannino che è in coalizione con acrs dall’altra “fratelli d’italia” con all’interno mcr (:n)

  5. ghibli scrive:

    leggo i commenti sul nostro sito
    e sempre più mi convinco che è inutile piangerci addosso
    dobbiamo attaccare ma non aspettare che lo facciano le nostre associazioni , in questo caso totalmente deficitarie
    è ora che i cacciatori, con l’orgoglio di essere cacciatore, escano invadano i giornali singolarmente, commentando le notizie dove si parla di caccia in maniera totalmente a senso unico : quello degli animalisti e ambientalisti,
    denunciare le magagne delle amministrazioni ribattere parola per parola le falsità sparate dagli ambientalisti su quegli articoli
    non è questione di destra o di sinistra di trovare chi ci difende ma di creare con articoli , fatti concreti,e risposte adeguate al contesto dell’articolo
    facciamo sentire , diamo alla massa una visione diversa da quella che gli animalisti danno nei commenti sui giornali

  6. Giovanni59 scrive:

    Erano anni che chiedevamo il partito politico (uno)???…NO!!!, in tre si stanno x presentare alle politiche, il mcr della Caretta che sta col pdl, l’mcrca che s’è messo col Giannino ed infine credo cacciaambiente che si alleerà con qualcun’altro….bene, dividi et impera..come dicono a Roma. 8-O :-? :(

    • Bekea scrive:

      Givanni, lasciamo perdere per un momento gli apparentamenti che Fratelli d’Italia farà o non farà,prima di tutto bisogna che la Caretta dentro a questo partito venga eletta con il piu ampio consenso possibile da parte di noi cacciatoridel Veneto. E da veneto ti assicuro che noi cacciatori le faremo una campgna elettorale di primordine. Dopo a risultati acquisiti si potranno vedere se fare possibili alleanze. PRIMA BISOGNA CHE UN PRESIDENTE CACCIATORE DI UNA AV. SIA ELETTO COI VOTI DE CACCIATORI. poi possiamo fare e disfare, ma prima ci vogliono i FATTI= VOTI.

      • Giovanni59 scrive:

        La mia caro Bekea non era tanto una critica alle alleanze che bisogna pur fare, ma al fatto che nel momento più delicato x il futuro della caccia, ci siamo divisi in tre, e tutto questo è da imputare al silenzio assordante delle varie fidc e ancl che non hanno tentato nemmeno di cercare un’improbabile accordo elettorale. Bene ha fatto dunque la Caretta a compiere questa ormai inderogabile scelta a prescindere dal tipo di alleanza.Saluti.

  7. sololasipe scrive:

    A parte qualcuno che “mangia pane e volpe” ritengo che, dentro di noi, le idee siano forti e CHIARE e che i risultati saranno, a parte gli inganni dell’ultimo minuto, totalmente sorprendenti! Chi detiene le comunicazioni detiene il potere, gli altri sono soltanto portatori d’acqua ben retribuiti..

  8. Bartoccini Mario scrive:

    La storia venatoria in Italia ha avuto grandi uomini. Intendo di gran valore morale, che purtroppo però, sul piano operativo, hanno creduto impropriamente nel valore della mediazione.

    Dimenticando così di “urlare” i valori, la liceità e la veridicità della nostra cultura (onnivora) che di fatto si è consolidata attraverso l’habilis, l’erectus, il Neanderthal.

    In Umbria invece, pur essendo la Regione al mondo con la più alta percentuale di cacciatori, ha trionfato il malgoverno e, a partire dagli anni ’90, il consociativismo condito con scellerate azioni persecutorie nei confronti dei Dirigenti del Club Cacciatori “Le Torri”.

    Se “voce unica” - le nostre Associazioni - avrebbero costituito “forza coesa”, anche al fine di esaltare il concreto valore aggiunto, ben individuato nella selvaggina e nella corretta gestione dell’ambiente. Certamente propedeutico in direzione della riscoperta delle potenzialità dell’ecosistema italico e della gran qualità del paesaggio.

    Noi, egregio Direttore, non abbiamo mai taciuto, ne ci è mancato il coraggio di addentrarci in nuove esperienze gestionali, purtroppo però, i partiti referendari, hanno oltraggiato ed offeso il nostro volontariato, distruggendo di fatto il gran valore della “caccia di gestione”.

    L’esempio più tangibile fu il rigetto della politica “soft” proposta dalle nostre Associazioni nazionali - vedi referendum del ’90 - quando insieme a Federcaccia umbra, Gruppo Cinofilo Perugino, Sezione Cacciatori Corciano, operammo a viso aperto con dibattiti in ogni dove e l’acquisto di pagine sui giornali locali e su quelli studenteschi.

    Il risultato fu inconfutabile: in Umbria votarono il 25,4% degli aventi diritto e soltanto il 70% circa di loro, si espressero contro l’attività venatoria.

    Resta inteso che il Suo è intervento di gran valore ed attualità, certamente da elogiare.
    Cordialità.

    PS. Da sempre sono lettore di “DIANA” e continuerò ad esserlo. Il ritardo nel rinnovo dell’abbonamento è colpa di una delle mie impiegate.

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