Le mantelline rosa acceso
Ogni volta pare uguale alle altre ; ogni volta è molto differente
Ogni giornata di caccia , anche se trascorsa nel solito posto di cui si conosce ogni filo d’erba , ogni anfratto della terra e quasi si da un nome all’albero che ci ha visto tante e tante volte mai si eguaglia ad un’altra .
La sveglia questa mattina di Ottobre, dopo le vicissitudini per altro mai terminate e ancora in mano alla Magistratura che dovrà pronunciarsi a breve , suona quando il Sole è ancora a discutere con Morfeo.
Il caffè con un poco di latte e due biscotti, cercano ,per così dire , di tirarmi su ; pare ci siano riusciti aiutati dalle manfrine e dai guaiti del cane che – non vede l’ora - . Lui …
La strada non è tanta da fare. Questa mattina è deciso già l’obbiettivo: Tordi . E se capita, anche un Colombaccio di passaggio , ma la vedo dura .
Unico ostacolo sono quelle nuvolone nere che si sono intestardite a salire dal mare, invece di sciogliersi sotto la spinta della fresca tramontana . Poco male, una bella scampagnata si ricava ugualmente; tanto più che di fatica quasi zero, fermi dietro una parata ad aspettare quello che , a sentir dire , pare essere arrivato anche se in numero ancora molto risicato . Scirocco, vento disastroso per la migrazione. Tant’è la voglia è tanta ed il richiamo del bello e dello spazio verde rischia di farmi scoppiare dentro .
Non sono mai stato uno con tanta pazienza, anzi,proprio pochina. Se sono costretto a fare coda davanti ad uno sportello, bhe…. in quel momento preferirei essere altrove. Odio stare fermo. Perche ora, invece ,riesco a perdere tanto tempo con il naso all’insù attendendo fugaci apparizioni ? Oltretutto sferzato da un vento fastidioso che mi butta polvere e pagliuzze negli occhi ?
Non guardo nemmeno l’orologio, tanto in questi momenti le lancette sembrano aver ingranato la sesta marcia ; quella da autodromo . Solo davanti allo sportello di cui sopra scuoto violentemente il segnatempo per vedere se continua a scorrere i minuti .E’ quel qualcosa che si ha dentro ,impossibile o quasi decifrarlo per poterlo descrivere . E se ci si riuscisse, qualcuno farebbe come il prode Ulisse: per non ascoltare si coprirebbe le orecchie di cera . Eppure non mi sono mai sentito una sirena ammaliatrice, solo ho cercato di far comprendere le mie piccole ragioni … inutilmente .
Il vento dal Mare scuote i faggi ed i castani che ho di fronte, poco più in basso, non troppo violentemente, abbastanza forte però da piegarne le cime e far volare le prime foglie autunnali ,che paiono farfalle di un solo colore . Le nubi alte ,di un grigio scuro non minacciano pioggia, spero.
Il sole fa capolino dietro alla collina , timidamente ; tanto delicato che non riesce a bucare la coltre grigia, si intravede qualche raggio tra il vapore, che subito si affievolisce . Uno zirlo improvviso accende i miei sensi quasi assopiti , troppo veloce, troppo lontano, troppo furbo per farsi acchiappare ; mi piace guardarlo andare via ,certo sarà la staffetta di un esercito in arrivo nei prossimi giorni . Così come è da sempre e sempre sarà . Unico , saettante, scaltro …. Stupendo !
Il Breton ,silenzioso spettatore, divide lo sguardo tra il cielo grigio attendendo la preda che è abituato a riportare e gli occhi del sottoscritto , in una sorta di complicità atavica e di intendimenti fatti di semplici gesti.
In momenti come questi le parole non servono, anzi ,potrebbero far male .
Mi commuove sempre quel suo sguardo dolce, un poco altezzoso, fiero e allo stesso tempo paziente . Lo accarezzo sulla testa , stando seduto sull’erba e lui mi gratifica strusciando il muso sui miei Jeans . Se lo aspettava ? Non saprei dirlo, sicuramente quell’attimo di attenzione gli ha fatto piacere, lo so, ne sono sicuro .
Sono solo le dieci della mattina , decido di tornare a casa . Quattro ore di attesa , a guardare migliaia di rondini che ci abbandonano per altri lidi può essere fantastico lì per lì, ma un pochetto noioso.
Chiudo l’arma nel fodero e mi incammino giù per il ripido sentiero, quindici minuti al massimo sarò comodamente seduto in quella scatola a quattro ruote , diretto a casa .
Sono nel parcheggio del paese, apro le porte, metto dentro fucile e zaino. A questo punto il cane ,forse per ringraziarmi per la mattina trascorsa ( lo fa raramente ) si alza sulle zampe posteriori e appoggia le anteriori sul mio ventre cercando la coccola . Come posso negarla ? Non ci penso nemmeno e prendendo la sua piccola testa tra le mani la stropiccio con amore , delicatamente , ma con immenso affetto.
La scena non è sfuggita a due distinte anziane signore , che con i loro cagnolini al guinzaglio commentavano tra loro guardandomi fisso. Si avvicinano a passo svelto, quasi trascinando le cagnette che tenevano al guinzaglio rosa, come rosa erano i cappottini che le coprivano; lo stesso colore aveva il fiocchetto che per tutte e due gli animali era deputato a tener eretto un ciuffo di peli sulla testa .
Non avrei fatto caso a questi particolari, riguardo al colore o alla razza d’appartenenza degli animali o altro, se non per il fatto che le due Signore si avvicinano e con voce nemmeno tanto velata mi chiedono : < Siamo contente di vedere tanto affetto per il suo bel cane ….ci chiedevamo come può una persona grande e grossa come lei coccolare il cane come un bambino e poi assassinare con la stessa facilità gli animali che sono nel bosco , proprio non lo capiamo > per poi allontanarsi velocemente in maniera stizzosa .
State sicuri , mi si è fermato il fiato in gola dalla sorpresa , non ho proferito sillaba, non ho nemmeno provato pena , rabbia o altro per quelle due gentili Signore, non ho provato nemmeno a pensare alla risposta.
Solo dopo, una volta avviato il motore mi sono fatto una domanda , inutile quanto pesante : PERCHE ?
Ora che sto provando a trasmettere al lettore questa emozione mi sovviene un sicuro quanto unico e preciso pensiero ; povere cagnoline ,così conciate costrette a passeggiare con le Dame di compagnia .
Che vergogna avranno provato guardando la prestanza del mio amico peloso , invidiandone la libertà, la muscolatura, la salute, la possibilità di correre nonostante abbia otto anni suonati … insomma …di fare il cane ed essere trattato con vero amore, quello serio ,che conta ; evitando di essere imbellettato con ciprie; peggio, vestito con inutili e deleterie mantelline rosa acceso ! Cosa penso delle Signore ? NULLA !
Renzo Stella
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Comments (14)
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Semplicemente fantastica. Grande Renzo.
Un abbraccio.
Renzo, c’è poco da pensare è pieno di bigiotteria luccicante ma di nessun valore,
penso che certe categorie di persone sono indecifrabili e inistruibili .. non potranno mai… capire!
E una sublime poesia questo tuo racconto.
Con rinnovata stima.
Francesco Marcazzan
Bravo !!! L’occasione per autolesionarti non la perdi mai.
Salutiaaamo
Accipicchia .. spiegati !
Forse ho capito a cosa ti riferisci … ma se dovessi intrattenere un pubblico con cose senza anima.. cosa lo farei a fare ?
Mi limito a divertirmi a descrivere gli episodi che mi capitano e che trovo divertenti , che possono capitare a tutti in un modo o nell’altro . Mi diverto a scrivere così come mi divertirei a chiacchierare in compagnia… purtroppo abbiamo a disposizione solo questo aggeggio . Per fortuna c’è.. almeno ci si sente meno distanti, non trovi ?
Lo vogliamo capire che siamo in guerra si o no!, una cultura antica quanto l’uomo vs una controcultura giovane e arrogante (direi fascista) e x giunta appoggiata da politica e tv; come potremmo mai controbattere se noi x primi continueremo a chinare la testa??. Il riferimento al fascismo non’è del tutto casuale ma è addirittura palpabile in certi ambienti, in certi siti web, e sopratutto in taluni comportamenti e atteggiamenti che tu stesso hai provato in prima persona. Odiano non tanto la caccia ma i cacciatori come esseri umani, odiano chi x mestiere alleva animali da carne, odiano chi si serve degli animali x sport o x lavoro, (vedi botticelle Romane), odiano chi mangia carne e vorrebbero impedire a tutti di farlo, ucciderebbero un’essere umano x salvare un animale senza neanche pensarci, aggrediscono, offendono e umiliano chi non la pensa come loro, e tutto questo va ben oltre il problema “caccia”. Soluzioni????…. bisogna alzare la cresta, essere orgogliosi e aggressivi, farsi rispettare in un modo o nell’altro, e finirla una volta x tutte di cercare il dialogo..
Caro Renzo…potresti tranquillamente screivere un libro…anzi ti inviterei a farlo. I tuoi racconti sono all’altezza dei piu’ quotati e conosciuti autori di racconti venatori. Bravo…
P.S. Aggiungo che da quando sei in pensione sei pure migliorato…
…………….ho più tempo per girare e per pensare ……GRAZIE
e il nome del pusher?
x Giacomo 59 dico : ottimo! cingiali in citta, sciopero TOTALE modello Genova, senza soldi, dove vanno?
Grazie Renzo, sei sempre capace di emozionarmi con i tuoi racconti, mentre leggevo, sembrava fossi io la al posto tuo.
Sei il solito genoano coniglio…da doriano gliel’avrei dato io alle due signore ahahaha!!! Comunquei sempre chiaro e brillante il tuo scritto, complimentoni!!
Ciao Renzo, complimenti al tuo “pensiero” che con parole semplici e non da tutti, rende chiaro il… “mondo interiore di noi cacciatori”.
Nel consentirmi di poter aggiungere un’osservazione, faccio rilevare che tali Signore rappresentano ormai da anni, la “chiave di lettura” a cui legare le ragioni più infide, contorte ed ambigue che “attanagliano” la nostra passione.
Inconsapevoli Signore che come tante altre, diventano “arma letale” (grazie al loro obolo) in difesa di una natura che conoscono solo per sentito dire o per televisione, nelle mani di gente senza scrupoli che con acume impareggiabile sfruttano tali inconsapevolezze per accrescere il loro “status socio politico” ed economico, e questo, anche grazie alla scusa di “fermare la mano assassina” che toglie la vita a tanti piccoli uccellini. *cacciatore a vita